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Senegal: itinerario e consigli utili per un viaggio fai da te

Ho viaggiato in Senegal tre volte tra il 2006 e il 2010 : le prime due a gennaio per fuggire all’inverno milanese, la terza a settembre durante la stagione delle piogge. L’ho girato da nord a sud con i mezzi pubblici (autobus, sept places e traghetto), l’ho gustato attraverso la cucina locale e l ’ho vissuto a casa della gente , adattandomi a condizioni spesso disagevoli pur di calarmi nella cultura del Paese a 360 gradi. Sono passati anni ma credimi, il ricordo è vivido come se ci fossi stata il mese scorso: in quest’articolo troverai il mio itinerario dettagliato – da Saint Louis alla Casamance – e alcuni consigli pratici per organizzare un viaggio in Senegal fai da te .

Una piccola nota prima di dar inizio alle danze: il 2006 è stato l’anno che ha battezzato la mia carriera di viaggiatrice solitaria e ha acceso in me la miccia chiamata Mal d’Africa : sono rientrata dal primo viaggio con la presunzione di aver capito tutto del Senegal e dal terzo con la consapevolezza di aver appena iniziato a capirci qualcosa.

Un’esperienza che mi ha cambiata profondamente e che mi ha portata nel tempo a non pianificare più nulla, lasciandomi guidare dal viaggio per viverlo con il cuore prima e con la mente poi.

tour senegal fai da te

Senegal fai da te: itinerario e consigli utili

  • Il mio itinerario con mappa
  • Ile de N’Gor et Pointe aux Almadies
  • L’ile de Gorée, simbolo di schiavit ù
  • L ago Retba

Thies, la città della ferrovia

  • Viaggio in Senegal, a nord: Saint Louis, la capitale coloniale
  • Toubab Dialao, un tuffo al cuore

Mbour e l’arrivo dei pescatori

Popenguine, per gli amanti del birdwatching, joal fadiouth, uno dei must di un viaggio in senegal.

  • Mar Lod j e il delta del Sine Saloum

Viaggio in Senegal, a sud: Ziguinchor, capoluogo della Casamance

L’atmosfera rilassata di kafountine.

  • Dakar-Bamako in bus

Tour interessanti

Viaggio in senegal: cosa mangiare e cosa bere, é sicuro viaggiare in senegal.

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Il mio itinerario (con mappa)

Partiamo dicendo che oltre a essere una viaggiatrice solitaria sono lenta quanto una lumaca zoppa: la mia ricchezza non si calcola in denari (pochi) ma nel tempo (tanto) di cui dispongo per fare ciò che amo per cui posso concedermi il lusso di prendermela comoda.

L’itinerario che ti propongo, da Saint Louis alla Casamance, ti richiederà almeno tre settimane , soprattutto se decidi di spostarti con i mezzi pubblici. Probabilmente starai pensando che sono passati parecchi anni dai miei viaggi e che le cose nel frattempo potrebbero essere cambiate: utopia! Non esiste continente che si muove più lentamente dell’Africa, l’ho realizzato quando sono stata in Kenya nel 2018.

Va da sé che se non hai tre settimane di tempo, puoi prendere spunto dalle mie tappe, adattandole alle tue esigenze e necessità.

Dakar, la capitale

Situata nella penisola del Cap Vert , Dakar è la capitale del Senegal .

La classica metropoli africana – sporca, congestionata, caotica, asfissiante e piena di contrasti – che non ha molto di memorabile da raccontare per cui non ci perderei troppo tempo. Tra le cose da non perdere ti segnalo:

  • la Grande Moschea ;
  • il Mercato di Kermel ;
  • il Museo d’Arte Africana IFAN ;
  • il Monumento della Rinascita Africana ;
  • il Villaggio Artigianale di Soumbedioun e.

Anziché alloggiare in centro io ho scelto Yoff , un quartiere a misura d’uomo ubicato nella parte nord-occidentale della città. Sotto il profilo religioso , Yoff è decisamente conservatore: ricordo che nei paraggi della moschea era proibito fumare e indossare gonne sopra il ginocchio.

La spiaggia di Yoff è sporca e non invita a bagnarsi nell’acqua fredda e tumultuosa dell’Oceano Atlantico, ma è il luogo migliore di Dakar da cui assistere al rientro dei pescatori a bordo delle loro piroghe colorate.

Di seguito tre escursioni che puoi fare tranquillamente in giornata partendo da Dakar.

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Ile de N’Gor e Pointe aux Almadies

L’ Île de N’Gor è un piccolo eden raggiungibile in piroga dall’omonima spiaggia cittadina: è piacevole trascorrerci una mezza giornata, in fuga dal caos di Dakar, ma attenzione perché nel fine settimana si trasforma in un carnaio!

Alle porte della capitale, sotto la giurisdizione del villaggio di N’Gor, si trova la Pointe aux Almadies che secondo la tradizione sarebbe stata doppiata da Annone il Navigatore tra il IV o V secolo a.C. durante il suo viaggio oltre le Colonne d’Ercole. Bel punto panoramico, interessante per chi ama il surf e le immersioni.

L’ile de Gorée, simbolo di schiavitù

Gorée, nota come l’isola degli schiavi perché protagonista dell’aberrante capitolo sulla tratta degli schiavi verso il Nuovo Mondo , è una delle tappe imperdibili di un itinerario di viaggio in Senegal . Costruzioni coloniali e balconi in ferro battuto, vicoli e strade polverose da cui le macchine sono bandite, botteghe di artigiani e buganvillee rampicanti ovunque.

Viaggio in Senegal: Gorée

LEGGI ==> Storia di Gorée, il simbolo della schiavitù in Senegal

Situato a nord della penisola di Cap Vert, a 30 chilometri da Dakar, il  lago Retba è celebre per le sue  acque color rosa date dalla presenza di  un’alga, la Dunaliella salina , che produce un pigmento rosso in grado di facilitare l’assorbimento della luce e di produrre energia per il suo sostentamento.

Lac Reiba in Senegal

Nota ai turisti come la città della ferrovia – punto di incontro tra le due linee principali della rete ferroviaria in Africa Occidentale – e rinomata per la qualità dei suoi arazzi, Thies è una cittadina senza né arte né parte situata a un’ora di strada da Dakar. Non è sicuramente una delle cose imperdibili del Senegal, anche se forse è più senegalese di tanti altri luoghi.

Viaggio in Senegal, a nord: Saint-Louis, la capitale coloniale

Saint Louis è una delle cose da vedere nel corso di un viaggio in Senegal, anche breve: dista circa 260 km da Dakar che con un Sept Place si traducono in 5 ore circa di tragitto.

Primo insediamento francese in Africa risalente al XVII secolo e capitale dell’Africa Occidentale francese dal 1895 al 1902 , Saint Louis è una città brulicante e culturalmente vivace .

Interessanti i dintorni per la presenza di due riserve ornitologiche , il Parc National de la Langue de Barbarie e il Parc National des Oiseaux du Djoudj .

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LEGGI ==> Un a toubab a spasso per Saint Louis

Toubab Dialau, un tuffo al cuore

Toubab Dialau è quello che amo definire un tuffo al cuore: piccolo  villaggio di pescatori situato sulla Petite Côte che regala la pace dei sensi e una vista molto suggestiva.

Toubab Dialau in Senegal

Popenguine è un tipico e accogliente villaggio della Petite Côte noto per il pellegrinaggio annuale di Pentecoste . Ideale per gli appassionati di birdwatching.

Mbour  è un importante centro ittico situato sulla Petite Côte . Il villaggio in sé non ha niente di particolare ma assistere all’ arrivo delle piroghe cariche di pesce è un’esperienza da provare, qui più che in qualsiasi altra località del Senegal.

Arrivo pescatori Mbour

Conosciuta  come l’ île aux coquillages (isola delle conchiglie), Joal Fadiouth è a mio avviso uno dei must, ossia uno dei luoghi da inserire sì o sì in un itinerario di viaggio in Senegal. 

Cimitero di Joal Fadiouth

LEGGI ==> A zonzo tra le conchiglie di Joal Fadiouth

Mar Lodj e il delta del Sine Saloum

Mar Lodj è un villaggio situato su una tranquilla isoletta nel delta del fiume dove troverai pianure di sabbia e sale su cui vigilano splendidi baobab che si alternano a boschi di palme , ruscelli , mangrovie e lagune .

Da scoprire scivolando dolcemente sulle acque del Saloum a bordo di una piroga. Interessante l’ artigianato locale .

Ziguinchor è il capoluogo della tropicale e lussureggiante Casamance , situata all’estremità meridionale del paese. Da evitare nella stagione delle piogge quando le strade dissestate si trasformano in veri e proprio torrenti e muoversi diventa complicato.

A lungo isolata per i disordini generati dalle forze indipendentiste attive nella regione fino a pochi anni orsono, Ziguinchor si contraddistingue per l’ospitalità della sua gente .

Se decidi di raggiungerla da Dakar via mare, ti consiglio di prenotare una cabina. Il viaggio sul ponte è un inferno. La gente vomita a destra e manca e ci vuole uno stomaco di ferro! In alternativa puoi raggiungerla via terra, attraverso la Trangambiana, oppure in aereo.

Ritratto di bambina

Kafountine è un  villaggio di pescatori circondato da piantagioni illegali di marihuana che l’hanno reso la meta privilegiata di rasta men amanti del djembe .

La sua atmosfera rilassata è l’ideale per trascorrere qualche giorno in spiaggia e ciondolarsi su un’amaca lontano dalla confusione dei vicini centri balneari, decisamente più turistici. 

spiaggia di Kafountine

LEGGI ==> La Casamance e l’ospitalità di Kafountine

Viaggio in Senegal on the road: Dakar-Bamako-Dakar

Durante il mio secondo viaggio in Senegal ho raggiunto Bamako da Dakar in autobus passando da Tambacounda (il ritorno l’ho fatto macchina entrando da nord).

Scritta su camion in Senegal

Un’avventura che si è trasformata in un racconto vincitore del Secondo Premio di un Concorso Letterario Nazionale).

LEGGI ==> Il viaggio della speranza: dal Senegal al Mali in bus

Consigli per organizzare un viaggio in Senegal fai da te

Più che consigli pratici, considerali suggerimenti che ti aiuteranno a organizzare il viaggio, ma soprattutto a viverlo.

Iniziamo con qualche dato tecnico:

  • la lingua ufficiale in Senegal è il francese, ma c’è anche chi parla inglese; i locali tra loro comunicano principalmente in wolof;
  • la valuta locale è il CFA (comune a tutti i Paesi dell’Africa Occidentale) e il cambio con l’euro è rimasto invariato nel tempo: 1 euro = 655 CFA (io per comodità tengo a mente 650);
  • il periodo migliore per visitare il Senegal è la stagione secca che va da ottobre ad aprile: a gennaio la notte fa freddino, ma di giorno si sta una favola.

Organizzare un viaggio in Senegal fai da te non è facilissimo , soprattutto se hai poca pazienza, il tempo contato e la mania del controllo: in questo caso ti suggerisco di optare per un mezzo di trasporto privato.

Minivan e Sept Place partono solo quando sono al completo e può accadere di trascorrere ore intere alla gare routière aspettando l’arrivo dei passeggeri, il che tuttavia non significa che sia una perdita di tempo. Il Senegal è il paese dell’ospitalità e gli incontri riservano sempre belle sorprese: un itinerario troppo serrato potrebbe farti perdere quel che ci sta nel mezzo.

Oltre a essere ospitali, il popolo senegalese è generoso e sorridente, aperto verso l’altro e animato dalla voglia di condividere la sua storia, la sua cultura, la sua lingua e la sua vita: va da sé che il modo migliore per portarsi a casa una bella esperienza è lasciarsi andare a freni sciolti.

Per un’esperienza singolare potresti scegliere di boicottare gli alberghi – spesso e volentieri di proprietà dei francesi – e pernottare chez l’habitant .

Di seguito alcuni tour che ho selezionato per te su Civitatis, tutti in italiano partendo da Dakar:

  • Escursione privata all’isola di Gorée (interessante da fare con una guida);
  • Messa nel Monastero di Keur Moussa (per un’immersione nella spiritualità del Senegal);
  • Escursione al delta del Saloum (Riserva Mondiale della Biosfera).

Concludo con due parole sulla gastronomia del Senegal che a mio avviso è la migliore di tutta l’Africa Occidentale.

I tre piatti comuni e correnti, deliziosi, sono la thiéboudienne (il piatto nazionale, riso con pesce e verdure, sia bianco che rosso), lo yassa (nelle varianti di pollo e pesce, il riso è condito con una salsa di senape e cipolle) e il mafé (sempre riso con carne di montone cotto nella salsa d’arachidi).

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LEGGI ==> La Thiéboudienne, il piatto nazionale senegalese

Se non sei vegetariano, puoi fare scorpacciata di carne arrosto – in particolare montone, spiedini e pollo – all’interno di una dibiterie frequentata dai local: ne uscirai con il palato appagato e con la rubrica del telefono ricolma di numeri che iniziano con il +221.

Non tirarti indietro nemmeno di fronte al café touba (speziato) e ai succhi gelati che vengono preparati in casa e venduti nei sacchettini di plastica: bissap (a base di ibiscus), gingembre (concentrato di zenzero) e tamarindo (superlativo!). L’acqua è bollita per cui non incorrerai nella maledizione di Moctezuma.

Da non perdere il tè (alla menta) che viene servito tre volte, più volte al giorno, praticamente ovunque.

Le premier est amer comme la mort, le deuxième est doux comme la vie et le troisième est sucré comme l’amour .

La domanda è più che lecita per cui fugo subito ogni dubbio.

Se consideri che io ci sono stata da sola e in fai da te , oltre a essere stata la mia prima esperienza nel continente nero, direi di si. Viaggiare in Senegal è sicuro , totalmente.

Tuttavia non bisogna dimenticare il buon senso.

Nelle grandi città e nelle zone più turistiche evita di dare troppo nell’occhio (con i limiti imposti dal colore della pelle che non inganna) e di camminare la sera da solo in zone poco illuminate, ma questa è un’accortezza che vale un po’ ovunque, anche (e soprattutto) a Milano.

Inoltre, a differenza degli altri Paesi dell’area, il Senegal ha una lunga tradizione di stabilità politica e tolta la questione separatista della Casamance – che in passato ha causato parecchi disordini – non ha mai presentato conflitti e tensioni di rilievo.

E qui mi fermo.

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Sei stato in Senegal? Hai altri posti da consigliare? Ti aspetto nei commenti.

Conoscere realmente un Paese non è una cosa semplice: ci vogliono tempo, esperienza, studio e flessibilità. Se vuoi partire per un viaggio fai da te , senza l’ausilio di un Tour Operator, ma non sai come organizzarti, consulta la sezione del blog DISEGNO IL TUO VIAGGIO : se ti piace l’idea, scrivimi una mail e lo costruiamo insieme, seguendo i tuoi interessi e le tue necessità.

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Diana Facile

In primis viaggiatrice, tutto il resto a seguire... sempre che abbia un travel davanti!

12 pensieri su “ Senegal: itinerario e consigli utili per un viaggio fai da te ”

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Ci sei quasi:)

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Dove Michele??? Sono a Milano…

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Ciao Diana, ho letto attentamente il tuo itinerario, conciso e interessante….Certamente quello letto precedentemente mi ha suscitato emozioni forti, in quanto più integrale e dove ho avuto la netta sensazione delle tue forti emozioni e “avventure”. E’ sempre bello leggerti. Un abbraccio Diana.

Si Rita, hai ragione… ma ho pensato che può essere interessante anche sapere qualcosa di più dettagliato su tutti i luoghi che tocco durante i miei viaggi… ovviamente poi sono sempre disponibile per approfondimenti, lo sai… un abbraccio forte

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Buongiorno Diana, andrò in Senegal per dieci giorni a dicembre e avrei bisogno di capire come fare il mio itinerario. Hai consigli? Pensavo di scendere in nave da Dakar al Casamance…poi non so

Un beso e grazie Martina

Ciao Martina! Bentrovata… Allora, premesso che io in Senegal sono stata tra il 2006 e il 2010 e le cose cambiano, anche se in Africa cambiano molto molto lentamente., Se vuoi andare in Casamance, che è la parte a mio avviso più bella, potresti prendere la barca per scendere e al ritorno farla via terra passando per il Gambia. La stagione è quella buona, io in Casamance ero stata a settembre ma ho avuto un po’ di difficoltà nel muovermi a causa della pioggia… eh si, quando piove piove! Ricordo una volta che non uscii per quasi 24 ore dal mio alloggio. Però bellissimo. Tornando via terra ti potresti fermare a Joal Fadiouth, il posto che io ho amato di più, e Toubab Diallau, un piccolo villaggio di pescatori in cui ero stata ospitata da un poeta mezzo pazzo ma grandioso, un tale Daouda Fall. Magari lo trovi ancora. Invece a Kafuntine chiedi di Joel, la francese. All’epoca stava costruendo un campement molto carino e mi ha ospitata, comunque una tipa fuori di testa mica male… ovviamente, nel caso, salutami tutti. Comunque ormai il viaggio è alle porte… per qualunque cosa chiedimi!

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Ciao Diana! Mi preparo al viaggio in Senegal che farò il prossimo dicembre e ti leggo. Trovo tutto molto interessante! Grazie

Grande Stefy! Enjoy your trip io credo di tornarci prossimamente dopo quasi 10 anni… aggiornami!

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Ciao ragazzi, sapete consigliarmi come arrivare a Dakar dall’Italia o dall’Europa via terra senza prendere nessun aereo? Ho provato a cercare navi Cargo ma non ho trovato nulla

Mi spiace Marco, non saprei proprio come aiutarti! Via terra sia può fare sicuramente con i trasporti pubblici, ho conosciuto una francese che l’ha fatto attraversando Marocco e Mauritania. Credo sia necessario un po’ di tempo e improvvisazione… ma sarebbe una cosa fighissima, ci ho pensato anche io qualche volta…

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Diana è molto meglio di una guida! Diana è fonte di informazioni fresche, concrete e super-collaudate. Grazie mille Diana della tua generosa disponibilità! Un abbraccio carissimo e auguri per la tua prossima avventura

Grazie a te Paola! Un abbraccio e buona strada

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Il mio viaggio in Senegal: ecco l’itinerario

10 giorni in senegal: ecco le tappe del mio viaggio e il racconto di questa meravigliosa esperienza in africa.

[Soundtrack consigliata: La mia casa – Daniele Silvestri ]

Alla fine ce l’ho fatta. Ho realizzato anche questo grande sogno. Uno dei miei TravelDreams più ingombranti. Nella mia estrema insicurezza è strano riconoscere a me stessa quanto invece io possa rivelarmi determinata e concreta quando si tratta di realizzare i miei viaggi nel cassetto. E io questo Senegal l’ho corteggiato davvero a lungo prima di respirarne l’odore a pieni polmoni. Esattamente 2 mesi fa.

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Questo viaggio nell’anima dell’Africa è stato decisamente e metaforicamente il viaggio nella mia, di anima. Sono stati 10 giorni che mi sono sembrati mesi, giorni in cui ho fatto delle lunghe chiacchierate con me stessa, giorni in cui ho affrontato la mia zona di comfort e giorni in cui il trambusto delle città ha lasciato il posto a notti così silenziose da sembrare irreali. Per la prima volta durante un viaggio ho fatto stranamente poche foto: tante volte ho preferito fermarmi per riempire gli occhi, ma riempirli per davvero e non tramite un obiettivo. Ho preferito gustarmi il momento.

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Oggi scrivo questo post non per farmi sopraffare come al solito dalle emozioni ma perché in realtà voglio parlarvi del viaggio che ho fatto nel senso più stretto. Reperire consigli e informazioni sul Senegal non mi è stato semplice perciò voglio parlarvi delle strade che ho percorso, dei luoghi che ho toccato, dei piccoli villaggi immersi nella natura che ho avuto la fortuna di vivere, di ciò che ho visto durante le numerose (e meravigliose) tappe. E tutto ha avuto inizio a Dakar .

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Dakar e l’Isola di Gorée

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Ph. by Viaggia CPS – Turismo Responsabile in Senegal

Regione del Sine Saloum

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Palmarin è la zona conosciuta come i Caraibi del Senegal , ma ciò che qui mi ha fatto gioire maggiormente è stato sicuramente l’avvistamento delle iene: un lungo percorso in carretto mi ha condotta in mezzo ad una radura dove, acquattata e silenziosa, ho atteso l’imbrunire. Ed è proprio lì che le ho viste, con quel loro tipico incedere barcollante, in mezzo ai baobab giganti . Da Palmarin ho raggiunto poi con circa 1 ora di auto il luogo che forse mi incuriosiva maggiormente al momento della partenza: sto parlando di Fadiouth , nella regione di Thies. Fadiouth è uno dei villaggi più famosi del Senegal e la sua fama è dovuta al fatto che è stato costruito totalmente su un’isola di conchiglie:  il suo cimitero, dove le tombe Musulmane si trovano accanto a quelle Cattoliche, dimostra che un’integrazione religiosa è decisamente possibile.

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Mbour, Somone e Popenguine

Le ultime tappe del viaggio sono state infine 3 luoghi completamente diversi tra di loro : abbiamo Mbour , con il suo caotico e pazzesco mercato ittico e il trambusto tipico che caratterizza ogni città del Senegal. Qui ho dormito in un posto meraviglioso, ho partecipato ad un laboratorio di tintura batik con le donne del posto, ho assaggiato il cous-cous di miglio e mais più buono del mondo e ho ascoltato una discutibilissima musica rap in un discutibilissimo piccolo pub. Le altre 2 tappe, decisamente più tranquille, sono state Somone e Popenguine : spiaggia, oceano , una riserva ornitologica, il pesce mangiato in ristorantini sulla sabbia, escursioni in piroga , il vento che ti gonfia i capelli e te li impregna di salsedine. Angoli di pace.

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Che meraviglia assoluta questo Senegal. E quanta felicità nell’essere riuscita a viverlo in nome dello scambio culturale e dell’ecosostenibilità. E il merito di tutto ciò va al supporto di  Viaggi Solidali che conta in Senegal dell’appoggio di una ONG a cui mi sono affezionata molto, ovvero Viaggia CPS – Turismo Sostenibile in Senegal . Tornerò presto a parlarvi di tutto quello che ho vissuto durante i miei giorni africani, sono state tante le emozioni che ho provato e ancor di più gli aneddoti che vorrei raccontarvi!

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Storia di un regalo speciale

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Un’estate italiana: i miei consigli

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Sei speciale……….

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…quasi quanto te! :*

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Brava Farah, dell’Africa non ci si stanca mai. Non ho mai preso in considerazione l’idea di viaggiare in Senegal… mi mancano ancora diversi Stati di questo splendido continente, ma ora ho una meta in più da aggiungere alle altre….

Aspetto altre “parole” su questa tua esperienza…

Un abbraccio,

Sai che tanta fame di Africa me l’hai trasmessa tu con i tuoi post? Dico davvero… e il Senegal te lo consiglio davvero tanto, sarà stato anche lo spirito con cui l’ho vissuto… ma si è rivelato magico.

Ti abbraccio forte Elena cara!

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Che bellezza questo viaggio. Mi hai fatto venire una voglia di partire tremenda

Sì, è stato davvero un viaggio meraviglioso Eli. Meraviglioso nelle sue difficoltà e e nei luoghi che ho visitato, circondata da belle persone. E sono tanto felice di averti fatto venire voglia di partire 🙂 Ti abbraccio!

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Tasting the World

Senegal: cosa vedere in due settimane. Un’idea per un itinerario

Senegal in due settimane

Pensando all’ Africa Nera la prima meta che viene in mente non è sicuramente il Senegal. Perché ci sono tanti altri paesi che, quantomeno nell’immaginario collettivo, ne incarnano molto meglio l’idea. E perché, bisogna dirlo, il Senegal non è noto per qualcosa di così grandioso come ad esempio succede alla Tanzania col parco del Serengeti, al Madagascar coi suoi baobab mastodontici o alla Namibia col suo incantevole deserto. E questo per fare solo alcuni esempi. Il Senegal , invece, per cosa è universalmente riconosciuto? Per la Parigi-Dakar, che manco più si fa qui ma si è trasferita dall’altra parte del mondo; (forse) per il Lago Rosa che poi non é nemmeno più tanto rosa; per Youssou N’Dour, ma solo per chi nel 1994 era adolescente e canticchiava 7 Seconds (tra l’altro l’unico pezzo canticchiabile è quello in inglese non cantato da lui, ma questo è un dettaglio). Basta poi fare una veloce ricerca su Google Immagini utilizzando la chiave di ricerca “Senegal” per aver conferma che forse bho… è meglio scegliere un’altra meta dato che non sembrano esserci attrazioni così degne di nota . In sostanza perché andarci, quindi? Per un po’ di tempo dopo essere rientrata dal mio viaggio in terra senegalese, avrei cercato di persuadere gli ignari turisti volenterosi di visitare questo paese a dirigersi altrove. Perché per me è stato un viaggio impegnativo -fisicamente ma soprattutto mentalmente- e ho dovuto far decantare per un bel po’ tutte le emozioni prima di capire che, in fin dei conti, è un paese che ho amato anche se non è stato proprio un colpo di fulmine (in questo articolo racconto in maniera più approfondita il dietro le quinte ed elenco le 10 cose che più ho apprezzato). Passando a questioni più pratiche, nelle righe che seguono vi espongo il mio itinerario on the road in Senegal di due settimane , che potete utilizzare come spunto per realizzare il vostro. Sotto all’itinerario alcune considerazioni su cosa farei e non farei più col senno di poi. Ci tengo a ribadire che si tratta di un itinerario fai da te che solo in minima parte è stato studiato a tavolino prima di partire, ma che principalmente è stato frutto dell’ispirazione del momento (e della possibilità di realizzarla).

Giorno 1: Italia > Dakar Il primo giorno lo passiamo in viaggio , partendo verso l’ora di pranzo da Milano e facendo scalo a Tunisi. Voliamo Tunisair, che non è proprio la miglior compagnia aerea al mondo, ma almeno ci recapita a destinazione (i nostri bagagli, invece, arrivano dopo un giorno). Abbiamo scelto un alloggio in una posizione che ci sembrava piuttosto strategica e che si è rivelata tale, consapevoli del fatto che per spostarsi in una città come Dakar avremmo dovuto ricorrere al taxi.

NB a partire da inizio dicembre 2017 Dakar ha un nuovo aeroporto , l’Aéroport International Blaise Diagne, che dista un’ora abbondante di macchina dalla città . Quello vecchio, ancora vivo e vegeto nel momento in cui abbiamo prenotato il volo, era molto più comodo e questo cambio che ci è stato notificato non molto prima della partenza, ci ha costretto a rivedere un po’ l’itinerario che avevamo pensato : la visita di Dakar l’abbiamo esaurita nei primi giorni, senza più ripassarci e ripartire alla volta dell’Italia direttamente da Mbour sulla Petite Côte, più comoda per raggiungere l’aeroporto. Quando son transitata io con le mie amiche dall’ aeroporto Blaise Diagne era stato inaugurato da poco ed era tutto ancora un work in progress (leggi: un gran casino). Vi dico solo che il check-in ce lo hanno fatto a mano , cercando i nostri nomi in un elenco di carta… Mi auguro che nel frattempo si siano organizzati un po’ meglio e che la vostra esperienza possa essere meno complicata della mia 🙂

Monumento al Rinascimento africano, Dakar (Senegal)

Apro un attimo una parentesi sui sept-place , trattandosi del mezzo di trasporto che rappresenta in fin dei conti la soluzione migliore e più “comoda” per chi viaggia in autonomia (il concetto di comodità è ovviamente molto relativo): si tratta di taxi collettivi che partono quando sono pieni , ossia al raggiungimento dei 7 posti disponibili per i passeggeri. Sono delle Peugeot 504 station wagon, nella stragrande maggioranza dei casi conciatissime, che si prendono la mattina sul presto (è difficile trovarne di pomeriggio, soprattutto per alcune tratte) alla stazione dei pullman delle località più grosse e per la strada nei villaggi più piccoli. Il prezzo è moderatamente contrattabile (gli autisti senegalesi non sono molto propensi a scendere coi prezzi) e cercheranno sempre di farvi pagare anche il bagaglio nonché di applicarvi un prezzo da toubab , ossia da forestiero. Ma si sa come funziona in certi paesi.

Ma torniamo a Saint-Louis città che, a detta di molti, è la più bella del paese . Una città che si sviluppa su un’isola lunga e stretta (un po’ come Manhattan!), collegata alla terraferma da due ponti, uno dei quali è il celebre ponte metallico Faidherbe , protetto dall’UNESCO dal 2000. Saint Louis è il luogo in cui i francesi fondarono la prima colonia permanente nel territorio del Senegal ed è proprio per questo che le sue vie polverose sono un susseguirsi di vecchi edifici coloniali , molti dei quali in rovina, che rappresentano proprio il fascino peculiare di Saint-Louis. Ricorda un po’ L’Avana, per chi è stato a Cuba. La città tutto sommato è piccola e si visita in una mezza giornata. Da non tralasciare è l’attraversamento del ponte (cosa piuttosto scontata poiché, se non lo si attraversa, non si può proprio entrare in città) e il vivace quartiere dei pescatori situato sulla langue da Barbarie dirimpettaia all’isola, da dove partono e arrivano le piroghe super colorate di chi va a cercare fortuna in mare. I momenti della partenza e, soprattutto, del rientro dei pescatori sono quelli più movimentati e pittoreschi.

Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj, Senegal

Giorno 6: Saint Louis > Louga In mattinata, senza troppa fretta, prendiamo un sept-place per raggiungere Louga a un’ora di distanza. La città non è nemmeno citata sulla guida perché sostanzialmente non c’è nulla da vedere, ma noi siamo capitate qui per il Fesfop , il festival del folklore e delle percussioni di cui avevamo sentito parlare da amici prima di partire ( qui un piccolo spoiler danzante). Si tratta di una manifestazione di più giorni a cui partecipano artisti da tutto il paese e anche da fuori, dove i turisti si contano sul palmo di una mano. È un evento di dimensioni notevoli e molto popolare anche se praticamente escluso dai circuiti turistici, che però ho trovato un po’ disorganizzato per essere appunto così grosso: nessuno sapeva nulla degli eventi collaterali organizzati nei vari quartieri, gli orari erano super indicativi e le serate son cominciate con oltre un’ora di ritardo rispetto al programma (non ti aspetti precisione svizzera, ma un minimo…). Ammetto di non essere troppo in grado di apprezzare l’arte delle percussioni, ma non so se sinceramente ci tornerei. Tuttavia il contesto è stato simpatico : Louga si è rivelata un’esperienza autentica (interessante il mercato) e dormire al villaggio allestito proprio in occasione del festival è stato divertente.

Il mini deserto di Lompoul, Senegal

Giorno 13: Joal Fadiouth > Mbour Da Joal Fadiouth ci dirigiamo infine verso la nostra ultima tappa, la “mondana” Mbour . Lo facciamo prendendo un autobus, terminando così l’utilizzo dei sept-place, e ci mettiamo un’oretta abbondante. Cerchiamo alloggio non lontano dal mare dove trascorrere le ultime due notti. Mbour è una città grande e incasinata che però offre una spiaggia niente male che a tratti ricorda quelle dei Caraibi. Alla fine, due giorni qui a rilassarsi qui ci possono stare tutti. La zona vicino al mare è un susseguirsi di resort di lusso (ci hanno chiesto oltre 300€ per una stanza, ma abbiamo gentilmente declinato) dove gli stranieri, principalmente francesi, si parcheggiano per una settimana senza nemmeno mettere il naso fuori per vedere cosa c’è.

La spiaggia di Mbour, Senegal

Giorno 15: Mbour > Italia Dopo un’ultima giornata trascorsa tra spiaggia e mercato, prendiamo un taxi per andare in aeroporto e salutiamo così il Senegal. Un paese che ci ha messo molto alla prova ma che, in fin dei conti, ci è piaciuto 🙂

Qualche considerazione a freddo Come già detto in più di un’occasione, non son stata in grado di apprezzare da subito questo paese , ho dovuto metabolizzare un po’ tutte le tante emozioni che ho provato nel corso delle due settimane che ci ho trascorso. Meglio tardi che mai, comunque 🙂 A prescindere da ciò, è oggettivo il fatto che il Senegal a livello paesaggistico non abbia le bellezze di altri paesi africani : non è qui che si viene per fare un safari e vedere gli elefanti o le giraffe in amore, non è qui che si viene per rimanere a bocca aperta davanti a quei tramonti africani che si vedono nei dépliant turistici e non è qui che si viene a vivere un’esperienza di immersione nell’immensità del deserto. Quindi perché il Senegal? Al di là di essere una meta più comoda da un punto di vista logistico rispetto ad altre (con un volo diretto, 5 ore e passa la paura) un viaggio in Senegal è un viaggio più che altro per entrare a contatto con la gente, visitare villaggi, ascoltare storie e godere della teranga senegalese ossia l’accoglienza, e apertura al prossimo . Ed è tutto molto più toccante se si pensa a come troppo spesso vengono trattati da noi i senegalesi… Le stesse persone che cercando di venderci accendini o libri fuori dai negozi e che noi il più delle volte ignoriamo o ai quali ci rivolgiamo male, nel loro paese fanno di tutto per farti stare bene, nella maniera più disinteressata del mondo . Uno spunto per riflettere. [continua dopo la foto]

Piroga colorata, Senegal

Altri articoli che ho scritto sul Senegal:

  • 10 cose che ho amato del Senegal (e che me ne fanno sentire la mancanza)
  • African wax prints: la storia dei coloratissimi tessuti africani
  • Burro di karité puro dal Senegal: il segreto di bellezza delle donne africane
  • Il succo del frutto del baobab (bouye) dal Senegal

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tour senegal fai da te

Grazie per il tuo racconto di viaggio! A fine febbraio dovrei andar in senegal. Arrivo a dakar alle 3.20 di notte e vorrei scendere direttamente a djiffer. Ho visto che vi sono taxi privati ma saranno carissimi..puoi consigliarmi come fare per scendere e risalire e il nome di eventuali fermate, bus etc?ho letto che per certe destinazioni le auto ed i bus partono al mattino presto per cui pensavo di andare direttamente nonostante l’orario.. La mia paura è di rimanere a piedi o aspettare per ore. Grazie mille

Ciao jlenia, grazie a te per il commento! Djiffer è parecchio lontana da Dakar, coi mezzi pubblici e il tempo di attesa per prenderli ci metterai un bel po’. Secondo me ti conviene andare dall’aeroporto direttamente a M’bour che rimane sulla strada per Djiffer e da lì prendere poi un sept-place per scendere (è possibile che tu debba fare qualche cambio). Io ricordo che esisteva una sorta di autobus pubblico che dall’aeroporto portava a un’autostazione a Dakar (anche noi siamo atterrate in piana notte ma non abbiamo dovuto aspettare nemmeno troppo) e suppongo ci sia qualcosa anche per M’bour (città che è addirittura più vicino all’aeroporto rispetto alla capitale). Purtroppo però non riesco a essere più precisa di così… in Senegal certe cose si scoprono solo sul posto! Buon viaggio, fammi poi sapere com’è andata! Silvia

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Home » Diari di viaggio » Fantastico Senegal fai da te

Fantastico Senegal fai da te

Non avendo trovato molte informazioni per riuscire ad organizzare un viaggio totalmente fai da te, ho cercato di redigere un racconto molto particolareggiato, per aiutare il più possibile coloro che vorranno ripetere la nostra stessa esperienza. Evitando in linea di massima le descrizioni dei luoghi da visitare, dettagli che potrete reperire ovunque. In primis le info di base.

Eravamo in tre, periodo: fine maggio. Giorni: 9, più 2 per il volo. Clima: caldo (ma non eccessivamente) di giorno, fresco la sera.

Tappe: Goree, Dakar, Keur Moussa, Lago Rosa, Lompoul, St. Louis, Thies, Mbour, Joal Fadiouth, Palmarin, Nianing, La Somone.

Guide: Lonely Planet e Routard. Siti consultati:

www.au-senegal.com

www.saintlouisdusenegal.com/

www.casamance-tourisme.sn/ (anche se in Casamance, per una questione di tempo, non ci siamo poi andati)

Il cambio è di: 1€ = 655cfa. Abbiamo cambiato all’aeroporto, senza commissioni. E’ uno dei pochi posti in cui applicano un cambio corretto, e senza commissioni. A St. Louis e Mbour invece abbiamo dovuto ritirare, perchè il cambio non era conveniente (1€ =642 cfa). In molte località inoltre (Palmarin o La Somone) non ci sono banche, e occorre spostarsi. Cercate sempre di avere un po’ di contanti con voi.

La benzina è cara quasi quanto in Italia (1,20 € al litro).

Cibo: si pasteggia con un piatto unico, solitamente pesce o carne, con accompagnamento di riso, patate o verdura di stagione, e quasi in tutti i ristoranti è più che sufficiente per sfamarsi. Il costo del piatto va dai 3000 ai 4500 cfa in base alla località e al locale in cui ci si trova. Tra bere e mangiare abbiamo speso mediamente 20000 cfa in tre, con un paio di ‘punte’ da 27000 cfa perchè abbiamo ordinato più cose.

Telefono: portatevi un cellulare che non usate più, e comprate una sim locale, acquistabile ovunque: Orange e Tigo le compagnie più diffuse. Costi molto bassi: indicativamente 100 cfa per un sms all’Italia, e circa 800 cfa per una chiamata di 4 minuti.

Vaccini: consigliato quello per la febbre gialla e l’ antimalarica. Noi abbiamo assunto il Malarone anche se io ritenessi che non fosse necessario, ma più che altro perchè ogni dottore consultato ci ha consigliato di farla. In realtà, almeno in questa stagione, non credo ci siano rischi (però: opinione personale).

Trasporti: avremmo voluto utilizzare di più i mezzi locali, per viaggiare con e come loro, ma il tempo era poco e le cose da vedere erano tante, e non ci potevamo permettere lunghi tempi di attesa. Quindi abbiamo fatto ricorso ad un’auto con autista per i quattro giorni dei maggiori spostamenti, mentre per le piccole tratte ci siamo serviti dei taxi locali senza licenza, i clandò.

Non ascoltate chi vi dice che occorre una guida per visitare il Senegal. E’ un paese molto sicuro, abitato da persone semplici. Le attenzioni da prestare ritengo siano le stesse da avere anche a casa nostra. Come dicevo, noi ci siamo concessi l’unico lusso da toubab (come loro chiamano noi bianchi) di affittare per qualche giorno un’auto con autista (raccomandatoci da un’amica senegalese che vive a Torino, conosciuta in aeroporto) ma esclusivamente perchè avendo solo 9 giorni a disposizione, se avessimo utilizzato i mezzi locali avremmo sprecato davvero un sacco di tempo prezioso. La scelta di avere anche l’autista è stata invece determinata dall’incertezza (su internet non abbiamo reperito sufficienti informazioni su tutti i tragitti che ci interessavano) sullo stato delle strade e sulla presenza o meno di indicazioni. In effetti già solo uscire da Dakar è un’impresa! Invece tutta la strada tra St. Louis e Mbour, e tra Mbour e Joal è in ottime condizioni, idem il tratto che da Kebemer va a Lompoul. Meno buona è la strada per il lago Rosa. Tra Joal e Palmarin c’è solo una pista di terra, nemmeno troppo visibile. Se volete contattare il ragazzo – persona affidabile – che ci ha accompagnato per farvi fare un preventivo in base al tragitto che vorreste fare, potete scrivere a: [email protected].

TUTTO va contrattato. Anche i prezzi delle camere: con l’occasione si fa presente che tutti i prezzi indicati nel racconto fanno riferimento ad un periodo di bassa stagione.

VOLO: abbiamo volato con Royal Maroc da Torino, con scalo a Casablanca. Scelta perchè era tra le compagnie più convenienti. Purtroppo anche una delle più inaffidabili, abbiamo successivamente scoperto a nostre spese. Infatti una delle tre valigie non è mai arrivata, nemmeno nei giorni successivi della vacanza. Attualmente, al momento del completamento del racconto all’aeroporto di Casablanca durante il viaggio di rientro, la valigia risulta SCOMPARSA. No comment. Abbiamo poi saputo dallo staff dell’aeroporto che è quasi la prassi ricevere i bagagli dopo molti giorni quando si viaggia con Royal Maroc o Tap (ma non riceverlo proprio è ancora peggio). Quindi: preparatevi un bagaglio a mano con tutto il necessario, come per fortuna avevamo fatto noi. In ogni caso non tutti i mali vengono per nuocere: e questa esperienza ci è servita anche per capire che si può vivere con il minimo indispensabile, tralasciando quello che noi occidentali riteniamo assolutamente necessario, ma che in realtà non è altro che superfluo!

Il Libro Vado in Senegal (Carlo Giorgi, Ed. Terre di mezzo) mi ha dato spunto per la scelta dell’hotel di Dakar, economico e pulito, l’ Espace Thialy, situato abbastanza fuori dal centro, a 15minuti almeno di auto (sulla route per uscire da Dakar) nei pressi dello Stadio Leopold Sedar Senghor. Scelto in quanto rappresentava un buon compromesso tra risparmio (a Dakar i prezzi sono mediamente abbastanza alti) e decoro: camere semplici ma pulite, bagni in comune stile camping, e con una carinissima terrazza centrale, con molte piante, dove si mangia e fa colazione. Il sito, per i prezzi e quant’altro, è: www.fondationolivier.com/espacethially/index.php. Quando uscite, portatevi sempre appresso l’indirizzo e le indicazioni esatte per arrivare all’hotel, in quanto è abbastanza complicato da raggiungere. Tramite loro, via mail dall’Italia, abbiamo anche concordato il trasporto dall’aeroporto all’hotel (9000 cfa, tariffa notturna), quello dall’hotel all’imbarco di Goree (5000 cfa) ed infine la guida per l’intera giornata (8000 cfa, ma, col senno di poi, assolutamente non necessaria).

Quindi, arrivati alle 5 di sabato mattina, abbiamo lasciato le valigie in hotel, riposato una mezz’oretta, e poi ci siamo diretti subito al traghetto per Goree, alle 7.30. Se i vostri tempi lo permettono, consiglio di partire per l’isola a quest’ora, perchè il traghetto successivo, quello che parte da Dakar alle 10, riversa a Goree orde di turisti e di venditori che si recano sull’isola per piazzare la propria mercanzia. Di prima mattina è permeata da un’atmosfera quasi surreale. Inoltre ce la immaginavamo come uno specchio per le allodole, richiamo per turisti, invece è davvero molto bella, soprattutto se visitata quando è ancora deserta. Oltre alle tappe risapute, è d’obbligo perdersi nelle sue stradine, senza meta, ed assaporare la sua atmosfera coloniale. Costi: 5000 cfa per il traghetto andata/ritorno, 500 tassa di entrata, 500 la Maison des ésclaves (che apre alle 10,30). Alle 12 siamo rientrati a Dakar, dove volevamo pranzare. Per un disguido con la guida (un ‘musulmano di sinistra’, come si definiva, che si concedeva comunque “un po'” di alcol: alle 12,30, dopo diverse birre, era completamente ubriaco!) abbiamo deciso di visitare Dakar da soli. Lonely alla mano, in 5/10 minuti a piedi dall’imbarco si è in pieno centro, nella Piazza dell’Indipendenza. Apro una parentesi: NESSUN PROBLEMA DI SICUREZZA a viaggiare da soli di giorno per Dakar. Occorre solo molta pazienza, perché si è continuamente assillati dai venditori. Ci dirigiamo così al Chez Loutcha, consigliato da diverse guide, che si trova vicino alla piazza principale. Sabato a pranzo era pieno di gente locale: riprova del fatto che si mangia molto bene. Le porzioni sono abbondantissime, e per 4 portate in 3 persone con acqua e caffè abbiamo speso circa 10€ a testa. Dopo pranzo abbiamo raggiunto a piedi, nell’ordine: Marchè Sandaga, Palazzo Presidenziale, Cattedrale (non merita una visita), Merchè Kermel, stazione dei treni. Quest’ultima, completamente sventrata e – forse – in ristrutturazione, è assolutamente da vedere. Non perché particolarmente bella (degna di nota è solo la facciata principale) ma perché simbolo della totale latitanza dello stato nella manutenzione delle infrastrutture: completamente abbandonata alle sterpaglie, e con due sole rotaie su cui giacciono due treni in sosta. Incredibile, se si pensa che siamo in una capitale!

Infine con un taxi (1500 CFA) dalla stazione ci siamo recati all’ HLM (si dice ascelèm ) indicatoci da molti come il mercato più genuino di Dakar. In effetti è il migliore finora visto: tantissime stoffe, è il posto adatto per l’acquisto di tessuti. Da non perdere la zona dei sarti che con macchine da cucire datate, imbastiscono vestiti di ogni genere.

Per fare rientro in hotel abbiamo preso un taxi, ma come già anticipato per trovarlo è stata un’odissea, e dopo un’ora abbondante e 5 chiamate del tassista all’hotel, ci ha lasciato in zona, e un ragazzo dell’ Espace è venuto a recuperarci. La sera, stremati da 48 ore senza sonno, abbiamo cenato in hotel (meglio avvisare prima, è un servizio che credo facciano solo su richiesta) nell’unico tavolo insieme a 3 francesi. Esperienza multiculturale sempre molto gradita (4000 CFA a testa). Dopo cena abbiamo incontrato quello che sarebbe diventato il nostro autista per i 4 giorni successivi, Thiernò: concordato il prezzo… si parte!

Alle 7.30 del giorno successivo passa a prenderci in hotel: prima un veloce passaggio all’aeroporto con la speranza di ritrovare finalmente la valigia, che invece non era ancora arrivata, e poi subito diretti alla prima vera tappa della giornata, il monastero di Keur Moussa (a circa 1ora e 15 da Dakar) dove abbiamo assistito alla messa domenicale. Per quanto non sia credente, partecipare a questa messa cantata e molto particolare, seduti insieme a famiglie locali con bambini, è stata sicuramente un’esperienza molto arricchente e che consiglio. Subito dopo la celebrazione viene allestito un mercatino di prodotti locali (succhi, marmellate, frutta secca, formaggi, il tutto prodotto a Keur Moussa) dove abbiamo comprato un po’ di prodotti. Lasciato il monastero, prossima destinazione: Lago Rosa. Attenzione che la strada è in realtà una pista di terra battuta nemmeno nelle migliori condizioni. Una macchina normale, come avevamo noi, ha avuto qualche difficoltà ad inoltrarsi dalla sponda del lago da cui eravamo arrivati, fino al mercato artigianale (dove si trovano anche i ristoranti), perchè il percorso è sabbioso.

L’impatto con questa realtà umana è stato incredibile: decine, centinaia di persone intente, come formichine, a grattare il fondo del lago per portarne in superficie il suo bene ‘prezioso’, il sale. Venduto a 38€ la tonnellata (!), ma costato fatica e sudore a tante persone, di cui moltissime donne, venute soprattutto da Mali e Guinea, ed immigrati in Senegal a fare un lavoro duro perchè nel loro paese non si trova nemmeno quello. Il lago non so dire se fosse esattamente rosa, senz’altro ha una colorazione decisamente particolare, ma al di là di ciò è stata un’altra esperienza ‘umana’ che consiglio a tutti di non perdere assolutamente. Pranzo da Au 212, sulle sponde del lago: il solito piatto unico senegalese con pesce e riso, acqua e succo di mango, 6500 cfa a testa. Si mangia bene. Subito dopo un giro al mercato artigianale, due passi e qualche foto sulle dune di sabbia alle spalle del mercato (affittano anche quad e 4 x 4, ma non ci interessava quel tipo di attività) e infine abbiamo lasciato il lago Retba verso l’ultima tappa della giornata, dove abbiamo anche trascorso la notte: Lompoul, famosa per il suo deserto di dune.

La struttura che abbiamo scelto (dopo varie ricerche su internet che prevalentemente ci riportavano alle solite tende mauritane nel deserto, esperienza già vista in altri stati del maghreb) è stata Casa Meissa, con cui abbiamo preso contatti dall’Italia pochi giorni prima di partire: è frutto di un progetto di turismo responsabile di Actu (Associazione Culturale Trait d’ Union) che favorisce lo scambio interculturale e supporta lo sviluppo sostenibile in Senegal. Scelta che non poteva essere migliore. Si tratta di un villaggio molto semplice, alle porte di Lompoul sul Mer (ovvero qualche km dopo Lompoul village, da cui partono le escursioni per il deserto), con alcuni bungalow accoglienti (20000 cfa la doppia), con bagno privato. La struttura è gestita da Mamadou, un italo-senegalese che vive in Italia da 21 anni, una persona davvero in gamba. Appena arrivati (era già tardo pomeriggio, e la frenesia della giornata ‘peschereccia’ era già terminata) ci ha portato a vedere la spiaggia: è stata la prima esperienza a contatto con la realtà locale dei pescatori, delle piroghe colorate e della vita animata che ruota intorno alla pesca. Un numero infinito di piroghe, alcune grandissime, allineate sulla spiaggia, in attesa di ripartire la notte successiva. Sembrava un paesaggio surreale, da guerre stellari. Un’emozione incredibile!!! Poi Mamadou ci ha portato a vedere i banchi su cui viene essiccato e affumicato il pesce. Qui apro una doverosa parentesi: la pesca indiscriminata ed invasiva di giapponesi ed europei ( http://www.cafebabel.it/article/24549/pesca-in-senegal-la-crisi-e-colpa-delleuropa.html ), a seguito di accordi commerciali con lo stato del Senegal, sta devastando i fondali di fronte alla costa, provocando danni IRREPARABILI. E gli unici, come sempre, a patirne sono i pescatori, che si sono visti diminuire il pescato negli ultimi anni del 70%!! Una situazione ignobile, che non necessita di commenti. Tornando a noi, i giapponesi, per ‘scusarsi del disagio’ (!!) hanno regalato alle donne locali le strutture dove essiccare e affumicare il pesce, con tanto di targhetta per ricordare al mondo la loro magnanimità!!! Blahhh!

A cena abbiamo mangiato a Casa Meissa un ottimo thièboudienne (il piatto nazionale: riso con pesce) e dopo un fantastico te alla menta, chiacchierando con Mamadou fino a tardi (quello del tè qui in Senegal è un vero e proprio rituale: se ne bevono almeno 3 giri, il primo è più forte, il secondo più dolce, e la preparazione è molto lunga, un pretesto per passare il tempo e favorire la conversazione). Per il giorno dopo era prevista un’escursione di mezza giornata, concordata con Mamadou dall’Italia, nel deserto di Lompoul con il suo pick up. In verità, oltre al deserto, ci ha portato a contatto con molte realtà locali, come la scuola di Lompoul sur Mer, che grazie ad un progetto di cui lui stesso fa parte, è in fase di costruzione e ampliamento: solo pochi anni fa c’erano solo capanne. Ora sono già state costruite diverse aule in muratura che ospitano quasi tutti i 350 (!) bambini del villaggio, mentre il progetto attualmente in corso è quello di portare l’acqua corrente, e costruire un bagno. E poi abbiamo visitato alcuni appezzamenti di terreno dove hanno provato a diversificare le coltivazioni (dalla monocoltura alla coltivazione di melanzane, pomodori, peperoni, e prodotti locali in uno stesso terreno) ed assunto manovalanza locale, creando quindi lavoro. Ed infine il deserto: per quanto per chi sia già stato nei deserti veri questa sia cosa già vista, a mio avviso è comunque un’esperienza da provare. Sia perché rappresenta un’ ambientazione naturale del tutto diversa dal solito Senegal, sia perché, se contornato da quanto abbiamo vissuto noi a Lompoul, ci ha dato modo di conoscere molto più a fondo la realtà locale. Dopo un ultimo giro al mercato del pesce, che all’ora di pranzo è un brulicare di persone, di colori, di odori nauseabondi, di pescatori e piroghe che rientrano, di donne che vendono, di bambini che giocano con le carcasse di pesce, insomma di VITA!!, consumiamo l’ultimo buonissimo pasto a Casa Meissa (il giorno prima avevamo chiesto a Mamadou di poter mangiare i gamberoni giganti) e poi, PURTROPPO, con tanta tristezza ci accomiatiamo da questi nuovi amici. Il nostro viaggio continua!!! Alle 16 inoltrate ci mettiamo in viaggio per St. Louis. La strada è ottima, ed in meno di 2 ore arriviamo a destinazione. St. Louis (prima di partire non mi era chiarissimo) è formata da 3 zone: la terraferma, da cui tramite il ponte Faidherbre, progettato da Eiffel, si accede all’isola (ovvero la zona coloniale e più turistica) che a sua volta, tramite un altro ponte, è collegato alla Langue de Barbarie, una striscia stretta di terra che si affaccia sul mare, e dove all’estremo sud si trova il parco nazionale (la strada per arrivarci non è in buone condizioni, a giudicare da quanto si vede già dal Phoenix).

Dall’Italia avevamo adocchiato l’hotel Mermoz, situato nella Langue di fronte al mare, e che sembrava avesse un ottimo rapporto qualità / prezzo. Non dico le stanze fossero peggiori di quelle in cui avevamo già alloggiato, ma ci aspettavamo uno standard maggiore (è un villaggio con bungalow e piscina), erano buie e claustrofobiche. Abbiamo deciso di prendere tempo, e vedere altri hotel. Ci hanno consigliato il Phoenix, un altro villaggetto con piscina, gestito da francesi, qualche km dopo il Mermoz, dove ci hanno mostrato una tripla fronte mare (in realtà un bilocale) ampia e carina. Abbiamo trattato fino ad arrivare al prezzo di 30000 cfa a notte per due notti. Alcune considerazioni: essendo bassa stagione, eravamo gli unici ospiti, e la stanza era evidente che non veniva utilizzata da un pezzo. Inoltre è vero che avevamo l’autista, ma – a meno che non si vada a fare anche vacanza di mare – quella zona è abbastanza lontana e scomoda dal centro di St. Louis (almeno 10/15 minuti di auto). Tant’è che, dopo una doccia veloce, abbiamo deciso di andare a cenare a La Louisianne (all’estremo nord dell’isola di St. Louis, ma comunque a pochi minuti a piedi dal centro) per vedere anche le camere. Che ci sono piaciute molto (soprattutto la doppia al piano del ristorante, affacciata sul terrazzino) e così abbiamo deciso che il giorno dopo ci saremmo traferiti. Anche la cena è stata buona, e tutto il locale in sè, affacciato sul fiume, è davvero molto carino. Assolutamente consigliato, sia per mangiare che per dormire.

E così il mattino abbiamo pagato la camera al Phoenix, per correttezza al prezzo pieno di 40000 cfa, e abbiamo portato i bagagli a La Louisianne. Subito dopo colazione alla Patisserie du Fleuve, buono il caffè, e poi giro in calesse (contrattato a 10000 cfa per un’ora e mezza) dell’ isola e del quartiere dei pescatori sulla Langue de Barbarie. E qui occorre spendere qualche parola in più: per St. Louis sia patrimonio dell’Unesco, è una città molto decadente, lasciata degradare sotto i colpi del tempo. Sono pochissime le costruzioni restaurate, e generalmente se lo sono è perchè ospitano degli hotel. E’ sicuramente affascinante, testimone di un passato rigoglioso di cui ora porta solo qualche ricordo, ma di per sè potrebbe, a mio avviso, non valere questo lungo viaggio fin qui. Quello che invece è incredibilmente affascinante e devastante insieme nella sua cruda realtà, è il quartiere dei pescatori, nella Langue de Barbarie, dalla parte del fiume (sulla strada per gli hotel che si trovano sulla costa). Questa è Africa vera, quella dei documentari: un coagulo di anime, sporcizia, piroghe, pesci di ogni genere, immondizia, animali, bambini, e di nuovo lerciume, sangue del pescato, e, sopra ogni cosa, un odore nauseabondo. E’ un’ esperienza che non si riesce a raccontare: alle prime sembra un ghetto di esiliati, invece scopriamo che è il quartiere più ricco della città. Le piroghe che arrivano cariche di pesci, gli uomini che con tute plastificate entrano nel fiume e si caricano in testa ceste zeppe di pesce e le scaricano nei camion che porteranno la merce chissà dove. Donne intente a pulire il pesce, ed una zona intera (è meno visibile perchè separata dalla strada da un muro) dedicata all’affumicatura. Centinaia di contenitori posti su fuochi improvvisati, fumi di ogni tipo. E di fronte: il mare. Sensazioni indescrivibili. Ti senti un bambino che guarda il mondo per la prima volta! Attenzione alle foto, non sono ben gradite (ma questo in quasi tutto il paese).

Alla fine del giro in calesse, siccome Chez Agnes era chiuso, abbiamo pranzato a La Lenguere, adiacente a La Pirogue. Un piatto (buonissimo!!!!) di spiedini di pesce con riso a persona più acqua, 19000 cfa in tre. Nel pomeriggio avevamo prenotato un’escursione a cavallo presso l’hotel Mermoz (5000 cfa a testa) di un’ ora sulla spiaggia: purtroppo l’autista non ha capito, e non ci è venuto a prendere. Morale: abbiamo perso la cavalcata, a cui tenevamo, e siamo stati pure rimproverati dal Mermoz quando abbiamo chiamato per disdire. Oltre al danno, la beffa! 🙁 E così abbiamo dedicato il pomeriggio a vagare senza meta per St. Loius, attività per niente sgradevole. Tra le altre cose consiglio una sosta per un drink al Keur Sunu, risto/hotel davvero carinissimo e molto coloniale, dove si può anche pernottare (noi non lo abbiamo scelto a priori solo perché, se non erro, la singola era più cara della media) e una passeggiata sul ponte Faidherbre, fino al mercato sulla terraferma, che inizia nel piazzale dall’altra parte del ponte. La sera abbiamo cenato a La Pirogue (aragosta – 10000 cfa -, gamberi e pesce con riso, in tutto 4 portate + 2 birre e caffè) 29000 cfa: il prezzo più caro finora, ma tutto davvero ottimo!…. Mamma mia, ma quanto si mangia bene in Senegal??? Alla faccia del mio amico Christian (che era al suo primo vero viaggio), che pensava di doversi portare dall’Italia le scatolette di Simmenthal 😀

Il giorno dopo si riparte: fare colazione a la Louisianne, sulle sponde del fiume (mentre i tuoi amici a casa lavorano! J ) non ha prezzo. Alle 8,30 Thierno ci attende di fronte all’hotel. Per la strada, piccola deviazione per trovare la sua famiglia, che vive in un villaggio a circa 20km dalla strada che da St. Louis porta a Dakar. Capanne di paglia e uno stormo di bambini moccolosi che ci guardavano come se fossero arrivati i marziani! Mentre le donne preparavano il cous cous senegalese, che si può dire non avesse proprio un aspetto appetitoso!! A pranzo ci siamo fermati a Thiès: non ci è sembrata una meta interessante, ma essendo passati solo di sfuggita, il nostro potrebbe essere un giudizio affrettato. Di certo abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare un ristorante locale. E purtroppo ci siamo dovuti fermare al Big Faim (anche nominato dalle guide), esteticamente più simile ad un fast food occidentale: cucina prevalentemente internazionale e qualche piatto senegalese. Evitabile. Tappa successiva a Mbour, a vedere il famoso mercato del pesce.

Ogni esperienza ha i suoi momenti “no”: il nostro è stato a Mbour. Arrivati al parcheggio, siamo stati letteralmente assaliti da sedicenti guide che sostenevano fosse obbligatorio essere accompagnati, e castronerie di simil natura. Pensavamo di essere pronti al peggio, ma oggi la nostra pazienza è stata messa DAVVERO a dura prova: questi semi-delinquentelli erano proprio aggressivi. Ci hanno seguito per tutta la spiaggia, e più facevamo loro presente che eravamo autosufficienti e non avevamo la minima intenzione di avere una guida, e che eravamo assolutamente consapevoli che non fosse obbligatorio averla, più diventavano arroganti e fastidiosi. Sono arrivati a dirci che non ci avrebbero permesso di fare foto, e cose simili. Neanche la nostra minaccia di chiamare la polizia è servita. Onde evitare di far scattare la rissa, abbiamo fatto un giro veloce e siamo tornati all’auto. Dunque: non mi sento assolutamente di sconsigliare Mbour (erano le 17,30 e le piroghe ancora non erano rientrate, per cui ancora il vero spettacolo non era iniziato: a vedere così non sembrava nulla di diverso da quanto non si possa vedere in qualsiasi altro villaggio di pescatori, ma non posso assicurare), posso solo aggiungere che abbiamo poi saputo da più persone che si tratta di una spicciolata di teppistelli, tra l’altro malvisti perchè fanno scappare i turisti che così non ritornano più, e non costituiscono la norma. Se intendete venire e siete soli, cercate piuttosto qualcuno che per pochi cfa vi possa accompagnare: così nessuno dovrebbe darvi fastidio. Compromesso a cui noi non siamo voluti scendere, però il prezzo che abbiamo pagato è di non esserci goduti Mbour.

Letteralmente scappati da questo posto, dovevamo dire all’autista dove lasciarci, per terminare il tour dei 4 giorni preventivati. L’idea era Palmarin, ma gli ultimi 30 km sono di pista di sabbia, e così insieme abbiamo concordato di lasciarci a Joal Fadiouth. Un’altra tappa decisa sul momento. Questo è viaggiare: una continua improvvisazione!

Joal e Fadiouth sono in realtà due paesi, il primo sulla terraferma, il secondo è la famosa isoletta di conchiglie méta di tanti turisti. Valutati gli hotel consigliati dalle guide, abbiamo optato per il Keur Soyanabu: per una notte abbiamo deciso di concederci un po’ di ‘lusso’, e la realtà è stata superiore alle aspettative. E’ davvero un piccolo hotel di charme, gestito da una signora francese, dove tutti i particolari sono curati con un’attenzione quasi maniacale. E’ davvero bellissimo, fronte mare e con una piccola piscina nel giardino interno, immersa tra le bouganville (prezzo delle 2 camere: 25000 cfa la più semplice, 40000 cfa quella al piano superiore, davvero molto bella). Lasciate le valigie ci siamo fatti portare da un taxi al porto di Joal (100 cfa a testa, sono taxi clandestini che coprono tutto il giorno la tratta dal porto di Joal all’isola di Fadiouth): erano circa le 18, sulla spiaggia il solito tran-tran intorno allo smercio del pesce. Però qui il turista non è ancora visto come una banconota che cammina: sorrisi, saluti, gente che veniva anche solo per fare due parole. Nessun scocciatore insistente, o procacciatore aggressivo. Al mercato abbiamo comprato due magliette, dato che al quinto giorno di viaggio della valigia ancora nessuna notizia, e poi con un altro taxi ci siamo fatti portare a Fadiouth (300m dopo il nostro hotel). Non so se si stesse prospettando un altro Mbour, so che scesi dal taxi siamo stati assaliti da personaggi vari che ci hanno seguito fin sul ponte che conduce all’isola di Fadiouth per farci da guida. Abbiamo scansato tutti i tentativi di approccio, finchè noi stessi abbiamo approcciato un ragazzo che spingeva il fratello maggiore in carrozzella, e diceva di parlare italiano. Mi è sembrato un bravo ragazzo (Maurice, tel. +221 775907639, contattatelo magari un giorno prima), ci ha accompagnato per tutto il giro dell’isola, dandoci diverse spiegazioni, e così alla fine con lui e un suo amico proprietario di una piccola piroga abbiamo concordato di fare un giro la mattina successiva per una cifra ridicola di 8000 cfa (+ i 2000 che gli abbiamo lasciato spontaneamente al termine del tour serale). Usciti da Fadiouth erano già le 20 inoltrate. Quasi di fronte l’inizio del ponte si trova Le Finò, che oltre ad avere delle stanze, è anche ristorante. Mangiato discretamente bene, senza infamia nè lode.

La mattina successiva ci siamo trovati all’incontro con Maurice al ponte, e siamo partiti in piroga. L’escursione doveva prevedere la visita alla zona in cui viene essiccato il miglio (per fare il cous cous senegalese), il tour dell’isola + il cimitero cristiano-musulmano (esempio esemplare di tolleranza religiosa e coesistanza pacifica delle diversità), e la vista dei pellicani. I pellicani non si sono concessi, e il tour dell’isola, anche se velocemente, lo avevamo già fatto il giorno prima. Ma è stata comunque un’esperienza diversa! Per chi non ha già visto Fadiouth e ci arriva per la prima volta, la consiglio. Dopo il tour, abbiamo chiesto di poter fare un giro alla scuola dell’Assunta, nominata dalla Routard, una sorta di scuola professionale di avviamento al lavoro delle giovani donne, gestito da suore missionarie. Erano le 14, le ragazze non c’erano già più, ma, accompagnati da una suora molto gentile, abbiamo visto l’aula in cui cuciono i tessuti, e ci ha mostrato gli articoli in vendita. I cui proventi vanno a finanziare la scuola stessa. E così abbiamo preso qualche batik (tessuto, non quadro) ed un porta baguette in cotone.

Oggi avremmo dovuto spostarci a Palmarin, per vedere il delta del Sinè Saloum. Ma l’incontro con Maurice e la proposta del giro in piroga ha fatto posticipare il trasferimento di qualche ora. Dovevamo ancora capire come muoverci, dato che eravamo ormai senza mezzo. E così mentre tornavamo in hotel abbiamo incontrato il taxi (un’auto scassatissima con 260000 km, ma la migliore sulla piazza di Joal ! 🙂 )che il giorno prima ci aveva portato a Fadiouth e con lui abbiamo contrattato il trasferimento a Palmarin: 10000 cfa. Non poco, ma la strada non è altro che una pista di sabbia. Apro una parentesi: questo spostamento, percorso con auto propria, sembra abbastanza complicato. Non c’è una strada, ma solo delle tracce del terreno, nel nulla più completo. Capire quale prendere è praticamente impossibile! Il primo tratto del tragitto passa proprio nel mezzo della zona in cui viene affumicato il pesce, nell’interno di Joal, e si passa in auto in queste nuvole di fumo che rendono il paesaggio apocalittico: davvero suggestivo.

Palmarin: le guide la indicavano come l’inizio del delta. In realtà è a diversi km, e per spostarsi occorre chiamare un mezzo. La località è immersa nel nulla, e a ragion veduta la sconsigliamo come punto di partenza per le escursioni del delta, per i motivi che seguiranno. Abbiamo scelto l’hotel Djidjack per cena e pernottamento, l’avevamo visto su internet e ci era sembrato sullo stile spartano ma accogliente. Non è del tutto male, soprattutto in considerazione del fatto che in zona quasi tutti gli hotel hanno prezzi medio/alti, e poi ha anche una piccola piscina, ma gli anni gloriosi di questa struttura, una grande casa ad impliuvium che fa da risto/reception + alcuni bungalow in cemento, sono passati da tempo, ed ora in realtà è tutto trasandato e fatiscente. I prezzi sono esageratamente alti, non tanto per dormire (35000 un bungalow con entrata, bagno e due camere da letto) quanto il resto. Per la prima volta non è stato possibile contrattare nulla, e nonostante fosse bassa stagione non ci è stato tolto neanche 1cfa. La mezza pensione ci è costata 10500 cfa a testa (cena + colazione), il tour in piroga programmato per la mattina successiva BEN 27500 cfa (più del triplo di quello fatto a Joal!!). Il fatto è che tutti i prezzi vengono fatti dall’hotel, che, naturalmente, li alza a suo piacimento. D’altronde intorno non c’è praticamente nulla, e non c’è concorrenza. O meglio, il turista che arriva non organizzato, non saprebbe dove rivolgersi diversamente. Tant’è che, sistemate le valigie, erano solo le 16,30, ed alla richiesta di cosa si potesse fare nei dintorni ci è stato risposto ‘un aperitivo all’esclusivo Royal Lodge’, a 20 minuti a piedi dal nostro campement. Diciamo che non era proprio quello che speravamo di fare, ma usciti dall’hotel e datoci una sguardo intorno, ci siamo resi conto di essere nel Far West senegalese. E che il Royal Lodge era davvero l’unica alternativa!!!! Con il nulla a perdita d’occhio, ci siamo incamminati, ed in 30 minuti di passeggiata eravamo a destinazione (il mattino successivo abbiamo poi visto che uscendo dal Djijack e andando a destra si arriva al paese, ma sono davvero 4 case sparse). Il Royal è una struttura de luxe, con piscina enorme e bungalow sul mare. Nella spiaggia di fronte c’è un grande baobab. Il contesto è effettivamente carino, anche se non fa affatto per noi. Abbiamo sorseggiato qualche cocktail, a prezzi europei, facendoci cullare dalla brezza marina. Comunque un po’ di relax dopo tanto viaggiare ci voleva. Per ritornare siamo passati dalla spiaggia, che è un susseguirsi di conchiglie colorate. Un po’ siamo tornati bambini.. da noi non se ne vedono più da decenni! La costa è praticamente deserta fino al Djidjack, ad eccezione di una vecchia petroliera incagliata che la fa da padrone su tutto il panorama costiero. Alle 20 la cena, poi una mezz’oretta di internet (c’è il wi-fi, e ci siamo stupiti non ci abbiano fatto pagare anche quello!!) e alle 23 a ninna, perchè la mattina il taxi veniva a prenderci presto per portarci al ‘porto’, dove avremmo trovato la piroga ad aspettarci.

Venerdì. Dopo una lauta colazione su una bassa palafitta ai piedi di un grosso albero (stupendo!!!) partiamo per il tour in piroga di 2 ore. Nonostante le mille raccomandazioni di farci vedere in poco tempo più cose possibili e soprattutto significative di quella zona, e nonostante il costo (!) la gita è stata decisamente deludente. Ad eccezione dei primi 10minuti fatti lungo un canale di mangrovie, il resto è stato impiegato in trasferimenti in mare (fiume) aperto, senza vedere assolutamente nulla di interessante. Unica tappa a carina è stata a Djiffer, dove siamo scesi a fare quattro passi sulla spiaggia. Gran delusione questo tour, riportata anche alla nostra ristoratrice (con cui ci eravamo caldamente raccomandati!) che in cambio.. non ci ha tolto nemmeno un centesimo dal conto!! Non consiglio il affato il Djidjack perchè i gestori non ci sono sembrati affatto onesti, o quanto meno disponibili, e per quanto riguarda il delta, sono certa che vi siano altri siti migliori da cui partire per un’escursione della zona.

Ritornati dalla pirogata, abbiamo chiamato il taxi del giorno prima, che è venuto a prenderci e ci ha portato fino a Nianing per 20000 cfa (troppo, a ragion veduta, ma eravamo convinti fosse più lontano, invece è stato uno spostamento veloce). Ci siamo fatti lasciare al Le Ben’Tenier, già visto su internet prima di partire, e dove ci tenevo a passare. Ottimo rapporto qualità/prezzo: un piccolo resort immerso nel verde, con piscina e bungalow sparsi nel giardino. Camere semplici ma carine, e soprattutto pulite: 9500 a persona la doppia, 12500 la singola. Posate le valigie abbiamo preso il bus locale (250 cfa per persona) fino a Mbour per cambiare i soldi. Sulla strada, forse ad 1 km prima di Mbour, abbiamo pranzato a Le Voliere. Posto carino, buon cibo, e personale cordiale: la ragazza che ci ha servito aveva un buon profumo. Al mio apprezzamento ha chiamato il suo fornitore, e dopo 15 minuti il profumo era sul nostro tavolo: acquistato! Strada facendo un colpo di clacson da un’auto di passaggio, alziamo la mano, l’auto si ferma, contrattiamo il passaggio per l’hotel a 1000 cfa, e in 10 minuti siamo a casa. Cena in hotel, tutto molto buono.

Gli ultimi due giorni di viaggio li abbiamo trascorsi a casa di amici a La Somone, con un’ultima tappa a Dakar il pomeriggio prima di partire. Per me il viaggio non è statico, quindi in qualche modo a Nianing si è conclusa l’ avventura. Qui la mattina abbiamo fatto un giro in spiaggia e regalato qualche vestito a delle ragazze che scaricavano il pesce. Pranzato (sempre tutto buonissimo) al Le Ben’Tenier, pagato il conto, fermato un taxi, che per 6000 cfa ci ha portato a La Somone. Pomeriggio passato in piscina, e poi a ritirare a Saly, unico posto in zona dove ci sono delle banche. Saly è un posto, dal mio punto di vista, da evitare come la peste: non esiste più traccia del villaggio originario, è solo una lunga sequenza di hotel e resort. Un posto finto, di plastica. Che NULLA ha a che fare con il Senegal. La mattina successiva ci hanno portato a vedere la laguna di La Somone, posto suggestivo, dove le donne arrivano a piedi passando dall’acqua dai villaggi circostanti per raccogliere le ostriche: forse questa è l’unica attrattiva di questa località, che per il resto non ha molto da dare. Il giorno prima, di ritorno da Saly, abbiamo contrattato il prezzo per il ritorno a Dakar previsto per il giorno successivo: proposta a 25000, abbiamo chiuso a 20000 cfa. Ci siamo fatti lasciare il numero, ed il giorno successivo, un’ora prima di partire, abbiamo chiamato il ragazzo, che ci è venuto a prendere. Saluti di rito, tristezza nel cuore: il ritorno ha inizio :-(. Un’ora mezza di strada circa e siamo a Dakar. L’intenzione era ritornare all’ Espace, ma dopo diverse chiamate a cui ci è stato risposto che la titolare dormiva, ci abbiamo rinunciato. Lonely alla mano, abbiamo optato per l’ Hotel Cap Ouest, fronte oceano e vicinissimo all’aeroporto. Ambientazione carina, alcune camere sono affacciate sul mare. Le camere al piano inferiore sono + trasandate. Doppia al piano superiore 30000 cfa, singola piano inferiore 19500 cfa.

Usciti dall’hotel siamo andati a piedi verso la rotonda (i taxi di fronte all’uscita sono più cari) e con pochi cfa siamo andati al mercato di Soumboudienne. Qui c’è una vasta area dedicata all’artigianato: dovete solo armarvi davvero di TANTA pazienza per resistere agli insistentissimi inviti dei commercianti ad entrare nei loro bugigattoli. Segnalo solo il negozietto di un ragazzo che fa il pittore, che fa quadri davvero belli e particolari, diversi da quelli che comunemente si trovano ovunque: si trova sulla strada principale dove i taxi scaricano i clienti, guardando il mercato di fronte sulla destra, verso la spiaggia. Avremmo voluto acquistarne uno, ma eravamo già stracarichi di roba. Dopo Soumboudienne abbiamo preso un taxi per il mercato di HLM, dove ci eravamo promessi di tornare a comprare un po’ di stoffe, e così è stato. Qui abbiamo anche comprato la valigia in sostituzione di quella persa e mai ritrovata. Per ultimo siamo tornati verso il centro, ed abbiamo cenato al Keur Ndyae consigliato dalla Lonely. Abbiamo ordinato il Maffe, che non avevamo ancora assaggiato, ma non ci è piaciuto: sarà che, non avendo pranzato, ci siamo presentati a cena molto presto e ci hanno dato qualcosa di già pronto, ma non è un posto che consiglierei.

Alle 4 di mattina dovevamo essere in aeroporto, pertanto dopo cena di corsa in hotel a stipare tutto in valigia e fare un po’ di ninna. Di fronte all’hotel ci sono sempre dei taxi, contrattate anche qui perchè chiedono 4000 cfa per 3minuti di strada!!

Questo racconto è stato scritto in itinere (però corretto solo due mesi dopo, mea culpa!:-( ), per non dimenticare nulla, e per evitare che poi fossero talmente tante le cose da scrivere al ritorno che avrei rischiato, come ho fatto altre volte, di farmi prendere dallo sconforto e non iniziare più.

Invece è DOVEROSO rendere conto di questo paese fantastico, perché poche o nulle sono le testimonianze di viaggi veri, senza l’appoggio di tour operator, che ti portino a vivere davvero la realtà locale, e ad entrare in contatto con le persone, tutte splendide, come abbiamo fatto noi. E’ un paese che offre molto, paesaggisticamente e umanamente, e molto sicuro, ed è SPRECATO conoscerlo tramite il filtro di agenzie di viaggio. Inoltre un’altra cosa: è un paese mediamente ricco all’interno del contesto in cui è collocato, ma le ricchezze come sempre sono distribuite in maniera non equa. I senegalesi sono molto dignitosi, ma tanti sono quelli che sopravvivono a malapena. Il turismo dei tour operator porta soldi solo a queste grosse compagnie, soldi che NON vanno alla popolazione locale. Anche per questo è fondamentale, a mio avviso, auto-organizzarsi per entrare in contatto direttamente con loro, e far pervenire a ciascuno di loro una piccola parte di quella ricchezza a cui diversamente non avrebbero accesso.

E’ stato un viaggio al di sopra delle aspettative, che ci ha dato tanto. Di solito in questi casi il racconto si conclude non con un addio, ma non un arrivederci. Anche io non posso fare altrimenti. Sono stati nove giorni intensi, ma molti sono i luoghi che abbiamo dovuto escludere dal nostro itinerario, e per cui vale sicuramente la pena tornare. Uno su tutti. Casamance….Aspettaci! 🙂

Affumicatura del pesce, Saint-Louis

La Louisianne

Deserto di Lompoul

Piroghe sulla spiaggia di Lompoul

Casa Meissa

Scuola di Lompoul sur Mer

Granchi sulla spiaggia di Saint-Louis, davanti al Phoenix

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Riparto da un viaggio

Cosa vedere in Senegal: itinerario di 12 giorni nella terra della Teranga

Se stai pensando di organizzare un viaggio in Senegal o sei in cerca di ispirazione per il tuo prossimo viaggio questo articolo su cosa vedere in Senegal è perfetto per te. Qui troverai un itinerario di viaggio on the road su cosa vedere in Senegal corredato da una serie di informazioni pratiche per organizzare in autonomia il tuo viaggio nella terra della Teranga.

Teranga è un termine Wolof, un’attitudine all’ ospitalità tipica di questa terra ma non solo. Il popolo senegalese, infatti è molto di più. E’ gentilezza, sorrisi spontanei, accoglienza ed è tutto questo, insieme ai suoi luoghi incontaminati che ha trasformato il mio viaggio in qualcosa di indimenticabile.

Sono appena rientrata da un viaggio on the road in Senegal, una terra insolita poco battuta dal turismo che mi incuriosiva da tempo. E’ stato un viaggio stancante, impegnativo. Ho preso tanti voli, macinato chilometri in auto da nord a sud, ho affrontato il caldo e qualche disagio ma la fatica è stata ampiamente ricompensata.

Pronto a scoprire con me questo meraviglioso paese. Allaccia le cinture che si parte per il Senegal.

Cosa vedere in Senegal: itinerario e consigli utili per un “on the road” da nord a sud per ammirare paesaggi ed immergersi nell’umanità di questo polo.

Nell'articolo

Giorno 1-2  Dakar

Dakar, la capitale del Senegal: città caotica, piena di gente, polverosa.

Benvenuti in Africa! La città non ha nulla di particolare ma resta un paio di giorni ed andrai via portando con te un buon ricordo. La ragione? Forse non la capirai mai, probabilmente sarà quel concetto difficile da speigare che rapisce, conquista e ti seduce, il mal d’Africa.

Fermati un paio di giorni. Il primo giorno dedicati ad esplorare le attrazioni del quartiere Ouakam:  il Monumento alla Rinascita africana simbolo della ripartenza del popolo africano dopo il lungo periodo di schiavitù, la moschea della divinità raggiungibile dal monumento in taxi in 5 minuti o a piedi in 30 minuti ed il faro di Mamelles.

Qui ti puoi fermare al ristorante-hotel Phare de Mamelles , uno dei più trendy della città. Merita andare al tramonto per la vista spettacolare e per il ricco programma di musica dal vivo.

Sei hai ancora tempo aggiungi al tuo tour la casa del primo presidente del Senegal, la Leopold Sedar Senghor Museum . Una costruzione curiosa simile ai denti di uno squalo.

Mi raccomando non andare via senza aver visitato un mercato. Dakar è piena di mercati ma uno tra i più belli è Marche Kermel con la sua sala rotonda in ferro battuto e mattoni di ispirazione araba.

Monumento della resistenza africana a Dakar

Giorno 3: Escursione da Dakar

Prendi il traghetto dalla Gare Maritime de Dakar  per l’isola di Gorè, una vera chicca assolutamente da non perdere.

Oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco, un tempo tra XVIII e XIX secolo è stato il centro più vivace del commercio transatlantico degli schiavi. Vaga tra i vicoli colorati e lasciati trasportare dalle emozioni che proverai con la consapevolezza che questo è stato un luogo di dolore e sofferenza.

La visita alla Maison des Eclaves è d’obbligo, suggerisco preferibilemente  accompagnato da una guida locale.

Isola di Gorée in Senegal

Giorno 4:  Dakar – Lago Retba- Dune Lac Rose-Kayar- Saint-Louis

I due giorni in Dakar ti sono serviti per prendere confidenza con l’ Africa, ora è tempo di esplorazione.

Mercati, villaggi, paesaggi incontaminati ed incontri saranno gli ingredienti di questo on the road in Senegal.

Oggi si lascia Dakar e si va verso nord in direzione Lago Retba o Lago Rosa. Qui, purtroppo potresti rimanere deluso perchè non è scontato che sia rosa, potrebbe apparire come un comune lago e non di colorazione rosa, a causa dell’assenza di un tipo di alghe che detrmina questa atipicità.

La tappa comunque merita  una sosta anche per la vicinanza delle dune Lac Rose che, per anni, hanno ospitato il rally Parigi -Dakar.

Qui è quasi d’obbligo fare il tour delle dune con una jeep. Costo circa 25000 CFA,

Non ti aspettare straordinarie emozioni, non è il Sahara o il Wadi Rum ma merita per il paesaggio spettacolare con la sua spiaggia immensa, deserta che si affaccia sull’ Oceano Atlantico.

Fare questo giro in jeep è un modo per aiutare la popolazione locale che, da quando non si disputa più la Parigi- Dakar, – ottimo indotto turistico- versa in pessime condizioni economiche.

Spiaggia Oceano Atlantico vicino Lago Retba

E’ ora di rimettersi in viaggio verso Kayar , sede di uno dei più grandi porti del Senegal.

Osservare il ritorno delle piroghe riccamente decorate da mille colori dei pescatori ed assistere alla contrattazione del pesce è un’esperienza o da non perdere.

Piroghr di Kayar

Curiosità sulle caratteristiche piroghe del Senegal: secondo una leggenda quando i primi navigatori occidentali arrivarono in questa terra chiesero agli indigeni che nome avesse il loro paese, questi indicando le piroghe risposero “sunu gaal”così chiamarono,  la terra africana chiamata “Senegal”.

In serata, sei a Saint-Louis : il percorso è lungo. Potresti decidere, prima di arrivare a Saint-Louis di fermarti a trascorrere una notte a Lompoul per esplorare le dune del deserto e godere della meraviglia di una notte stellata.

Giorno 5 : Saint Louis- Parc National des Oiseaux du Djoudj.

Sveglia all’alba per visitare il parc national des Oiseaux du Djoudj , uno dei più importanti santuari ornitologico di tutta l’Africa. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981 per la sua importanza ecologica e per la conservazione delle specie di uccelli migratori, il parco è una delle meraviglie del Senegal.

Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj in Senegal

Giorno 6: visita di Saint-Louis – Parco Nazionale del Delta del Saloum

Dedica una mezza giornata per esplorare Saint- Louis , questa piccola cittadina coloniale che ricorda in piccolo l’ Avana con i suoi edifici colorati e strette viuzze da percorrere a piedi o con un tipico calesse in ferro colorato.

Se ami il piccolo principe ed il suo autore cerca lo storico Hotel de la Poste – vicino al ponte-  ed entra. Qui, in epoca coloniale, soggiornarono i piloti aeropostali, il più famoso tra tutti Saint-Exupery il “papà” del piccolo principe.

Passeggia sul ponte Faidherbe , progettato  nel 1897 dall’impresa di Émile Nouguier.

Simbolo della città collega l’isola alla terraferma. La sua struttura ricorda la tour Eiffel in orizzontale tanto da pensare che fu lo stesso Eiffel a dedicarsi alla sua progettazione. Ma è solo una storia, non si hanno certezze.

E’ ora di proseguire il tuo viaggio on the road.

Giorno 7 :  Toubacouta-Parco Nazionale del Delta del Saloum

Prosegui il viaggio verso sud fino a Toubakouta. Lungo la strada, potresti fare una sosta a Touba, uno dei centri spirituali più importanti del Senegal, sede di una delle più grandi moschee dell’Africa occidentale,

Giorno 8: Parco Nazionale del Delta del Saloum: Reposoir des oiseaux

Noleggia una piroga dai locali al porticciolo verso un piccolo isolotto verde che, al tramonto, accoglie pellicani, gabbiani che sostano per  riposare prima di riprendere il loro volo il mattino successivo.

Reposoir-oiseaux-Toubacouta in Senegal

Direzione sud, Casamance, una regione del Senegal stretta tra Gambia e Guinea-Bissau, caratterizzata da foreste di mangrovie, spiagge immense e villaggi pittoreschi dove si respira calore ed autenticità.

Giorno 9:  Toubakouta- Banjul (Gambia) – Kaufontine

Per raggiungere questa regione del Sud del Senegal bisogna attraversare lo stato del Gambia con un traghetto. L’attesa per imbarcarsi può essere interminabile ma rappresenta una vera esperienza, un’immersione nella vita locale.

E’ un modo per osservare le persone, le loro abitudini, i loro comportamenti. A me è piaciuto tantissimo anche se devo ammettere che è sfiancante. Quindi armati pazienza e buttati.

Giorno 10: Kassel – isola di Kailo- Abene

Siamo nel cuore della regione di Casamance, direzione Kassel dove si svolge l’attività dell’affumicatura del pesce, un mestiere antico, pericoloso per i fumi che si inalano ma che consente alle famiglie di sopravvivere.

Da vedere per capire realmente le condizioni in cui versa il paese.

Isola di kailo fa parte di un arcipelago di isolotti, le Karones. Si raggiungomo in piroga attraversando un suggestivo paesaggio costellato da un  dedalo di lussureggianti mangrovie.

Foresta di mangrovia in Casamance in Senegal

Abéné , piccolo villaggio della provincia di Kaufontine dove si respira un’atmosfera unica. Sarà per la musica, ovunque si suona, la vita rilassata, il rumore dell’oceano Abene è un luogo che ti entra nel cuore.

Giorno 11-12 : Saly

Ultime due notti di relax a Saly, una località turistica piena di locali con una bella e lunghissima spiaggia.

Saly in Senegal

Buono a sapersi: consigli ed informazioni pratiche

Quando andare.

La stagione migliore è quella secca che va da ottobre ad aprile. Assolutamente sconsigliata la stagione umida: piogge torrenziali, temperature bollenti ed un elevato tasso di umidita.

A prescindere il tour di nove giorni con il driver, il resto lo abbiamo trascorso in autonomia. Non ho mai avvertito senso di pericolo, i senegalesi sono cortesi e gentili anche se, come sottolineo sempre, in viaggio  non bisogna dimenticare mai il buon senso.

Costo del viaggio

Cosa mangiare e bere: assolutamente da provare i piatti tipici locali serviti sempre con il riso. La yassa di pollo o pesce condito con una salsa di cipolle e senape la thiéboudienne, uno stufato di pesce fresco o secco e verdure o il mafé con carne di montone cotto nella salsa d’arachidi ma di quest’ultimo non mi esprimo visto che non mangio carne.

Assaggia i succhi gelati che vengono preparati in casa e venduti nei sacchettini di plastica, il bissap a base di ibiscus, il café touba , molto forte e speziato, il  gingembre un concentrato di zenzero a mio gusto imbevibile o il tamarindo .

Quanto tempo per vedere il Senegal

Per esplorare tutto il paese ci vorrebbero almeno due settimane di viaggio.

Oltre a quello che ti ho raccontato c’è molto altro: Ziguinchor, la capitale di Casamance, l’isola coloniale di Carabane, Cap Skirring con le sue meravigliose spiagge di sabbia bianca. Tutte tappe da valutare in un viaggio su cosa vedere in Senegal.

Se, invece, hai poco tempo devi decidere di concentrarti solo su un’area specifica del paese, il nord o il sud.

Come organizzare un viaggio in autonomia

Esplorare il Senegal in totale autonomia si può ma è dura ci vuole tanto tempo e pazienza perchè le strade sono veramente brutte e gli imprevisti e contrattempi all’ordine del giorno.

La mia esperienza: non amando i viaggi organizzati ho scelto di noleggiare un’auto con driver scegliendo cosa vedere in Senegal.

Se hai bisogno ti lascio il nome e la pagina fb di Youssou.Lo trovi come Youba tour. Professionale, paziente, parla tre lingue, tra cui l’italiano.

Ti ho stuzzicato la curiosità? Hai trovato utile questo articolo? Lasciami un commento e condividi l’articolo sui tuoi canali social mi farai felice e se hai qualche dritta da aggiungere non esitare, scrivi qui.

Vuoi scoprire altre meraviglie, leggi anche  Laos: immagini ed emozioni di un viaggio speciale .

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  • Parco Nazionale del Delta del Saloum

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Deb di Valentino

Siciliana ,viaggiatrice per passione, lettrice instancabile, amante degli animali. Superati gli “anta” già da un po’ mi piace ancora giocare. Balocchi preferiti : un taccuino per annotare tutti i miei vagabondaggi, una macchina fotografica per i miei scatti insoliti e una fedele vecchia valigia blu e gialla compagna di tutte le mie esplorazioni intorno al mondo. 

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Innanzitutto devo farti i miei complimenti perché non mi è capitato così spesso di leggere di viaggi in Senegal, soprattutto fai da te. Poi trovo il tuo itinerario davvero ben strutturato e ricco di spunti, l’ho letto con molta curiosità.

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In effetti la mia curiosità l’hai proprio stimolata. Sarei dovuta andare in Senegal molti anni fa, ma il viaggio saltò e da quel momento non ci ho più pensato, ma devo ricredermi.

Devi andare, è un paese che ti conquista per la sua genuinità, atmosfera autentica.

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Ammetto che non ho mai considerato un viaggio in questo luogo….eppure sembra così affascinante. Vien da sé il pensiero sul viaggio organizzato o meno ma da quello che leggevo se uno si sa muovere un minimo può fare per conto suo…! Forse avrei paura di perdermi qualcosa di una cultura molto lontana dalla nostra facendo per conto mio!

Il fascino sta proprio nella diversità. Bisogna comunque per imbarcarsi in questo tipo di avventura dotarsi di tanta pazienza ed avere dimestichezza con viaggi fai da te in luoghi diametralmente opposti dalla nostra cultura.

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Proprio quest’anno avevo in mente di visitare il Senegal ma non ho trovato offerte convenienti per il periodo in cui potevo viaggiare (luglio-agosto). Ho dunque deciso di rimandare questo splendido viaggio, sperando di recuperarlo presto!

Ti consiglio di tenere in considerazione Tap Portugal, ci sono sempre ottime offerte. Luglio-agosto non è un buon periodo, piove veramente tanto e le strade- se così si possono chiamare- sono impraticabili e poi caldo terribile. Comunque io sono qui se vuoi altre info.

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Mi hai fatto venire una gran voglia di visitare il Senegal leggendo questo tuo articolo. Un Paese che ancora non ho visitato anche se non è molto distante dall’Italia. So a chi chiedere info, ora, quando mi organizzerò!

Mimì io sono qui 🙂 quando ti riprenderai mi troverai felice di darti tutte le info per esplorare questo meraviglioso paese.

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Un viaggio pazzesco, Un itinerario molto interessante. I viaggi on the road organizzati in autonomia sono per me il modo migliore di viaggiare, quelli da cui traggo maggiore soddisfazione. E’ vero che gli imprevisti sono all’ordine del giorno e l’unico modo è mettersi nella posizione di occogliere consapevolmente tutto ciò che accadrà come esperienza stessa del viaggio.

D’accordo con te Francesca ed imprevisti in Senegal così come in tutta l’Africa sono all’ordine del giorno ma armati di pazienza e spirito d’avventura si trasformano in ricordi straordinari.

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Trottole in Viaggio

Ciao! Ho trovato il tuo articolo molto interessante perché è una terra che non ho considerato ancora per i prossimi viaggi ma l’Africa mi ha sempre attirato! Mi hai incuriosito con il termine Teranga, di cui non conoscevo affatto né l’esistenza né il significato. Dal tuo articolo non sono riuscita a capire se il viaggio è costoso o meno. Solitamente sono luoghi dove la vita costa meno, ma spesso ho visto prezzi assurdi per i mezzi. Che mi sai dire a riguardo?

Ciao. Il viaggio non è particolarmente costoso ma nemmeno proprio low-cost. Mangiare e dormire non costa tanto, probabilmente l’aereo ed il driver ha fatto salire il costo del viaggio ma nulla di esorbitante. Comunque il Senegal lo definirei ancora una destinazione abbordabile. Se poi vuoi dritte io sono qui.

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15 top things to do in dakar, senegal (2024 guide).

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If you’re looking for the best things to do in Dakar, Senegal, this post is for you!

Sitting on a peninsula kicking out to the sea, Senegal’s capital Dakar is one of the biggest cities in West Africa. 

It’s a large, hot, dusty city, and it’s not exactly well known as a tourist destination (aside from the UNESCO-rated Goree Island), but if you’re on a wider trip to Senegal you can’t miss its chaotic capital. 

Goree Island is a must-visit destination in West Africa, but there are quite a few other things to do in Dakar as well. 

I spent a few days in Dakar on my recent trip to Senegal, and ticked off all of these attractions and activities; here’s what I thought of them all!

Best things to do in Dakar

The best things to do in Dakar include learning about the history of Goree Island, surfing or driving on Ngor Island, checking out the city centre museums and markets and enjoying local culture!

Here are the top attractions and activities: 

1. Visit Gorée Island

Goree Island archway leading to the island

A 20-minute ferry ride from the city, Gorée is a beautiful island with a harrowing history surrounding the Atlantic slave trade. 

Like many other islands in West Africa, Gorée was used to imprison slaves from the 15th to the 19th century before they were sent to North America. 

They were then boarded onto boats to make the journey to the USA or Caribbean. 

The House of Slaves on Gorée Island is an emotive exhibit, with the jail cells where Senegalese and West African people were imprisoned and the “door of no return” which is where slaves would take their last step from their home continent. 

You’ll learn about the history of the slave trade and Gorée’s involvement through the exhibits. It’s possible to visit without a guide, but having one will help you to comprehend the enormity of the slave trade.  Take a look at a guided tour on Get Your Guide by clicking her e .

I found it a very difficult place to visit, but it’s a very important history to learn about. 

Aside from the House of Slaves, Gorée Island has pastel-coloured terraced buildings, viewpoints over the island and a small beach.

2. Ngor Island

Ngor Island, pastel coloured hosues and plam trees on the tropical island near Senegal

Dakar’s other island, Ngor, sits just across from Ngor Beach (it takes just five minutes to travel to it from the mainland – check out my how to get to Ngor Island post here ). 

Ngor’s tiny and there’s not as much to do here than Goree, but it does boast a small, well-maintained beach with plenty of food stalls (we ate Theiboudienne , the national dish of Senegal) and alleyways and small roads lined with buildings adorned in street art winding the diameter of the island. 

It’s well worth a quick break to if you’re feeling the intensity of the city! 

3. Museum of Black Civilisations

An exhibit in the Museum of Black Civilisations in the centre of Dakar

The Museum of Black Civilisations is a vast museum documenting all you need to know about past and present African culture and customs. 

There’s a focus on Senegalese and West African cultures, but other African cultures are also showcased.

While it’s an extensive, modern museum with plenty of exhibits and artefacts, not that much of the museum is in English. If you speak French, you’ll be fine – if not, I recommend using the Google Translate app with the camera function. This automatically translates the French onto your phone!

4. SCUBA diving

Dakar as a SCUBA diving destination – who would have thought it? 

Nautilus Diving Center offers fun dives and SCUBA courses around Ngor Island and Soumbédioune. From Ngor Beach, you’ll head out to jump in the water and look out for fish, marine life and flora. 

We did a day of SCUBA with Nautilus, and while it was enjoyable, we weren’t blown away with the amount of animals and marine plants that we saw and the sea water wasn’t the best quality, it’s a good experience for avid divers!

There are some shipwrecks on the seabed which could be interesting to explore – they’re for advanced divers only, and Nautilus does recommend that you do a dive with them in Dakar first to see what the conditions are like (currents can be quite strong!). 

5. Mosque of the Divinity

The striking Mosque of Divinity in Dakar, which is set on the edge of the city's coastline

While Senegal’s not a secular country, 95% of the population is Muslim – which means that there are a some incredible mosques in and around Dakar!

My favourite is the Mosque of the Divinity . This mosque stands strikingly against the sea with minarets soaring up into the sky. 

It’s not open for non-Muslims to visit, but we took a walk around it, taking in the exterior. 

There’s a small fish market around the base of the mosque, and you can walk up to the cliffs above (you’ll need to get a taxi from here) to take in a vista of the mosque. 

6. African Renaissance Monument 

The African Renaissance Monument standing against a blue sky

A huge statue looking out to the sea, the African Renaissance Monument was bizzarrely built by North Korea and represents a man, woman and child gazing over the water. 

It’s an enormous fortification – 52 m (171 ft) tall – and has 160 steps leading up to the base. 

It’s free to walk up to the statue and enjoy looking up, and right at the top of the statue there’s a restaurant! 

7. Surfing at Ngor Island

While there is SCUBA diving at Ngor Island, the currents and waves around the area are actually ideal for surfing. 

Thanks to its location right in the very west of Africa, Dakar sees huge waves, swells and breaks that encompass some of the most adrenaline-boosting surfing in the world. 

Boats leave Ngor Beach and journey out to the island, taking surfers to the best breaks in the area. 

You can book surfing trips with Ngor Island Surf Camp ; they also offer accommodation by the beach and on-the-ground assistance.

8. Day at Ngor Beach

In a similar area of the city, kick back on Ngor Beach and enjoy a day on the sands – Senegalese style!

At the weekend, local Senegalese families arrive on the sands early and spend all day there. 

Enjoy street food, practice your French and sit on the sands with an ice-cold drink… It’s a local experience like no other! 

9. Private tour around Dakar

One of the best ways to explore Dakar is by taking a private tour.

There are a few sights, such as markets, that are best visited with a guide – plus quite a few of Dakar’s attractions are rather spread out, so having the transport to get from A to B helps a lot. 

Check out this private tour which is bookable on Get Your Guide.

10. Dinner at the Westernmost point of Africa

Pizza at the only vegan restaurant in West Africa

As I mentioned, Dakar’s home to the Westernmost point of Africa ; and even if you don’t want to surf, you can stroll close to the Westernmost point and enjoy dinner here! 

The actual Westernmost point of Africa is closed off to tourists currently, but you can head to this strip of restuarants ( Google maps location ). Here, there’s Casa Teranga, Senegal’s only vegan restaurant (among others!) and some market stalls selling souvenirs. 

Watch the sunset, grab a drink and toast to a successful time in Dakar!

11. Dinner at La Cabane du Pecheur

Menu board at La Cabane Du Pecheur

La Cabane du Pecheur (fisherman’s cabin) is a fantastic seafood restaurant and guesthouse. 

We actually stayed here while we were in Dakar; it was a comfortable, modern place to stay right on the beach.

Check out their listing on Booking.com.

For dinner, expect a range of seafood and fish dishes. There was only one vegetarian option – mozarella and pesto ravioli – but it was so tasty I had it on two nights!

Catch the sunset and see Ngor Beach come to life, sip on a cold glass of wine or local Gazelle Beer, and enjoy vistas out to the island. 

12. Bandia Wildlife Reserve Tour

Zebra at Bandia Wildlife Reserve, Senegal

Bandia Wildlife Reserve is just over an hour from Dakar, and is one of the most popular destinations not just from the city but also from Saly and Pointe Sarene (Senegal’s beach destinations). 

Bandia isn’t quite as epic as the other safari destinations in Senegal, but from here you can embark on a 4×4 tour around the reserve to look out for giraffe, zebra, antelope and rhinos. 

The reserve is fenced in, and it does have a slightly zoo-like atmosphere, but all animals are free to roam around the area and in their natural habitat (they actually went extinct in this part of West Africa before being re-introduced in Senegal’s national parks). 

It’s nowhere near the level of East African safaris, but it’s still awesome to see these animals and is a refreshing trip out of the city! 

Check out a tour to Bandia Wildlife Reserve by clicking here.

13. Day trip to Saly or Pointe Sarene

tour senegal fai da te

Saly , around a 75 minute drive from Dakar, is an ideal day trip if you want some beach time away from the capital city. 

This golden coastline has been making Senegal famous in recent years. With bright blue waters, golden sands and swaying palm trees, Saly has plenty to offer when it comes to nature. 

These days, it’s a little touristy, but you’ll find plenty of restaurants and bars that are ideal for relaxing in after a day on the sands. 

I’d recommend travelling to Saly independently so you can spend however long you like there. 

You can take sept-places (local shared taxis) to the beach town – these are the most budget-friendly way – or use a private cab. We used Yango in Dakar which worked really well. 

There will be plenty of taxis available in Saly itself to return to Dakar. Before you get into a cab, however, make sure you agree on the price!

14. Visit the Pink Lake 

Located around half an hour from Dakar, the Pink Lake (it’s actually pink!) is a popular day/ afternoon trip from the city. 

Pink Lake (officially Lake Retba) is northeast of Dakar, and is known – as the name suggests – for a characteristic pink hue!

The colouration is due to the presence of Dunaliella salina algae, which thrive in the lake’s high-salinity conditions. These algae produce a red pigment to absorb sunlight, which, in turn, gives the lake its distinctive colour. 

The intensity of the pink varies depending on the time of day and the season, generally more vivid during the dry season.

Lake Retba is also known for its high salt content, comparable to that of the Dead Sea! 

However, all that said, flooding in 2022 caused an influx of fresh water into the lake which meant that’ it’s lost its characteristic rosy colour. 

It’s still a lovely natural place to visit and explore, but don’t expect bright magenta waters! 

Check out a guided tour to the Pink Lake by clicking here.

15. Take a trip to Touba

Touba is one of the most unique places to visit in Senegal. Situated around an hour and a half from the city centre, it’s a popular day trip. 

Founded in 1887 by Cheikh Ahmadou Bamba, a revered Sufi leader, it serves as the spiritual center of the Mouride Brotherhood , one of the largest Islamic Sufi orders in Senegal. The city’s name, meaning ‘felicity’ or ‘bliss’ in Arabic, reflects its spiritual significance.

At the heart of Touba is the magnificent Grand Mosque, one of the largest in Africa and an emblem of the city’s religious importance. Completed in 1963, this mosque is a masterpiece of Islamic architecture, adorned with marble, towering minarets, and a striking green dome. 

It stands as a symbol of peace and divine grace, attracting thousands of pilgrims annually, especially during the Grand Magal, a major religious festival celebrating Cheikh Ahmadou Bamba’s exile by French colonialists.

Touba is a city where traditional and religious values are deeply ingrained.

The Mouride Brotherhood’s teachings emphasize hard work, prayer, and devotion to their spiritual leader. This ethos is visible in the city’s culture and daily life, where residents often engage in community service and religious activities. 

Unlike most other Senegalese cities, Touba operates under its own set of rules in line with Islamic law, including restrictions on alcohol and smoking.

If you visit Touba, you’ll notice the absence of conventional entertainment venues, replaced instead by religious and educational institutions. This unique aspect offers a glimpse into a community where faith profoundly influences every aspect of life.

Are you ready to visit Dakar?

If you’re on a trip to Senegal (and it’s a country well worth visiting), you can’t miss the chaotic capital of Dakar. There’s plenty to do here, and hopefully this guide has shown you them. Don’t forget to check out the rest of my Senegal posts for more information. 

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Ruta y Presupuesto Mochilero Senegal

Para todos aquellos que estáis pensando en realizar una escapada y entre las opciones que planteáis está la de dejaros caer por África, os dejamos un pequeño resumen del viaje a Senegal de 3 semanas .

Senegal es un país de grandes contrastes tanto culturales como paisajistas y un destino apto tanto para mochileros como para no mochileros. Con una población de más de 15 millones de habitantes , la religión predominante es la musulmana, aunque también conviven cristianos y animistas  en uno de los países más tolerantes de Africa.  El idioma oficial del país es el francés,  sin embargo, el idioma más hablado es el wolof . Hay otros idiomas que pertenecen a las diferentes etnias: diola, mandinka, pulaar …

Cabe decir que a diferencia de lo que podamos pensar, Senegal es un país caro para el modelo y el nivel de vida en general. A pesar de esto, si eres un mochilero empedernido y te has aventurado a las mil y una, sabrás adaptarte a la perfección y ajustar tu presupuesto al máximo para poder disfrutar sin problemas.

Resumen Ruta y Precios Alojamiento

Como ya hemos dicho anteriormente, Senegal no es un país que se caracterice por sus bajos precios. Éste apartado, junto con los trayectos de largas distancias será donde se os irá la mayor parte del presupuesto . Como en otros muchos países, es posible contactar con gente para poder hacer Couchsurfing. Sin embargo, y debido a nuestra ruta, nos fue imposible poder alojarnos con algún autóctono, a pesar de que ya habíamos contactado con varios de ellos y nos habían dado su aprobación encantados. En nuestro caso, y al igual que hicimos en Indonesia , tan solo reservamos la 2ª noche con antelación, el resto serían más o menos improvisadas.

Os dejamos un resumen de los gastos en alojamiento que tuvimos durante el viaje.

Llegada a Dakar

La idea inicial de quedarnos a dormir en el aeropuerto (ya que el avión aterrizaba a la 1 de la madrugada) se esfumó al ver las limitaciones del lugar. Así que tuvimos que improvisar y gracias a Mari (una chica que conocimos en el avión) pudimos hospedarnos en el mismo hostal donde lo haría ella. El Surf Camp es un hostal ubicado en la zona de N’gor con muy buenas vibraciones. Una habitación doble con baño nos costó 15.000CFA’s (23€) .

La segunda noche nos desplazamos hasta el barrio de Les Mamelles en donde estaba el único hostal que habíamos reservado de antemano en todo el viaje. El Hotel Du Phare resultó ser un lugar muy agradable y situado en una zona muy tranquila. La única pega fueron los miles de mosquitos que nos atacaron por la noche y su elevado precio. 23.000CFA’s (35€) . La tercera y última noche de nuestra primera etapa en Dakar, nos desplazamos hasta el mismo centro de la capital ( La Plateau ) para dormir en el Chez Nizar . Éste hostal está situado encima del famoso restaurante Ali Baba . Una habitación para tres con  baño salió por 16.500CFA’s (25€) .

Dakar – Ziguinchor

Como nuestra idea principal era desplazarnos a Casamance (región del sur de Senegal) decidimos optar por la opción más práctica, cómoda y económica: El Ferry. Además, nos ahorrábamos una noche de hostal. El precio de la butaca (hay camarotes disponibles pero son más caros) en el Ferry es de 15.900CFA’s para tubabs (24€) .

Dindefelo-Camp

Campamento en Dindefelo

Unos de nuestros muchos cambios de planes durante todo el viaje, hizo que nos quedáramos en éste pequeño pueblo a 45km de Ziguinchor. Gracias a la improvisación y a la acogida de las personas que conocimos en el Ferry, encontramos alojamiento en el campamento a medio construir Chez Pierre . Habitación doble con baño y desayuno – 10.000CFA’s (15€) .

Cap Skiring 

En esta pequeña localidad costera, conocida por tener las mejores playas de Senegal (según Lonely Planet, ya que podríamos discrepar de algunas otras que vimos durante el viaje). El campamento Paradise , situado en la playa y a unos 3km del pueblo, fue nuestro campamento base durante 2 días. El precio de la noche por habitación doble con baño compartido fue de 7.000CFA’s. (21€ las 2 noches) .

Puesto que llegamos sobre las 22h y teníamos que partir temprano al día siguiente, decidimos ir al Albergue CasAfrique , recomendado por nuestros compañeros de viaje.  En esta ocasión compartimos habitación 4 personas por 13.000CFA’s. (20€) .

Debido a que el trayecto se alargo más de la cuenta, llegamos a hora intempestuosas a Kedougou y no pudimos escoger otro lugar más que el Auberge Thomas Sankara donde pagamos 15.000CFA’s (23€) por una habitación con dos camas, baño y desayuno.

Pais Bassari

En total pasamos 6 noches repartidas en 5 campamentos diferentes.  En esta ocasión, al contratar un guía que tiene contacto con todos los campamentos del País Bassari no teníamos que preocuparnos de buscar alojamiento (tampoco hay mucho donde escoger). Como nuestro querido guía Doba DIallo sabía que eramos mochileros con un presupuesto bastante ajustado, se encargo de buscar el sitio adecuado para nuestro bolsillo.

  • Dindefello : 2.500CFA’s por persona (3,80€)
  • Dande : Chez Doba – 2 Noches a 2.500CFA’s por persona (7,60€ x 2 Noches)
  • Afia : Campament Tako-Mayo – 3.000CFA’s por persona (4,50€)
  • Ibel : 2.500CFA’s por persona (3,80€)
  • Ethiolo : Chez Balingo – 3.000CFA’s por persona (4,50€)

Pano-Afia

Campamento Tako Mayo (Afia)

Tambacounda

Después de unos calurosos y fantásticos días en Pais Bassari hicimos noche en Tamba antes de continuar nuestro camino hacia el Delta de Saloum. Una vez más, compartimos habitación con nuestros compañeros de viaje, en esta ocasión en Auberge La Maison Blanche ,  donde pagamos  10.000CFA’s (15€) por dos camas individuales y un colchón en el suelo.

Joal-Fadiouth

Situado al extremo de la Petite-Côte , Joal-Fadiouth es en realidad dos pueblos: Joal , situado en la costa, y Fadiouth , una isla artificial formada por conchas. Joal sería nuestro campamento base para los próximos 2 días. El lugar se llama Le Relais 114 y el precio por habitación doble con baño fue de 10.000CFA’s la noche con la condición de cenar un día con Yacine , el propietario (30€ las 2 noches) .

De vuelta a la capital fuimos acogidos por nuestro gran amigo Lamine . Nacido en Senegal pero ciudadano del mundo, alquiló un estudio durante unos días y casualmente pudimos encontrarnos en Dakar y no dudó ni un segundo en acogernos junto a él. Así que gracias a Lamine pudimos ahorrarnos tres noches de alojamiento que pudimos invertir en visitar los diferentes puntos de interés de la ciudad y cercanías.

Precio Desplazamientos

Senegal, dejando de lado de las grandes ciudades como Dakar, Saint-Louis y alguna más, carece de unas infraestructuras a nivel de carreteras que distan mucho de las que tenemos por Europa. El tema del desplazamiento puede llegar a ser bastante tedioso si no nos lo tomamos con calma (y aún y así, necesitaréis tener la paciencia que no habéis tenido en años), sobretodo en las Gare routière.

Empezando por la capital, dónde estuvimos tres días antes de partir hacia la región de Casamance , lo más práctico y rápido era moverse con taxis. El precio de éstos puede variar en función de muchos factores. El principal: ser tubab ( extranjero ). Ahora en serio, el precio ‘establecido’ para trayectos medio cortos es de 1.000 CFA’s (1,50€) . Si el trayecto es más largo se puede ir hasta los 2.500 – 3.000CFA’s . Dejad muy claro antes de subir al taxi el precio que tendréis que pagar por el trayecto, y no deis el dinero hasta antes de bajar.

Otras opciones son las de tomar los buses públicos o bien los   taxi-brouss para desplazarte a los diferentes puntos de la ciudad ¡aunque para ello hay que saber bien cual tomar y dónde bajar! Se trata de un servicio barato y bastante resultón, aunque para encontrar información es complicado.

De vuelta a Dakar para pasar los últimos días, descubrimos una aplicación que os podría ser muy útil para vuestra estancia. Se trata de Talibi . Tan solo debemos poner el lugar desde donde queremos salir y el destino y ésta nos dirá que trasporte es el más adecuado y el tiempo aproximado que podemos tardar en hacer el trayecto. Y no solo para Dakar , también sirve para Thies y Kaolack.

Dakar – Ziguinchor :

Como ya hemos comentado en el apartado de alojamiento, nuestra idea fue la de conectar la capital del país con la capital de Casamance por mar. El Ferry Aline Sitoé Diatta hace éste trayecto 3 días a la semana y bastante práctico para poder llegar al sur de Senegal. Otro modo menos práctico y más caro sería el de coger un taxi que atraviese Gambia y nos deje en Ziguinchor, pero probablemente se os acabaría antes la paciencia (y el dinero). O rodeando Gambia por Tambacounda , pero eso directamente seria una p… locura! El precio por butaca para No Residentes es de 15.900CFA’s (24€) por persona . También tienes la opción de viajar en camarotes de mas o menos personas, pero resultará más o menos caro 😉

El trayecto dura unas 12h con parada incluida en Karabane (una pequeña isla cercana a Ziguinchor) y es necesario comprar los billetes con algo de antelación si no queréis tener que ‘untar’ a alguien para que os deje subir… Lo decimos por experiencia! Nos salieron más caros de lo esperado. En ésta web podréis encontrar más información.

taxi-bruss

Taxi-Brouss

Ziguinchor – Oussouye

Distancia: 45km : Desde el parking de Ziguinchor hasta Oussouye tuvimos que coger nuestro primer sept-places (toda una experiencia). El precio de éste corto trayecto fue de 1.100 + 150CFA’s por las mochilas (2€ x persona) . Hay que puntualizar que, siempre, SIEMPRE! tendrás que regatear el precio de tu equipaje, porque al no estar enterado, te pueden llegar a pedir hasta 1.000 por mochila y eso significa que te la quieren colar 😉

Oussouye – Cap Skiring

Distancia: 15km.  Un trayecto corto por el cual pagamos 600 + 150CFA’s por equipaje y persona. (1,10€) .

Cap Skiring – Mlomp

Distancia: 40km.  800 + 150CFA’s (1,5€)

Mlop – Oussouye :

Minibus = 300+150CFA’s

Oussouye – Ziguinchor: 

1.100 + 150CFA’s

Ziguinchor – Tambacounda

Distancia: 375km.  Un trayecto algo más largo de lo habitual que costó 9.500 + 500CFA’s (15€)

Tambacounda – Kedougou

Distancia: 234km. Después de pegarnos la paliza anterior, el mismo día, decidimos coger un Minibus a última hora para poder llegar hasta Kedougou de madrugada. Minibus = 4.500 + 500CFA’s (7,5€)

Kedougou – Tambacounda

Distancia: 234km. Tras una semana perdidos por el Pais Bassari volvimos de nuevo a Tamba. Ésta vez en sept-places ya que el bus de Kedougou a Dakar, con parada en Kaolac, estaba averiado. El trayectos nos costó 6.500CFA’s + 500CFA’s (10,7€)

Tambacounda – Kaolack

Distancia: 289km.  Después de pasar la noche en Tamba, madrugamos y cogimos un set-places por   5.000 + 500CFA’s (8,5€)

Kaolack – Mbour

Distancia: 147km. Una vez llegamos a Kaolack tuvimos que cambiar de  Gare routière para poder seguir nuestro camino. Esta vez el viaje nos costó  2.100 + 250 CFA’s  

Mbour – Joal Fadiouth

Distancia: 33km. Minibus =  600 + 200CFA’s

Joal Fadiouth – Mbour

Distancia: 33km . Set-places = 900 + 250CFA’s

Mbour – Dakar

Distancia: 69km. El último ‘larga distancia’ que cogimos fue para volver a Dakar desde Mbour. La distancia no era muy larga pero en ocasiones, los tramos cortos se pueden llegar a hacer eternos. Minibus  =  1.200 + 250CFA’s  

GareRoutiere-Kaolack

Garage Kaolack

Donde más dinero se nos fue en los desplazamientos fue en el Pais Bassari . Es sabido que el alquiler de coches en Senegal es muy caro, pero aun y así, para acceder a este territorio del sureste del país es recomendable hacerse con los servicios de un guía con coche. El precio total del alquiler del 4×4 fue de 200.000CFAs entre 4 personas ( 76€ por persona durante una semana).

Precios Comida

Llegamos al punto donde Gazpacho y Mochila más disfruta en sus viajes. Probar nuevos sabores, olores y colores para degustar y poder aplicar a nuestras recetas. Sin embargo, a pesar de haber probado diferentes platos típicos de Senegal y de África en general, tenemos que decir que la variedad no abunda demasiado. La base principal de los platos es el arroz , así que prepárate para comerlo día sí día también.

Mafé

Delicioso Mafé

Es importante que tengáis en cuenta el concepto ´ Tangana ´. ¿Que son las Tanganas ?  A diferencia del significado que conocemos aquí, en Senegal nadie se pelea para comer. Las Tanganas son pequeños puestos de comida callejera que nos pueden quitar el hambre por un precio muy reducido. En estos puestos de comida rápida podemos encontrar desde bocadillos de atún, torilla, frijoles (sí, frijoles y están muy buenos) hasta algunos más elaborados con carnes de diferentes tipos. Sus precios oscilan desde los 200CFA’s hasta los 1.000CFA’s . En las Tanganas también podemos encontrar platos combinados, pero como son sitios pequeños y no hay mucho espacio para acomodarse, lo mejor era coger el bocata e ir a dar una vuelta.

Ésta alternativa para comer la podréis encontrar tanto en ciudades grandes como en algunos pueblos. Os aseguramos que en más de una ocasión ¡os salvaran la vida! Además, puedes encontrar puestos donde la comida es realmente deliciosa (no tanto como sus condiciones higiénicas).

plato pescado senegal

Plato de Pescado con guarnición.

Otras opciones son los restaurantes locales en donde podremos encontrar una carta con platos típicos del país y alrededores. Si no tenéis mucha prisa, podréis degustar los diferentes platos de la carta, sin embargo, la opción más rápida y económica son los ‘ Plats du jour ‘ que podremos comer por unos 1.000 – 1.500CFA’s . Los platos de carta pueden variar mucho en función de donde estemos y de si lleva carne o pescado. El pescado siempre será más barato.

En grandes ciudades como Dakar tendremos un gran elenco para escoger, incluso si se desea podremos comer platos occidentales, aunque pocas (o ninguna) cadena americana tipo McDonalds, KFC o Burger King.

cerveza gazelle

Cerveza Gazelle

Y para los que no pueden vivir sin cerveza, os diremos que, a pesar de ser un país mayoritariamente musulmán, podemos encontrar diferentes tipos de cerveza tanto autóctona como importada. La más famosa es la Gazelle . La reconoceréis fácilmente por su botella de 63cl de color verde . El precio también puede variar dependiendo de donde estés. Desde 750 hasta 1.500CFAs , una auténtica barbaridad, aunque lo más común es encontrarla por 1.000CFAs . Os advertimos que si os encontráis por el interior os hará mucha falta una Gazelle bien fresquita para luchar contra el calor que puede llegar a los 40º tranquilamente. También son muy populares otras cervezas como la Flag o la Royal Dutch , aunque su precio tiende a ser más alto.

Como en los anteriores apartados, puntualizamos que en el Pais Bassari tuvimos que alimentarnos un poco condicionados por la situación. Al alojarnos en pequeños poblados, era complicado escoger el lugar donde queríamos comer y el tipo de plato deseado. Normalmente, debido al acuerdo que tenía Doba , nuestro guía, con las diferentes aldeas, comíamos en los campamentos donde nos alojábamos esa noche. Suele ser costoso para el tipo de comida que degustarás. El precio que pagábamos por plato estaba entre los 2.500 y los 3.000CFA’s . Aun y así, cabe decir que pudimos probar algún que otro plato 100% casero y delicioso. Eso sí, estuvimos a punto de renunciar a la carne durante un tiempo, ya que comerla significaba sacrificar una gallina ipso facto .

Casa-Doba

Comida en Casa Doba antes de dejar el Pais Bassari.

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Volubilis

BERTA GARCIA

Buenas! muy interesante este post… entonces el gasto total durante tres semanas fue de? (aprox.)

Otra pregunta, creéis que es un país peligroso/inseguro?

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Gazpachila2015

Hola Berta! Gracias por escribir con tus dudas.

La verdad es que no quisimos poner una cifra final exacta ya que depende mucho de cada uno, por eso desglosamos más o menos lo que fueron los costes más elevados. Pero ya que lo preguntas, entre vuelo, estancia y demás, nos dejamos aprox. unos 1000 por persona.

En cuanto al tema de seguridad, nosotros no tuvimos ningún problema en ningún momento ni en ninguna ciudad. Paseamos de noche e incluso de madrugada y no nos dio la sensación de peligrosidad. Siempre hay que ir con prudencia vayas donde vayas, eso sí 😉

Por lo general es un país bastante seguro, siempre hay casos aislados, pero como en cualquier otro lugar del mundo… Así que si estas pensando en ir, animáte! y si te podemos ayudar en cualquier otro asunto, estamos aquí 😉

Gracias por la respuesta!!

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Muy buenas Berta, Vamos a Senegal del 1 al 9 de enero, y solo nos da tiempo a ver Dakar, e ir a Pais Bassari. 🙁 Estábamos pensando en varias opciones: 1- Coger el bus Dakar- Tamba y de ahí con algun guía Niokolo Koba y despues un guía por Pais Bassari y la vuelta en el de Kedougou hasta Dakar.

2- Coger un conductor directamente desde Dakar y hacer toda la ruta(nunca viajamos así…) porque no llevamos mucho tiempo, pero el problema es que ya va todo programado al dedillo.

3 Alquilar un coche y hacer la ruta nosotros, pero tengo entendido que Niokolo Koba solo puedes ir con 4×4.

Me vas diciendo que te parece.

Muchisimas gracias de antemano

Muy buenas, Gabriel.

Primero de todo queríamos decirte que somos Alba e Ignasi, Berta es una chica que contacto con nosotros para intentar resolver algunas dudas e información acerca de Senegal (Aquí podrás ver mejor Quienes Somos 😉 )

En cuanto a las opciones que tenéis para viajar, depende mucho del presupuesto con el que contéis. La verdad es que no es muy fácil moverse uno mismo por Senegal porque depende de muchos factores. Horarios, carreteras, dinero, etc… Lo que tenéis que llevar (y mucha) es paciencia.

1ª opción: Si sabéis seguro que hay un bus que haga éste recorrido cada día y a una determinada hora sería genial intentar sacar los billetes con antelación y aún y así, que no tuvieseis problemas técnicos. En cuanto al Niokolo Koba y País Bassari con guía intentad contactar y pactar el precio con tiempo. Si queréis, os podemos recomendar la persona con la que fuimos nosotros. La vuelta de Kedougou a Dakar dudo que podáis hacerlo en un día, ya que la carretera de Kedougou a Tamba tiene tramos bastante malos y el bus que conecta las ciudades da bastantes problemas, cuando no está estropeado. Nosotros tuvimos que coger un sept-place porque el bus estaba fuera de servicio.

2ª opción: Como os he comentado anteriormente, depende del presupuesto con el que vayáis a Senegal, esta es, quizá, la mejor opción de todas pero os va costar un buen montante y deberíais llevarlo todo pactado desde aquí.

3ªopción: También estaría bien, pero el tema de alquileres es bastante caro, y lo que dices del Niokolo Koba es cierto, solo se puede entrar en 4×4 y con guía (aunque también se puede contratar todo allí mismo). Así que la verdad, no sé que es lo que más os puede ir mejor teniendo en cuenta los días que vais.

El problema que veo es el tiempo que tenéis. En una semana (o 8 días) tenéis que cruzar todo el país y las infraestructuras no son como aquí y los tiempos de espera igual.

Si queréis contactar con nosotros por email para más dudas os ayudaremos encantados en todo lo que podamos : [email protected]

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Bea / mochilaymanta

Hola Gazpacho y Mochila! (por cierto me hace mucha gracia vuestro nombre 😀

Estoy planeando hacer un viaje a Senegal durante 2 semanas finales marzo – principios de abril. Aunque yo siempre suelo viajar por libre, es cierto que en esta ocasión por diversos motivos, he decidido contratar un guía local. En este caso ya estoy en contacto con uno para visitar País Bassari y la región de Casamance, pero te quería preguntar si me puedes enviar el contacto por privado de vuestro guía ya que como veo os dio un presupuesto más ajustado a mochileros. Vosotros no llegasteis a ir más al norte? St Louis o Lago Rosa?

Muchas gracias de antemano por vuestra ayuda!

Gazpacho y Mochila

Gracias por escribirnos! Ahora te enviamos el contacto de nuestro guía por privado 😉 Por otro lado, lo más al norte que llegamos fue el Lago Rosa. Esto fue, en parte, por tiempo. Tuvimos que decidir si ir más al norte o aprovechar para ver el Delta de Saloum y Joal-Fadiouth…al final, optamos por la segunda opción aunque St Louis estaba en nuestros planes iniciales. No sé si la pregunta iba para que te recomendáramos si hacer una cosa u la otra pero el Lago Rosa, en realidad, es una excursión que puedes hacer en un día desde Dakar.

Si te podemos ayudar en algo más, aquí estamos 😉

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Buenas tardes Gazpacho y Mochila,

Os he leido y me ha gustado mucho lo que contais. En julio vamos 6 amigas a Senegal y por supuesto iremos a País Bassari. Me podéis pasar el contacto de vuestro guía Doba? Hablaba algo castellano o sólo francés?

Muchas gracias Un abrazo

Nos alegra que te haya gustado lo que contamos y que os animéis a ir a Senegal 🙂 En cuanto a Doba, habla castellano y lo que le eches. Es un gran guía y mejor persona. Esta es su página web, en ella encontrarás su correo y teléfono para preguntarle todas las dudas que te surjan https://guiadesenegaldobatours.wordpress.com/contacto/

Esperamos que tengáis una gran experiencia por Senegal y si es con Doba, mejor 😉

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Hola buenas tardes. El próximo día 9 viajo a Senegal con mi pareja. Aterrizamos a las 23:30 en el aeropuerto de Blaise Diagne. Parece ser que este aeropuerto está lejos de dakar y no sabemos muy bien que hacer al llegar. Pensamos en reservar la primera noche en Toubab Dialao y consegir un taxi que nos fuera a recoger.

Tenéis alguna contacto? No conseguimos encontrar un taxi de confianza que nos valla a buscar? No queremos tener que buscarlo a la salida del aeropuerto nada más llegar.

Hola Javier,

Mil perdones ya que hemos tenido problemas con la web y por consiguiente con los comentarios de la web. Suponemos que cualquier cosa que te digamos ahora no te servirá ya que saliste el día 9 hacia Senegal. Esperamos que tuvieseis un plácido viaje y hayáis disfrutado de Senegal tanto como lo hicimos nosotros.

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Hola chicos! Aunque haya una distancia de tiempo entre la pregunta que hizo la compañera y vuestra respuesta, siempre es preferible responder la pregunta, porque aunque estamos en 2021, yo tengo la misma pregunta que ella. jajajajjajajaa. Es decir, mi vuelo de iberia llega a las 11 y pico de la noche y no sé bien si ir hacia Saly a dormir, o buscar taxi a Dakar. Qué aconsejáis? 🙂 Sois unos cracks!

Hola Dani! Mil perdones por no contestar antes, pero llevamos un tiempo con el blog a medio gas :'(. Primero de todo gracias por tu comentario! Siempre nos hace ilusión que nos escriban. Ya ha pasado un tiempo desde que viajamos a Senegal pero me imagino que mucho no habrá cambiado la cosa en cuanto a llegadas nocturnas al país. La verdad es que, aunque no esté muy lejos Saly, al llegar tarde quizá lo mejor sea que pases noche en Dakar y al día siguiente ya comiences tu ruta ‘de tranquis’. Más que nada porque para moverte de ciudad en ciudad, la cosa se te puede alargar más de lo que puedas pensar. A no ser que viajes con un guía 24×7, claro. Esperamos que disfrutes mucho de tu viaje!!

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Hola, viajamos a Senegal el 29/07 y volvemos el 11/07. Pensábamos que nos daría tiempo para ver Casmance y Pais Basari pero mucha gente nos está recomendando que escojamos solo una opción. Nos resulta muy difícil escoger!!

¿Nos recomendaríais alguna de las dos zonas en el caso que tengamos que escoger? ¿creéis que es cierto que resulte difícil ver esas dos zonas con los días que estamos?

Muchas gracias!!

Disculpas por no responder antes! Estábamos de viaje y hemos tenido poco tiempo para dedicar a la web.

Respondiendo rápido a tu pregunta, quizá es poco tiempo. Pero todo depende también de las demás cosas que queráis ver. Si aterrizáis en Dakar y fuerais directamente al Pais Bassari, os llevaría ya un día entero, pero ya estarías en el lugar más lejano de Senegal, después ‘solo’ os tocaría volver, ya sea para Casamance o para el norte del país. Cuántos días teníais pensado pasar en Pais Bassari? Nosotros estuvimos 4 noches y fue algo justo. Aunque, como hemos dicho, todo depende de lo que queráis ver y hacer. Habéis contratado (o contactado) a algún guía? Cuando fuimos, había un bus que iba desde Kedougou hasta Dakar, pero estaba estropeado y tan solo había uno. Por otro lado, Casamance también merece la pena, pero con un par de días podéis hacer bastante. Y, además, contáis con el barco Cosama con el que, en unas horas, os podéis plantar en Dakar.

Si quieres te podemos pasar el contacto de nuestro guía y él te podrá aclarar más cosas que nosotros 🙂

Un saludo!!

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Africa , SENEGAL

Complete travel guide to saint louis, senegal.

Complete Travel Guide to Saint Louis,

Located in the very north of Senegal, Saint Louis is a UNESCO-listed city you have to visit during your time in the West African country.

The former capital of Senegal, under French colonial rule, this now crumbling city possesses a kind of faded glamour and glory, coupled with an emerging young, vibrant and creative dynamic.

If you’ve visited Stone Town in Zanzibar , then you’ll love Saint Louis in Senegal… it has half the crowds and only half the restoration!

Yes Saint Louis is certainly not polished, but as most travellers to West Africa will confirm, you don’t head to this part of Africa for polished.

Instead, you head to West Africa to get off the beaten, explore undiscovered stories and stumble upon places that feel raw and real.

And Saint Louis is no exception.

It’s definitely one of the best places to visit in Senegal, if not the whole of West Africa in my opinion.

Yes it’s that’s good!

So if you’re thinking of heading there, this complete travel guide to Saint Louis will help you plan your adventure there from start to finish…

Senegal, Me, What to Wear

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Why Visit Saint Louis in Senegal?

Senegal, Saint Louis, Old Colonial Building

If I haven’t spelled it out in the introduction, then Saint Louis is one of the best spots to visit in Senegal, if not the whole of West Africa.

Highly atmospheric and filled with a fascinating history and legacy, learning the story of this town and its community is a huge part of travelling there.

The fact the Old Town is UNESCO-listed and filled with photographic crumbling charm only adds to the allure.

When to Visit Saint Louis?

Senegal, Saint Louis, Street Stall

Visiting Saint Louis during the coolest season between December and March is best.

For music fans, the Jazz festival in May is another fab time to check this city out.

How to Get There?

Senegal, Dakar, DemDik Bus

There’s a couple of ways to get to Saint Louis.

The first is travelling south from the border with Mauritania, which lies close to Saint Louis.

I won’t go into this option too much, as its essentially a border crossing journey which, in this part of the world, is subject to regular change.

But I do know from my time in Saint Louis, and meeting travellers there who had come from Mauritania, that this crossing is both a) possible at most times and b) fairly straight forward.

Usually involving a sept-place or bus to the border, which is marked by the Senegal River, and the then another journey by sept-place or bus on the other side, you should allow a full day to make this crossing – mostly due to the immigration point, which can involve hour-long queues.

The other way to travel to Saint Louis is from Dakar, the Senegalese capital.

This is the journey I made.

Thankfully there is a direct and comfortable bus between the 2 cities run by the company Dem Dikk .

Apparently government-owned, this is the bus service I highly recommend using, both for the journey to Saint Louis as well as around Senegal in general where possible.

My Dem Dikk journey from Dakar to Saint Louis left the capital at 7am, took around 5 hours and cost me 5000cfa in 2023.

It is like any regular coach with 4 seats in a row – 2 either side of the aisle. You will be allocated a seat when buying your ticket.

There is one bathroom / breakfast stop at a motorway gas station on the way and I highly suggest making use of this, as no toilet or snacks are available onboard the bus.

The bus ride was safe, easy and comfortable, even as a solo female, but you do need to get a local to book it for you.

Amazingly, my incredible accommodation host in Saint Louis sorted the Dem Dikk ride for me, otherwise I don’t know what I would have done. More info on this in the accommodation section below.

The only other thing you need to do to get from Dakar to Saint Louis, is sort your taxi rides to / from the bus station.

Usually located just outside the centre, the first thing is to find out is the correct bus station you need to be at in Dakar for your journey to Saint Louis – there’s several btw and it’s all pretty confusing!

When I departed in spring 2023, Dem Dikk were operating out of Terminus Liberte in Dakar, which you can find on Google maps.

To get there, I suggest using a ride share app like Heetch , which I opted for across Dakar to help mitigate any language barriers or confusion when trying to get a taxi ride between places.

Way less stressful than trying to use the local bus system with luggage, especially if you’re a solo female traveller in Senegal, ride share taxis are the way to go in Dakar – which is sprawling, bustling and chaotic at the best of times!

I would suggest allowing plenty of time for the Heetch to arrive and you’ll then want to get to the Dem Dikk bus station at least 20 mins before your departure.

Once at the station (it’s essentially a large, sandy car park), you’ll find a small waiting space with many beige / pale yellow Dem Dikk coaches lined up, as well as a small office and toilet.

You can usually board the Dem Dikk bus around 10 minutes before departure – make sure to sit in your reserved seat.

Once you then arrive in Saint Louis, you’ll need to grab a taxi ride to the centre from the Dem Dikk drop off point.

Thankfully there’s plenty of taxis usually waiting when you get off the bus, so just negotiate your price and let the driver known the name / street of your hotel.

It cost me 500cfa from the Dem Dikk departure point to my accommodation in Saint Louis in 2023.

Where to Stay in Saint Louis?

Senegal, Saint Louis, Lani's Place

The hostel scene doesn’t really exist in Senegal, so guesthouses / apartments are a great middle ground for backpackers and travellers on a reasonable budget.

They also give a good insight into local life and culture, which is a huge part of travelling in West Africa.

And this is especially true in Saint Louis where I found Lani’s place.

Located in the new town, Lani’s place is essentially an apartment where guests rent rooms. Most of these rooms have balconies over looking local streets and some also have private bathrooms.

There’s also communal bathrooms and a shared kitchen, as well a mosquito nets over the beds and good wifi!

After not meeting any other travellers for a while in West Africa, it was great to meet some organically here and Lani’s place was incredible clean, secure and comfortable. It felt a bit like a hostel but with private rooms!

With an amazing host and offering incredibly value (breakfast was included too) Lani’s Place is an absolute win.

An English school teacher, Lani also speaks fluent English, and can even help you book the Dem Dikk bus to and from Saint Louis – one, if not the, kindest host I’ve ever met.

Lani comes to the apartment every day to drop off the fresh baguettes for breakfast, to check you are ok and was in regular touch with me on Whatsapp when I needed any help.

Literally a godsend!

No question that all travellers should stay at Lani’s Place .

For those looking for a more upmarket experience in Saint Louis, check out JAMM-La Paix which is more of a guesthouse feel.

How Long to Spend in Saint Louis?

Senegal, Street, Shoe Stall

I recommend a stay of 3 nights in Saint Louis.

If you get the 7am bus from Dakar, as I did, then this will give you the afternoon of day 1, plus a full day on day 2, to explore the city.

On day 3, you then have the chance to enjoy a day trip from Saint Louis.

How to Get Around Saint Louis?

Senegal, Saint Louis, Bicycle on Street

It’s easy and safe to walk around Saint Louis by day.

I stayed outside the Old Town, but found crossing the bridge from the New Town, walking to the supermarket, going to the bank and navigating the various streets as a solo female totally safe.

At night, I don’t tend to go out much as a solo female in West Africa alone – I think it’s a pretty good ground rule across this continent – but going out with other male travellers I met there also felt safe after dark.

The fact that alcohol is not prevalent, given Senegal is an Islamic-majority country, certainly helps.

You can also take taxis to get around Saint Louis.

These can be hailed at the side of the road and are easy to distinguish thanks to their colourful yellow bodywork.

Best Things to See and Do in Saint Louis?

Senegal, Saint Louis, Aeropostale Museum

Wandering around and soaking in the atmosphere of the UNESCO World Heritage Site of Saint Louis’ Old Town is definitely the main thing to do in this wonderful place.

The Old Town is entered just as you cross the bridge across the river that divides it from the New Town.

As soon as you cross the bridge you’ll see the Tourism Office, which is housed in a historic building directly across from the bridge. It can be a useful place to begin your exploration.

If you want to enjoy a horse and cart tour in Saint Louis (personally I didn’t, but many do), then this is also the place to book and pick one up.

The wonderful Aeropostale Museum is also attached to the tourism office and is well worth a wander around to learn about the lives of pilots in the 1930s golden aviation age, when Saint Louis was the landing point of the first South Atlantic crossing by plane. Entrance to this museum cost me 2000cfa.

After this, head across the road to have a drink on the shady terrace of Hotel de Poste , with an ex-empire feel, it’s fascinating to check out the old photos from a different era on the walls here.

Then it’s time to head into the backstreets of the Old Town to check out the independent galleries, shops and cafes, as well as the historic crumbling buildings and sense of faded grandeur.

Check out the designer’s Rama Diaw boutique, as well as my favourite coffee shop, Farmers Coffee Shop , and the beautiful L’Agneau Carnivore book store.

After this head over to the Photography Museum , which is free to enter and then finish up by wandering down to the breezy shoreline to watch local fisherman haul in their catch.

Where to Eat & Drink in Saint Louis

Senegal, Saint Louis, Coffee on Table

  • Siki Hotel – delicious
  • Chez Dasso – cute local spot
  • Le Réveil – fish dishes with cocktails and live music

Day Trips from Saint Louis

Senegal, Saint Louis, Bus

The 3 best day trips from Saint Louis to make are…

  • Long de Bar de Bari – a huge sand dune
  • Barbary Language National Park – a hotbed for migratory birds
  • Djoudj Bird National Park – ranked 3 rd best bird sanctuary in the world!

Just enter your details below and I'll email it you - simple!

Information will be sent to the email provided above

Mini Travel Guide to Senegal

Senegal, Saint Louis, Street

When to Visit Senegal?

The best time to visit Senegal is during the cooler season which runs from December through March.

Learn more in this post I wrote all about when you should travel to Senegal .

How Long to Spend in Senegal?

I recommend spending 7 days travelling this country.

Allow another week if you’d like to visit the Casamance region, which is in the south beyond the Gambia.

Recommended Tours for Senegal?

If you’re keen to travel to Senegal with a tour, check out these fab options .

Top 5 Packing Items for Senegal

Check out my complete packing guide for the Senegal here

Travel Insurance

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Alternatively, if you’re a long-term traveller, digital nomad or frequent remote worker seeking travel health cover, check out Safetywing’s Nomad Insurance policies.

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The currency in Senegal is the West African CFA franc, which is also used in Benin, Burkina Faso, Côte d’Ivoire, Guinea-Bissau, Mali, Niger and Togo.

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Complete Travel Guide to Saint Louis in Senegal, West Africa

So there you have it, my complete travel guide to visiting Saint Louis in Senegal

Hope the info was helpful and I’ve convinced you to visit this evocative town.

Still have questions about travelling here?

Don’t hesitate to drop them into the comments box below and I’ll get back to you…

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Viaggi Estate

Senegal: info viaggio, spiagge e cose da vedere

11 Aprile 2023 Scrivi un Commento

Senegal: spiagge, mare e parchi naturali

C’è una nuova meta dell’Africa centrale che sta attirando moltissimi turisti provenienti dall’Italia, attratti non solo dalle sue coste affacciate sull’Oceano Atlantico, ma soprattutto dai forti contrasti che questa terra offre a chi la visita.

Il Senegal sta diventando una meta sempre più gettonata per una vacanza di mare dove si avrà anche l’opportunità di immergersi nella cultura contrastante africana: si incontreranno luoghi dedicati soltanto ai musulmani ed altri solo ai cristiani, luoghi molto affollati e altri del tutto deserti, parchi naturali accanto a città completamente cementificate.

Siete curiosi? Come si organizza un viaggio fai da te? Vediamo tutte le informazioni utili al riguardo.

Che tempo fa in estate?

Come arrivare: i voli per il senegal, come spostarsi in senegal, dove dormire in senegal, le migliori spiagge del senegal, città e parchi naturali, come organizzare il viaggio in senegal.

A differenza di quello che si può credere, il Senegal non è un Paese molto economico: con un po’ di attenzione sarà possibile organizzare un viaggio “fai da te” senza spendere un’esagerazione. In alternativa ci sarà la possibilità di optare per i pacchetti tutto incluso proposti dai tour operator che offrono dei buoni prezzi se prenotati con un discreto anticipo.

Il Senegal è caratterizzato da un clima tropicale con due stagioni nette, quella secca che va da dicembre a marzo e quella umida e piovosa che va da giugno a settembre.

Il periodo migliore è l’inverno soprattutto se si decide di visitare l’interno del Paese. In alternativa, per chi intende dedicarsi soltanto ad una vacanza di mare, potrà optare anche per il periodo estivo, puntando sul mese di giugno e sulle prime due settimane di luglio. Agosto è in verità alquanto sconsigliato, visto che è ritenuto il mese più piovoso dell’anno.

Fortunatamente però, sulle coste il clima è mitigato dalla forte azione del mare , quindi sulla Petit Côte e nei pressi di Dakar le temperature non sono così afose ed umide come nel resto del Paese.

In questa zona le temperature oscillano tra i 25° e i 30° nel periodo estivo e tra i 18° ai 26° durante l’inverno. La temperatura del mare cambia molto dall’estate all’inverno: tra dicembre e marzo, si oscilla tra i 20° e i 21°, mentre in estate si toccano punte anche di 29°.

Senegal: spiagge, mare e parchi naturali

Il volo diretto è offerto dalla compagnia dell’ Air Senegal da Milano Malpensa e dalla Neos da Milano, Roma e Verona.

E’ possibile utilizzare altre compagnie alternative che effettuano uno scalo, come la Tap Portugal che fa scalo a Lisbona e Iberia che fa scalo a Madrid.

Dall’aeroporto potrete raggiungere la città in taxi : quelli convenzionati per coprire il percorso con l’aeroporto sono di colore giallo o nero. Li troverete all’uscita dall’aeroporto in un’aerea a loro dedicata. Vi consigliamo di evitare tutti gli altri taxi, per non incappare in brutte sorprese proprio all’inizio del viaggio.

Appena arrivati a Dakar avrete subito il primo assaggio dell’Africa vera . Ovviamente a meno che non abbiate prenotato un pacchetto con un tour operator e abbiate a disposizione una navetta gratuita che vi porterà direttamente nel vostro resort, dovrete adattarvi.

In tal caso, avrete diverse alternative per spostarvi: gli autobus regionali sono attivi verso tutte le cittadine, ma sono sempre molto affollati e alquanto lenti, mentre i taxi per spostarsi da una città all’altra costano davvero tanto.

Quindi potrete optare per gli autobus ” fai da te “: molti senegalesi si inventano un lavoro, modificando la propria auto per poter portare i turisti in giro. Non dovrete far altro che recarvi alle stazioni dei bus ed attendere che queste vetture siano piene: con una manciata d’euro potrete spostarvi da una zona all’altra del Senegal, senza spendere una fortuna.

A Dakar non avrete problemi per trovare una sistemazione adatta alle vostre esigenze. Nella capitale si trovano molti hotel di impronta occidentale che offrono comfort di tutti i tipi, che però si pagano e anche cari.

L’alternativa non è sempre molto valida, visto che gli hotel più caratteristici offrono poco più di un letto ed un bagno in camera (non sempre).

Quindi se non vorrete soggiornare in una struttura fatiscente o in alternativa spendere una fortuna, potrete optare per le case dei privati : al vostro arrivo potrete contattare le agenzie specializzate che sapranno indirizzarvi verso l’abitazione giusta.

In questo modo avrete l’opportunità per apprezzare e scoprire la vita quotidiana senegalese. Inoltre dovete sapere che gli abitanti del posto sono persone molto cordiali, allegre e ospitali: non avrete quindi la minima difficoltà di adattamento.

In alternativa potrete prenotare un resort attraverso un tour operator:

  • Il Royal Baobab è una struttura situata sulla Petit Côte, a sud di Dakar, a pochi passi dal villaggio di pescatori di Somone. Il villaggio è costruito in stile africano e si affaccia su una spiaggia di sabbia dorata. Numerose le attività che è possibile praticare nel resort, come il kayak, il tennis e il calcetto. In realtà il villaggio è anche un ottimo punto di riferimento per andare alla scoperta del Paese.
  • Club Med propone un villaggio molto lontano da quelli della Petit Cote: il Cap Skirring Resort si trova vicino al confine con la Guinea Bissau, a sud. Si tratta di un resort a 4 stelle, dove la qualità è quella offerta da Club Med: i bungalow in legno sono situati all’interno di un lussureggiante giardino tropicale dove si trova anche una piscina a disposizione degli ospiti. Non manca ovviamente l’accesso al mare e un campo da golf dedicato agli amanti di questo sport.

Cose da fare e da vedere in Senegal

Sia che vogliate dirigervi verso il mare o nell’interno del Paese, non potrete fare a meno di visitare questi luoghi, per una vera full immersion nel Senegal.

Le spiagge più belle si trovano nel sud, sulla costa di Cap Skirring : purtroppo questa zona costiera è abbastanza sconsigliata per soggiorni estivi, dato che in questa regione da giugno a settembre, le piogge sono alquanto intense e continue.

Saliamo verso il nord, nei pressi di Dakar, sulla Petit Côte : qui si trovano le spiagge di Yoff, Malika-sur-Mer, Plage Bel-Air e N’Gor.

In questa zona potrete praticare numerosi sport acquatici tradizionali, mentre se siete interessati alle immersioni dirigetevi nella zona di Pointe des Almadies , soprattutto verso l’isola di Gorée. Le zone più caotiche sono le due cittadine di Saly e Mboru dove sorgono molte strutture ricettive, adatte un po’ a tutte le tasche.

Percorrendo la Petit Côte si incontra la baia di Somone , antico villaggio di pescatori, dove sono concentrate molte strutture turistiche: la baia è caratterizzata da acque calme e cristalline, particolarmente consigliate per la balneazione. La baia di Somone non offre “solo” un bel mare: grazie al suo clima mite ospita molte specie di animali e piante , come mangrovie, baobab, pellicani e cicogne.

Cominciate con Dakar : è una meta da non perdere. Caotica, ma molto caratteristica. Terra di contrasti per eccellenza.

Ciò che vi colpirà particolarmente è la statua della Rinascenza alta circa 50 metri che si erge svettante verso le colline che fanno da sfondo alla città. Non dovrete perdervi anche una passeggiata sul lungo mare Corniche , dove incontrerete venditori ambulanti di ogni tipo e dove gli artisti di strada cercheranno di vendervi le loro opere.

Da Dakar partono traghetti alla volta dell’ isola di Gorèe dichiarata patrimonio dell’Unesco. Una volta sbarcati vi sembrerà di essere arrivati in un paradiso fatto di palme di cocco: in realtà quest’isola ha un passato molto sanguinoso e tragico, visto che vi venivano ammassati gli schiavi prima di deportarli verso l’America.

Spostandosi dalla capitale si incontra subito il lago Retba , dalla colorazione rosa data dalle alghe e dallo zolfo che sono presenti in quantità elevata nelle sue acque. Purtroppo le alghe stanno morendo e di conseguenza il lago sta perdendo a poco a poco al sua tipica colorazione.

Una città particolarmente suggestiva è Touba , dove è situata la più grande moschea dell’Africa, considerata, come importanza, seconda solo a quella della Mecca.

Un’altra città è Saint Louis , antica capitale senegalese, anch’essa dichiarata patrimonio dell’Unesco: a parte la caratteristica architettura coloniale, non avrete molto altro da fare a Saint Louis, se non scansare la spazzatura che si sta accumulando per le sue strade.

Proprio per questo motivo conviene dirigersi verso il Parco Djoudj , riserva naturale di alcune specie ornitologiche, come pellicani, cicogne, aironi e molte altre varietà di uccelli.

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7 giorni nelle marche: borghi, mare e medioevo

Itinerario aggiornato il giorno: 29/07/2023

Il questo articolo vi raccontiamo il nostro itinerario alla scoperta delle Marche. 7 giorni passati visitando borghi medievali e rilassandoci al mare.

7 giorni nelle marche: borghi, mare e medioevo

La regione  Marche  è stata l’unica regione italiana inserita nella classifica “Top Regions – Best in Travel” della guida turistica Lonely Planet, per l’anno 2020. Abbiamo quindi preso la palla al balzo, ed abbiamo deciso di trascorrere 7 giorni d’estate 2021 in questa regione dell’Italia centrale. Come sapete noi amiamo creare itinerari “fai da te” ed on the road, spostandoci con la nostra auto. Così è stato anche per questo viaggio marchigiano. Non avendo mai messo piede nelle Marche, abbiamo deciso di vedere le città d’arte più importanti e di aggiungere qualche chicca nascosta; oltre a concederci due giorni di relax al mare.

Villa Imperiale e Villa Caprile

Villa Caprile a Pesaro

La nostra prima tappa è  Pesaro . Dopo circa 4 ore d’auto arriviamo in questa cittadina,  patrimonio UNESCO  e ci dirigiamo verso Villa Imperiale. Partecipiamo alla visita guidata delle ore 10 organizzata da  Isairon  e subito restiamo a bocca aperta davanti ai  rigogliosi ed enormi giardini . L’interno è egregiamente affrescato ed ha tutte le caratteristiche di una villa signorile che si rispetti. Restiamo sempre nel parco regionale del San Bartolo ma ci spostiamo a Villa Caprile. Villa Caprile venne costruita come  residenza dedita allo svago  ed al relax dal marchese Giovanni Mosca, nel 1640. Attualmente è la sede dell’istituto tecnico agrario, ma vide ospiti di pregio, come Napoleone, Casanova e Stendhal. Caratteristica la cappella privata in stile neoclassico che si trova all’interno dei giardini.

Il centro storico di Pesaro

pesaro-centro-storico

Come vi abbiamo accennato in precedenza, Pesaro è presente nella lista dei patrimoni mondiali UNESCO come  città creativa della musica . Questo riconoscimento l’ha ottenuto anche grazie al Rossini Opera Festival, una giornata dedicata al grande maestro, che viene organizzata a Pesaro ogni anno.  Gioacchino Rossini  ha infatti origini pesaresi, ed è possibile visitabile la sua  casa natale , attualmente adibita a museo. A pochi passi dalla casa di Rossini si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Palazzo Ducale. Da non perdere anche la vicina Rocca Costanza, la fortificazione più importante della città.

Pesaro – la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro

Sfera Grande del Pomodoro

Dopo aver passeggiato per il centro storico di Pesaro, raggiungiamo in cinque minuti di cammino il simbolo di Pesaro al giorno d’oggi, la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro. Questa sfera raggiunse Pesaro nel 1998, venne installata in  Piazza della Liberta , rendendola uno dei luoghi di ritrovo più frequentati sia dai locali, sia dai turisti. Affacciata su Piazza della Libertà si trova il  Villino Ruggeri , un edificio che rappresenta appieno lo stile liberty. Il villino non è visitabile internamente in quanto abitazione privata. Proprio di fronte al Villino ed alla Sfera Grande abbiamo il bellissimo litorale pesarese, con il suo mare azzurro ed i tanti ristorantini dove poter cenare godendosi un sensazionale tramonto. Pensate che il litorale sabbioso di Pesaro è lungo ben 7 km ed alcune delle spiagge presenti sono insignite del riconoscimento di  Bandiera Blu . Trovate il nostro itinerario completo di Pesaro in questo post  Visitare Pesaro in una giornata . 

Mare di Pesaro

Il Palazzo Ducale

Dopo aver visito Pesaro, ci spostiamo in un’altra città marchigiana patrimonio UNESCO, la vicina Urbino. La nostra prima tappa è Palazzo Ducale splendido esempio del rinascimento italiano. All’interno del Palazzo di trova la Galleria Nazionale delle Marche. Prima di terminare la vostra visita all’interno del Palazzo vi consigliamo assolutamente di non perdere il  camino realizzato dal Brandani , lo studiolo del Duca e l’enorme biblioteca. Noi abbiamo visitato il Palazzo in autonomia, ma se volete vengono anche organizzate visite guidate. Trovate tutte le info su orari di apertura e tariffe sul  sito ufficiale del Palazzo Ducale

Il centro storico di Urbino

Casa di Donatello a Urbino

Dopo aver lasciato il Palazzo Ducale, ci incamminiamo verso la Casa di Raffaello. Il grande pittore Raffaello è infatti originario di Urbino ed oggi è ancora possibile visitare la sua casa natale. Attualmente la casa è stata allestita a museo, ed all’interno sono conservati opere e cimeli del maestro, tra cui il dipinto  La Madonna con il Bambino,  una delle più importanti opere dell’artista. La Casa è visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale  Casa di Raffaello

Presepe Brandani, Urbino

Proseguiamo il nostro cammino ad Urbino raggiungendo il vicino oratorio di San Giovanni Battista, magnifico esempio di stile gotico. La caratteristica di questo oratorio è di essere affrescato su tutti e quattro i lati. A pochi passi si trova anche l’Oratorio di San Giuseppe. L’Oratorio di San Giuseppe presenta uno stile barocco ed all’interno conserva un’opera unica al mondo, il  presepe del Brandani , con figure in stucco a grandezza naturale. Entrambi gli oratori sono visitabili da lunedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13 e dalle ore 15.00 alle ore 18; la domenica orario 10.00 – 13.00.

Urbino – La fortezza di Albornoz

Fortezza Albornoz Urbino

Urbino è una città a misura d’uomo e la si può visitare internamente a  piedi , ed è proprio così che abbiamo esplorarla; camminando. Abbiamo camminato anche per raggiungere la parte alta della città, nonostante la salita sia abbastanza faticosa. Vi garantiamo però che lo sforzo fatto sarà ripagato dalla maestosità della Fortezza di Albornoz. Questa Fortezza fu costruita per scopi difensivi, ed attualmente ospita il museo  Bella Gerit , con una sezione dedicata agli equipaggiamenti da guerra. Dinnanzi alla Fortezza si trova il grande  parco della Resistenza , dove è possibile rilassarsi godendo di una vista mozzafiato sulla città di Urbino, ed in particolar modo sul suo Palazzo Ducale. Se volete saperne di più su Urbino trovate il nostro blog post a questo link  Una giornata ad Urbino, la patria di Raffaello .

Un giorno ad Urbino

GROTTE DI FRASASSI

Il 3° giorno alla scoperta delle Marche ci porta a visitare uno dei luoghi più conosciuti di questa regione, le Grotte di Frasassi. Questo  mondo sotterraneo  è conosciuto in tutto il mondo grazie alla sua bellezza, alla sua ricchezza ed alla sua maestosità. Pensate che le grotte sono talmente grandi da poter contenere interamente il Duomo di Milano. La visita alle grotte è consentita solo con l’ausilio di una guida. Vi consigliamo di prenotare anticipatamente il biglietto d’ingresso sul  sito ufficiale delle grotte  e di verificare gli orari di apertura, in quanto variano in base alle stagioni di visita. Durante la visita guidata di circa un’ora si scoprono le varie sale delle grotte, osservando da vicino le varie  stalagmiti e stalattiti . Per tutte le altre info utili sulla visita, abbigliamento, parcheggio e vari percorsi turistici e speleologici potete leggere il  nostro articolo dedicato .

Il Tempio del Valadier

Tempio del Valadier a Genga

La visita alle grotte ci ha lasciato a bocca aperta, ma ora è tempo di visitare un altro luogo che si trova nel comune di Genga, il  Tempio del Valadier . Sicuramente avrete visto le foto di questo tempio, in quanto la caratteristica principale è il contrasto creato tra il suo colore bianco, dovuto al travertino, la pietra in cui è stato costruito e la grotta circostante. Il nome tempio del Valadier, deriva dall’architetto che l’ha progettato, per l’appunto Valadier. Il tempio si raggiunge con una camminata di circa 15 minuti, in salita. Il percorso è abbastanza faticoso, ma lo sforzo sarà ripagato dalla vista, dalla pace e dalla tranquillità che proverete una volta raggiunto il tempio. Se vi trovare a Genga a Dicembre non perdete il  presente vivente più grande al mondo , che si svolge proprio al Valadier con oltre 300 in abiti dell’epoca che rappresentano scene di vita quotidiana, di arti e di mestieri del passato.

BRACCANO E SARNANO

Murale di Braccano

Prendiamo l’auto ed in circa mezz’ora raggiungiamo  Braccano , il  borgo dei murales . Braccano è un paesino di circa 150 abitanti con ben 79 murales sparsi per le vie. Camminare a Braccano è proprio come immergersi nell’arte urbana. Da Braccano inoltre partono diversi sentieri naturalistici e di trekking, tra cui il sentiero che conduce alla bellissima  Faggeta di Canfaito . Verso metà pomeriggio ci spostiamo a Sarnano, nel cuore dei Monti Sibillini. Ci incamminiamo subito verso la “Via delle Cascate Perdute”. Partendo proprio dal centro di Sarnano è possibile raggiungere tre diverse cascate, tramite un percorso ad anello di circa 6 km. Oltre la parte naturalistica, Sarnano ha anche una parte storica di tutto rispetto. La parte alta di Sarnano annovera tra le sue strutture la Chiesa di Santa Maria Assunta, in pieno stile romanico, ed il Teatro della Vittoria, risalente al 1834. Prima di lasciare Sarnano ricordatevi di fare una foto al panorama che si ammira dalla terrazza di Piazza Perfetti.

Grotte di Frasassi

LAME ROSSE E LAGO DI FIASTRA

Ci svegliamo di buon mattino e dopo un’adeguata colazione ci dirigiamo verso il comune di Fiastra, dove si trovano le Lame Rosse. Le Lame Rosse sono dei  pinnacoli di roccia  dal colore rosso, che vanno quasi a ricreare un paesaggio tipico americano. Per raggiungere questo paesaggio mozzafiato è necessario intraprendere un trekking di circa 3 ore andata e ritorno. Noi vi consigliamo di parcheggiare lungo la SP91 a Fiastra, al Parcheggio Diga e poi iniziare il cammino tra i boschi. L’ultima parte di trekking è un ghiaione seguito da una salita abbastanza ripida, ma la fatica sarà ampiamente ripagata. Il trekking è adatto a tutti, però ricordatevi di portare dell’acqua perché lungo il percorso non ne troverete. Ricordatevi l’abbigliamento comodo, scarpe da trekking e bastoncini da montagna. Inoltre, proprio all’inizio del percorso si trova il lago di Fiastra, un lago artificiale di circa 2 km, dove poter riposare dopo il trekking alle Lame Rosse. Se avete voglia di leggete il racconto del nostro trekking cliccate sulla notizia  Trekking alle Lame Rosse, il canyon delle Marche.

Interno dello Sferisterio

Dopo aver pranzato siamo partiti alla volta di  Macerata . Abbiamo deciso di visitare subito il simbolo cittadino, cioè il  Teatro Arena Sferisterio . Questo teatro è uno dei più importanti scenari in cui si svolgono opere e festival dedicati alla musica lirica. Durante le giornate in cui non si tengono spettacoli, è possibile visitarlo in autonomia. Trovate gli orari di apertura sul sito ufficiale dello  Sferisterio . Ci spostiamo poi nella piazza principale di Macerata, Piazza Libertà. A fare da contorno alla piazza si trovano edifici storici degni di nota, come la Loggia dei Mercanti, il Palazzo del Governo ed il Teatro Lauro Rossi. A fare da padrona è però la  Torre Civica  con il suo orologio astronomico unico al mondo. L’orologio infatti ha come caratteristica il carosello di magi che rendono onore alla Madonna, allo scoccare delle ore 12 e delle ore 18. Nel tardo pomeriggio riusciamo a visitare anche il Museo Palazzo Ricci, dove sono raccolte opere di soli artisti italiani del novecento. L’ingresso al museo è gratuito; per gli orari vi consigliamo di consultare il sito ufficiale di  Palazzo Ricci .

Trekking Lame Rosse

Museo Civico Palazzo Buonaccorsi

La nostra visita a Macerata non è ancora finita, ed infatti dedichiamo la mattinata al Museo Civico Palazzo Buonaccorsi. In questo splendido palazzo sono esposti capolavori del Parmigianino, di Salvi e di molti altri. Da non perdere la sala dell’Eneide dove si trova l’affresco più importante del palazzo, dove si trova l’affresco delle Nozze di Bacco e Arianna, di Michelangelo Ricciolini. Molto interessante anche il piano dedicato all’arte moderna e contemporanea. Nei sotterranei inoltre si trova un’esposizione dedicata alle carrozze, con modelli antichi, moderni ed anche sportivi. Il Museo Civico Palazzo Buonaccorsi è visitabile dal martedì alla domenica. Per gli orari visitate il  sito ufficiale   Macerata Culture .

Recanati ed i luoghi leopardiani

Infinito Experience di Recanati

Lasciamo Macerata ed in circa mezz’ora raggiungiamo la città di Giacomo Leopardi, la bellissima Recanati. Logicamente non possiamo perdere i  luoghi leopardiani , e così decidiamo di partecipare all’Infinito Experience. La nostra guida in questo tour è un moderno Giacomo Leopardi che ci accompagna per le viuzze del paese, leggendo le sue poesie. Le tappe principali del tour sono la casa di Silvia, la casa natale della madre di Giacomo, Adelaide Antici, il colle dell’infinito, e la casa natale dello stesso Giacomo. Per sapere i giorni e gli orari in cui si svolge l’Infinito Experience collegatevi al sito ufficiale  Myrecanati . Ci spostiamo poi in pieno centro, dove si trova la Torre del Borgo, alta ben 36 metri, che culmina con una terrazza panoramica.

Recanati ed i suoi musei

Museo della Musica a Recanati

Non avendo molto tempo a disposizione, corriamo a visitare il  Museo della Musica , dove sono esposti diversi strumenti musicali prodotti da aziende marchigiane e poi esportati in tutto il mondo. Da non perdere, soprattutto per gli amanti della musica lirica, il  museo  dedicato al grande tenore  Beniamino Gigli . Sono esposti alcuni suoi abiti di scena, oltre ai premi ricevuti ed alcuni cimeli a lui appartenuti. Per le info su orari e giorni di chiusura visitate il  Museo Beniamino Gigli . Molto interessante anche il  Museo Civico Villa Colloredo Mels . All’interno del museo si trova una sezione archeologica, un’area dedicata al Leopardi ed una pinacoteca con opere di Lorenzo Lotto. Nei sotterranei della villa si trova il Museo dell’Emigrazione Marchigiana. Questo museo interattivo, fu inaugurato a Dicembre 2013, ed è dedicato a tutti i marchigiani che emigrarono per cercare fortuna in paesi lontani. Se vi interessa saperne di più potete leggere il nostro  post dedicato a Recanati . 

Sala Eneide Macerata

Il penultimo giorno lo dedichiamo alla visita di Senigallia, splendida località balneare dell’Adriatico. La spiaggia più famosa di Senigallia è la cosiddetta  “spiaggia di velluto”  in quanto la sabbia è talmente morbida al tatto, da sembrare per l’appunto di velluto. La spiaggia è lunga ben 14 km e dal 1997 viene premiata annualmente con la bandiera blu. Sempre affacciata sul mare è la famosa  Rotonda a Mare , costruita nel 1933 e diventata uno dei simboli cittadini. In estate inoltre a Senigallia si tengono diversi festival ed eventi, tra cui il Summer Jamboree dedicato alla cultura e alla musica americana negli anni 40 e 50.

Palazzetto Baviera a Senigallia

Senigallia però non è solo mare, è anche sede di molti palazzi storici interessanti, come il bellissimo  Palazzo del Duca , costruito a metà del cinquecento ed ora sede per esposizioni e mostre temporanee. Per essere sempre aggiornati sulle esposizioni presenti seguite l’account Facebook ufficiale del  Circuito Museale . Anche il vicino  Palazzetto Baviera  è ricco di capolavori, tra cui i soffitti ai piani superiori affrescati da Francesco Brandani. Entrambi i palazzi si affacciano su Piazza del Duca, dove si trova anche la rocca roveresca. La rocca venne ultimata nel 1482 e fu costruita per uso abitativo. Con il passare del tempo fu ampliata con elementi difensivi, fino al 1631, quando passò allo stato pontificio che la adibì a prigione e successivamente ad orfanotrofio. Se avete voglia di scoprire di più su  Senigallia  potete leggere il nostro post dedicato.

Rotonda sul Mare di Senigallia

L’ultimo giorno lo dedichiamo alla visita della  capitale del medioevo ,  Gradara . Iniziamo proprio dal  castello del borgo , costruito nel 1150. Questo imponente castello presenta ben 14 torri. E’ possibile visitare le diverse sale che lo compongono, tra cui quella di Paolo e Francesca, le cui vicende sono narrate da Dante Alighieri nella Divina Commedia. A Gradara si tengono diversi eventi dedicati al periodo medievale, tra cui il famoso  “Assedio del Castello” , in cui diversi figuranti riproducono il tentativo di conquista della rocca inscenando l’incendio ed il bombardamento che il castello subì. Per gli orari di apertura della rocca e per tutti gli eventi vi rimandiamo al sito ufficiale di  Gradara Turismo . Anche le zone attorno a Gradara sono degne di nota, soprattutto le aree comprese nel Parco Regionale del Monte San Bartolo, Pesaro e  Fiorenzuola di Focara . Nel 2021 è nato un progetto atto allo sviluppo turistico di queste zone. Nel 2021 è nato un progetto turistico  “Riviera del San Bartolo”  atto a promuovere queste aree naturali protette.

Rocca di Gradara

7 Responses

Buongiorno Sono interessata al tour anche se mio marito ed io preferiremmo mattina : mare e pomeriggio : visita. Avete un tour del genere ? In ogni caso,per questo tour, se possibile,abbiamo bisogno di sapere se si arriva in volo ad Ancona, se ci si sposta in auto e soprattutto il costo. È possibile ricevere notizie nel più breve tempo possibile ? Ringrazio Cordialità Elisa Oggero

Buonasera, non vendiamo pacchetti viaggio ma pubblichiamo itinerari da programmare in autonomia. Possiamo consigliarvi qualche hotel o qualche ristorante ma per gli spostamenti e le prenotazioni dovete provvedere voi. Grazie.

Peccato… Grazie per la risposta sollecita Saluti Elisa Oggero

Buonasera. In questo itinerario proposto, in caso di viaggio in auto dalla Lombardia (Pavia), dove consigliate di soggiornare? Conviene fare degli spostamenti intermedi? Ringrazio in anticipo. Saluti

Noi siamo partiti da Bergamo, la strada non è molto lunga, da Pavia la si fa in meno di 4 ore per raggiungere Pesaro. Noi ci siamo spostati quasi tutti i giorni. Vi consiglio assolutamente di dormire una notte in centro a Urbino, la sera è molto suggestivo come anche i piccoli borghi quali Gradara o Sarnano. Vi consiglio anche di fare un giro nei piccoli borghi del pesarese, trovate un itinerario a riguardo qui https://itinerariodiviaggio.com/cosa-fare-marche-itinerario-210-html/

ciao, l’idea è viaggiare in moto partendo da Bari. Abbiano 6 giorni. Cosa mi consigli, che tipo di itinerario? Grazie Cinzia

Noi abbiamo visitato bene la zona di Pesaro Urbino, se vuoi degli itinerari ottimi per la moto ti consiglio di leggere questo https://www.confcommerciomarchenord.it/wp-content/uploads/2023/02/Itinerari-in-moto_Itinerario-della-bellezza.pdf c’è una parte del nostro secondo itinerario delle marche che trovi qui https://itinerariodiviaggio.com/cosa-fare-marche-itinerario-210-html/

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Il mio tour in Andalusia di 7 giorni low-cost e fai da te

Solitamente non scrivo mai un blog post pre-partenza. Di solito non annuncio mai la mia destinazione di viaggio se non il giorno stesso della partenza o al massimo un giorno prima. Non so, forse lo faccio per scaramanzia. Questa volta però mi sento di farlo. Sto per partire per un tour in Andalusia di una settimana e non vedo l’ora. Non sarà un post su cosa vedere in Andalusia o sui suoi luoghi d’interesse . Ci sarà tempo e modo di parlarne in maniera esaustiva dopo, al mio ritorno dal viaggio. Adesso vorrei darvi dei suggerimenti su come organizzare un tour in Andalusia di 7 giorni fai da te e low-cost , in base alla mia esperienza.

Perché ho scelto di fare un tour in Andalusia?

Dico subito che per me si tratta di un ritorno. Sono già stato in Andalusia diversi anni fa, all’età di 19 anni, in occasione del viaggio d’istruzione dell’ultimo anno di liceo. È stato il mio primo viaggio all’estero ed è anche per questo motivo che lo ricordo con molto piacere. Ricordo di essere rimasto molto colpito dalla bellezza dell’ Andalusia , non solo dei suoi luoghi d’interesse principali , ma anche dei paesaggi visti durante i lunghi spostamenti in autobus da una città all’altra. Ne fui così colpito che feci una promessa con me stesso mentre l’aereo che mi avrebbe riportato in Italia, decollava dall’ aeroporto di Malaga . Promisi che prima o poi sarei ritornato in quei luoghi.

Sono trascorsi 13 anni e nel mezzo sono passati tanti altri viaggi in giro per l’Europa . A volte ho ripensato in questi anni alla promessa che mi ero fatto, ma non sono mai riuscito a concretizzare nulla. L’anno scorso sono persino tornato in Spagna , visitando la capitale Madrid e Toledo . È stato proprio a Toledo , vedendo i suoi edifici moreschi in stile mudejar , che il pensiero di un tour in Andalusia ha iniziato a rifarsi vivo prepotentemente nella mia mente. Lo scorso ottobre ho trovato un volo low-cost per Siviglia e mi son detto che era arrivato il momento di andare.

Cosa mi aspetto dal viaggio in Andalusia?

Quando ci sono stato a 19 anni, non avevo di certo l’occhio o l’attenzione per il particolare che ho adesso. Allora ero semplicemente un diciannovenne in gita scolastica. Stavo sì visitando dei luoghi bellissimi, ma sicuramente non avevo ancora ben sviluppato l’animo del viaggiatore, quella curiosità che ti spinge volta per volta a vedere posti diversi. 13 anni fa non sapevo cosa fosse un blog né tantomeno avrei pensato che sarei tornato in Andalusia come blogger. Quindi, sebbene io abbia già visitato gran parte dei luoghi in cui andrò, sarà un po’ come andarci per la prima volta, perché sono cambiati il mio atteggiamento e punto di vista.

Tour in Andalusia: l’itinerario

Ho deciso che per questo tour in Andalusia seguirò (più o meno) lo stesso itinerario del mio primo viaggio. Tuttavia, saranno completamente diversi i tempi dedicati a ogni singola tappa e la struttura del viaggio in generale. Gli itinerari che si possono seguire in Andalusia sono tantissimi, perché questa regione del Sud della Spagna ha tantissimo da offrire: c’è la montagna (ad esempio la Sierra Nevada ), il mare (la famosa Costa del Sol ), città piene di storia e arte.

Questo mio viaggio in Andalusia seguirà l’itinerario classico, toccando le 4 città principali: Siviglia , Cordoba , Granada e Malaga . La durata sarà di una settimana esatta, da domenica a domenica. Ecco nel dettaglio come ho strutturato il mio tour in Andalusia :

  • Siviglia : 2 notti;
  • Cordoba : 1 notte;
  • Granada : 2 notti;
  • Malaga : 1 notte;
  • Siviglia : 1 notte.

Sarebbe stato molto più comodo iniziare il tour in Andalusia da Siviglia e terminarlo a Malaga , o viceversa. Purtroppo non ho un volo diretto da/per Malaga da Catania, quindi sono costretto a tornare a Siviglia l’ultima sera (non che la cosa mi dispiaccia in realtà!).

Vi starete chiedendo: “Non hai incluso Ronda nel tuo tour in Andalusia ?” È così e ora vi spiego perché. In primis, volevo ripete fedelmente il mio primo viaggio in Andalusia ; in secundis, devo ammettere che anche dopo aver prenotato la stanza a Malaga , ho pensato di sostituirla con Ronda . Alla fine, la prima motivazione ha vinto e ho deciso di lasciare Malaga nel mio itinerario.

itinerario-andalusia-maps-mappa-cartina Il mio tour in Andalusia di 7 giorni low-cost e fai da te

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12 Comments

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Come sai l’Andalusia è una terra che amo alla follia. Malaga è il mio posto nel mondo e il solo pensiero di non esserci andata quest’anno mi distrugge. Attendo volentieri i tuoi prossimi articoli, sono davvero curiosa di sapere le tue impressioni!

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Ciao Simona! Non sai quanto amo l’Andalusia! Siviglia mi ha incantato e non ti nascono che ci andrei anche a vivere. Sto scrivendo proprio ora il post su Siviglia, quindi qualche giorni di pazienza e arriverà 🙂

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Ti farò sorridere. Anche io ho visitato l’andalusia in occasione della famosa “gita del quinto”… Anche io giurai che prima o poi sarei tornata e alla soglia dei trent’anni eccomi qui che ho appena acquistato volo e macchina al nolo per i miei 12 giorni in Andalusia a ottobre. Seguirò sicuramente i tuoi consigli, saranno preziosi per il nostro viaggio!

Ciao Veronica! Ma dai, che coincidenze. Non sai quanto ti invidio per il fatto che andrai in quella terra meravigliosa. Prima della tua partenza troverai online tutti i post delle singole città. Al momento c’è solo Siviglia 🙂

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Ciao Andrea, complimenti per i tuoi articoli, ma soprattutto per le foto: sembrano cartoline! Una curiosità… Cosa usi? Smartphone o reflex? Grazie!

Ciao Anna, grazie per i complimenti, sei gentilissima! 🙂 Per le foto che vedi sul blog uso la reflex, mentre sui social uso sia foto scattate con lo smartphone che con la reflex 🙂

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Ciao Andrea… complimenti per i tuoi articoli, mi sono stati davvero utili visitando Granada e Siviglia…. Avevi ragione sul fatto di visitare Piazza Spagna all’ora del tramonto… è veramente fantastica…

Ciao Fatima! Mi riempi di gioia nel sapere che i miei consigli siano stati utili per il tuo viaggio! 🙂

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Ciao Andrea io andrò in andalusia con partenza da malaga e ritorno dal 25 dicembre al 5 gennaio mi aiuti per favore a suddividere I giorni secondo la tua esperienza così da non dedicare poco e più ad altro .attendo tuoi suggerimenti grazie mille

Ciao Linda! Sicuramente potrai vedere molti più luoghi avendo a disposizione qualche giorno in più di me. Io ti consiglio un giorno a Malaga, due se intendi fare anche il Caminito del Rey, 2 giorni a Granada, 1/2 a Cordoba, 3 a Siviglia. Poi aggiungerei all’itinerario un giorno a Ronda e, se riesci, uno Cadice che dicono essere molto bella.

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Ciao Andrea sono capitata per caso sul tuo sito, poichè sto organizzando un viaggio di 7 gg in Andalusia con i miei figli. Ti volevo chiedere informazioni sul camminito de rey , perchè ho letto che c’è molta difficoltà a trovare il punto di entrata anche con l’utilizzo del navigatore. Sto ancora valutando il percorso, tu avresti suggerimenti sul giro da fare, stavo anche valutando se arrivare a Siviglia con l’aereo e noleggio auto per poi partire da Malaga lasciando l’auto in aeroporto, Il periodo non è di quelli più economici perchè per non fare saltare la scuola sono costretta ad andare sotto Pasqua. Grazie mille Emanuela

Ciao Emanuela! Purtroppo sul Camminito del rey non riesco ad aiutarti perché ancora non mi è capitato di farlo. Sull’itinerario che hai pensato, credo che sia un’ottima idea, considerando che girerete in macchina 🙂

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Inspector Montalbano Sicily

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Vigata a Ragusa: Tour Montalbano Fai Da Te Free Tour

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🇮🇹 Sai che ci sono più di 60 luoghi da visitare dove è girato il Commissario Montalbano in Sicilia? Scopri cosa vedere in questa bellissima città di Ragusa, la Vigata di Montalbano en Montelusa. Vi proponiamo questo Tour di Montalbano Fai Da Te . 🇬🇧 🇺🇸 Welcome to Montelusa. The city of Ragusa, Sicily, is famous for the examples of Sicilian Baroque that it preserves, with its Ragusa Ibla with a unique atmosphere. Discover what to see and do in Ragusa and the fictional Vigata of Inspector Montalbano . Did you know there are more than 60 locations to visit where Inspector Montalbano is filmed in Sicily? Enjoy the Montalbano Free Walking Tour of Sicily.

🇮🇹 Ragusa è famosa per la sua arte barocca e per la mescolanza di stili gotici e barocchi, oltre che per l’atmosfera unica che Ragusa Ibla offre. Un luogo molto frequentato dai turisti tutto l’anno e dai fan della serie televisiva “ Il Commissario Montalbano “, che vengono a visitare tutti i luoghi delle riprese. Scopri cosa vedere e cosa fare in questa bellissima città di Ragusa, la Vigata di Montalbano . Vi proponiamo questo Tour di Montalbano Fai Da Te , dettagliato apposta per voi, per conoscere tutti i luoghi di Montalbano in Sicilia .

🇬🇧 🇺🇸 The city of Ragusa, Sicily, is famous for the examples of Sicilian Baroque that it preserves, with its Ragusa Ibla with a unique atmosphere. Discover what to see and do in Ragusa and the fictional Vigata of Inspector Montalbano . Enjoy the Montalbano Free Tour of Sicily.

Se stai passeggiando per Ragusa , potrai vedere sulla mappa interattiva i luoghi di ripresa del Commissario Montalbano che ti consigliamo di visitare in questo Tour Montalbano Fai Da Te .

If you are walking through Ragusa , you can see the filming locations of Inspector Montalbano on the interactive map that we recommend you visit in this Tour Montalbano DIY.

Ragusa & Ragusa Ibla: Tour Montalbano Fai Da Te Sulla Mappa  🇮🇹 🇬🇧 🇺🇸

Tour Montalbano Fai Da Te : Testo in nero in italiano 🇮🇹 Testo in blu in inglese 🇬🇧 🇺🇸 Montalbano Free Walking Tour of Ragusa. Text in black in Italian 🇮🇹 Text in blue in English 🇬🇧 🇺🇸

🇮🇹 Il Tour Montalbano Fai Da Te a piedi della città di Ragusa consente ai turisti di tutto il mondo di deliziarsi con l’architettura barocca, la storia siciliana e la fusione dell’immaginario Commissario Montalbano tra Ragusa e Vigata .

🇬🇧 🇺🇸 The city walking tour of Ragusa allows tourists from all over the world to delight in the baroque architecture, the Sicilian history, and the fusion of the fictional Inspector Montalbano between Ragusa and Vigata.

🇮🇹 Ti consigliamo che dalla Cattedrale di San Giovanni nel centro storico di Ragusa, scendi a Ragusa Ibla , visiti il Giardino Ibleo e torni a Ragusa lungo un altro percorso consigliato per visitare le cave e le grotte di Ragusa .

🇬🇧 🇺🇸 We recommend that from the Cathedral of San Giovanni in the historic city centre of Ragusa, you walk down to Ragusa Ibla, visit the Ibleo Garden, and return to Ragusa along another recommended path to visit the caves.

This website contains information in different languages. Go to the menu and select the specific content by language. 🇮🇹 🇬🇧 🇺🇸 🇪🇸 🇫🇷 🇩🇪

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Ponte Vecchio ( The Old Bridge )

Ponte Vecchio ragusa tour montalbano fai da te

Un altro sito che puoi visitare in il Tour Montalbano Fai Da Te è il Ponte Vecchio. Situato a pochi passi dal Palazzo di Giustizia è a soli 200 metri dalla Cattedrale di San Giovanni Battista a Ragusa , questo ponte è uno dei luoghi di Montalbano. Il primo episodio della serie TV Il Commissario Montalbano (Il Ladro di Merendine) ha scene girate sul Ponte Vecchio, noto anche come Ponte dei Cappuccini (e precedentemente chiamato come Ponte Padre Scopetta).

Negli ultimi anni è diventato comune vedere coppie innamorate lasciare un lucchetto d’amore sul Ponte Vecchio, così come sul Ponte di Via Roma.

The Old Bridge of Ragusa, in Italian, named Ponte Vecchio: located a few steps from the Palace of Justice and only 200 meters from the Saint John’s Cathedral (San Giovanni Battista) , is one of Montalbano’s filming locations in Ragusa included in our Montalbano Tour.

The first episode of the TV series Inspector Montalbano (The Snack Thief) has scenes filmed on the Ponte Vecchio, which is also known as Ponte dei Cappuccini (and formerly known as Ponte Padre Scopetta).

In recent years, it has become common to see couples in love leave a love lock on the Ponte Vecchio and the Via Roma Bridge.

Cattedrale di San Giovanni Battista & Piazza (Ragusa High Cathedral)

Cattedrale di San Giovanni Battista Piazza Ragusa The Potter's Field

Situata nella Piazza S. Giovanni, circondata da caffè, ristoranti e negozi vari, la Cattedrale di San Giovanni Battista corona il centro storico di Ragusa . Nessun visitatore dovrebbe perdersi il suo interno.

Piazza San Giovanni è stata anche lo scenario della serie TV Montalbano nell’episodio “Il campo del vasaio”.

Se desideri visitare il campanile, prepara i piedi con le scarpe giuste per i 135 gradini che ti portano facilmente sulla terrazza panoramica più alta della Ragusa barocca, per un biglietto economico. Consulta gli orari .

Accanto alla cattedrale, sul Corso Italia, si può vedere la Chiesa della Badia Maria Addolorata, che occasionalmente espone alcuni dipinti durante l’estate (come nel 2022 quando espose 1 dipinto del Caravaggio).

Se vuoi già assaggiare il miglior cornetto alla crema di Ragusa prima di proseguire la tua passeggiata per Ragusa Ibla, ti consigliamo di percorrere solo 50 metri fino al Cafè Barocco. Non troppo caro, gestito dai suoi proprietari e dedicato alla migliore e più deliziosa pasticceria tradizionale siciliana, è il luogo consigliato per fare la prima tappa prima di continuare il tuo Tour di Montalbano Fai Da Te a Vigata .

Located in the square called Piazza S. Giovanni , surrounded by cafés, restaurants, and various shops, the Cattedrale di San Giovanni Battista crowns the historical centre of Ragusa. No visitor should miss its interior.

Piazza San Giovanni has also been the setting for the TV series Montalbano in the episode “The Potter’s Field”.

If you wish to visit the bell tower , prepare your feet with the right shoes for the 135 steps that easily take you to the highest panoramic terrace of Baroque Ragusa , for an inexpensive ticket. Check times here .

Next to the cathedral, on the avenue Corso Italia , you can see the Church of the School of Maria Addolorata (Chiesa della Badia ), which occasionally exhibits a few paintings during the Summer (as in 2022 when it exhibited 1 painting by Caravaggio).

Suppose you want to taste the best Croissant (cornetto) with cream of Ragusa before continuing your walk to Ragusa Ibla. In that case, we advise walking only 50 metres to the Café Barocco . Not overpriced, run by its owners, and dedicated to the most delicious traditional Sicilian Pasticceria, it is recommended to make the first stop before continuing your Montalbano Tour in Vigata.

Palazzo delle Poste & Comune di Ragusa ( Ragusa Post Office and Town Hall Building )

La forma dell'acqua The Shape of Water  The Scent of the Night L'odore della notte

Suggeriamo di percorrere Corso Italia da Piazza San Giovanni fino a Ragusa Ibla, a piedi, per godere del Tour di Montalbano Fai Da Te. Si può ammirare il famoso Palazzo delle Poste di Ragusa con Piazza Matteotti di fronte al palazzo del Comune di Ragusa. Entrambi gli edifici e la piazza sono stati lo scenario per le riprese di diversi episodi del Commissario Montalbano.

Nella puntata “ La forma dell’acqua ” compare nelle immagini il Palazzo delle Poste di Ragusa mentre il giornalista Nicolò Zito racconta le vicende politiche dell’ingegner Luparello recentemente scomparso.

Un angolo dello stesso Ufficio Postale è di nuovo teatro di una puntata di Montalbano intitolata “L’odore della notte ”. In questo episodio il commissario Montalbano attende fuori casa l’assistente di un truffatore di Vigata su cui Montalbano sta indagando. Michela Manganaro, che Montalbano segue, abita nell’ufficio del Comune di Ragusa in via Rapisardi.

Proseguite la vostra passeggiata lungo Corso Italia in direzione Ragusa Inferiore (Ragusa Ibla) che la strada svolta a sinistra e cambia in Via 24 Mayo, con una ripida discesa fino a raggiungere la scalinata.

We suggest walking down Corso Italia from Piazza San Giovanni. You can admire the famous Post Office of Ragusa (Palazzo delle Poste) with Piazza Matteotti opposite the Town hall building (in Italian, the Comune di Ragusa building. Both buildings and the Piazza were the settings for filming several episodes of Inspector Montalbano.

In the episode “ The Shape of Water ” the Ragusa Post Office Palace appears in the images while the journalist Nicolò Zito narrates the political events of the recently deceased engineer Luparello.

A corner of the same Post Office is again the scene in an episode of Montalbano called “ The Scent of the Night ”. In this episode, Inspector Montalbano waits outside the house for the assistant of a Vigata swindler whom Montalbano is investigating. Michela Manganaro, whom Montalbano is following, lives in the office of the Comune of Ragusa in Via Rapisardi.

Continue your walk along Corso Italia toward Ragusa Inferiore (Ragusa Ibla). The street turns left and changes to Via 24 Mayo , with a steep descent until you reach the steps.

Chiesa di Santa Maria delle Scale ( Church of Saint Mary of the Stairs )

vigata tour montalbano fai da te Chiesa di Santa Maria delle Scale

La Chiesa di Santa Maria delle Scale , costruita a metà del XIII secolo dai monaci cistercensi , è la chiesa più antica della città di Ragusa . Combina lo stile gotico originale con lo stile barocco ha seguito dell’ampliamento e della parziale ricostruzione nel XVIII secolo dopo il terremoto del 1693 (il più forte terremoto in Sicilia fino ad oggi che ha causato la morte di quasi 10.000 cittadini nella sola città di Ragusa ).

Queste famose scalinate di Ragusa da dove si può apprezzare tutto il sontuoso stile barocco di Ragusa Ibla sono luogo di diversi episodi della serie TV Il Commissario Montalbano .

Nell’episodio “ La voce del violino ” vediamo Salvo Montalbano che scende da Ragusa Superiore a Ragusa Inferiore attraverso la scalinata di Santa Maria delle Scale , con il campanello in primo piano e Ragusa Ibla sullo sfondo, mentre conduce le indagini sul morte misteriosa di Michela Licalzi.

Inoltre, nell’episodio “ Gatto e Cardellino “, il Commissario Montalbano e Fazio salgono le scale mentre indagano su una serie di strane aggressioni avvenute a Vigata con un rapinatore in moto che, coperto da un casco nero, spara a un’anziana di nome Emilia.

ragusa tour montalbano fai da te Chiesa di Santa Maria delle Scale

Le scale che collegano Ragusa Alta e Ragusa Bassa sono ancora lo scenario di Montalbano negli episodi “ Una faccenda delicata ” e “ Il metodo Catalanotti “.

ragusa ibla montalbano tour filming location Chiesa di Santa Maria delle Scale

The Church of St Mary of the Stairs (in Italian, Chiesa di Santa Maria delle Scale), built in the middle of the 13th century by the Cistercian monks, is the oldest in the city of Ragusa . It combines the original Gothic style with the baroque style due to the enlargement and partial reconstruction in the 18th century after the earthquake of 1693 (the strongest earthquake in Sicily to date, which claimed the lives of almost 10,000 citizens in Ragusa alone).

These famous staircases of Ragusa, from where you can appreciate all the sumptuous baroque style of Ragusa Ibla, are the scene of several episodes of the TV series Inspector Montalbano.

In the episode “ The Voice of the Violin ” we see Salvo Montalbano descending from Ragusa Superiore to Ragusa Inferiore through the staircase of Santa Maria delle Scale, with the bell tower in the foreground and Ragusa Ibla in the background, as he leads the investigation into the mysterious death of Michela Licalzi.

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Also, in the episode “ The Goldfinch and the Cat “, Inspector Montalbano and Fazio climb the stairs while investigating a series of strange assaults occurring in Vigata with a mugger on a motorbike who is covered by a black helmet and shoots an old woman called Emilia.

The staircases connecting Upper Ragusa and Lower Ragusa are again Montalbano’s scenario in the episodes “ A Delicate Matter ” and “ The Catalanotti Method “, based on the book “The Sicilian Method”.

Duomo di San Giorgio & Piazza Duomo Ragusa Ibla (Saint George Cathedral and Square)

tour montalbano fai da te piazza Duomo di San Giorgio Ragusa Ibla

Scendendo le scale si arriva a Ragusa Ibla. Continuiamo a camminare in discesa verso il Giardino Iblo. La fermata adesso è la Cattedrale di San Giorgio e la sua piazza, il Duomo di San Giorgio e Piazza Duomo.

Il Duomo di San Giorgio e la sua piazza sono immagini ricorrenti come piazza principale di Vigata.

Questo monumento protetto dall’Unesco può essere visitato ( verificare gli orari di apertura ) e non sarebbe certo una passeggiata completa senza godersi i juice bar e la cucina tradizionale siciliana in piazza Duomo.

Proseguendo in discesa verso “Il Giardino Ibleo” troverete altre famose luogo di Montalbano.

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Down the stairs, and you arrive at Ragusa Ibla or Lower Ragusa. Let’s continue walking downhill toward the Gardens of Ragusa Ibla. The next stop is the Saint George Cathedral and its square, the Duomo di San Giorgio & Piazza Duomo.

The Cathedral of San Giorgio and its square are recurring images of the main square of Vigata . This Unesco-protected monument can be visited (check opening hours on their website following this link) and it certainly wouldn’t be a complete walk without enjoying the juice bars and traditional Sicilian food in the Duomo Square.

Continuing downhill towards “Il Giardino Ibleo” (The Ibla Garden), you will find other famous Montalbano film locations.

Circolo di Conversazione ( Conversation Circle of Ragusa Ibla )

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Dopo aver attraversato la Piazza del Duomo di San Giorgio di Ragusa Ibla si trova un’altro luogo deste Tour di Montalbano Fai Da Te. Il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla o “Caffè dei Cavalieri”, splendido edificio neoclassico della metà dell’800.

Nell’episodio “ Il cane di terracotta “, il Commissario Montalbano incontra il dottor Pasquano mentre è a una partita a carte e si vede parte dell’interno de Il Circolo di Conversazione.

Il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla torna anche nell’episodio “ L’odore della note ” ricreando un’agenzia finanziaria, tornando sulla scena nell’episodio “ La luna di carta “.

After crossing the Piazza del Duomo di San Giorgio of Ragusa Ibla you will find another of the filming locations of this Inspector Montalbano Tour of Sicily. The Conversation Circle of Ragusa Ibla “ Il Circolo di Conversazione ” or “Caffè dei Cavalieri”, a splendid neoclassical building from the mid-1800s.

In the episode “ The Terracotta Dog “, Montalbano meets Dr. Pasquano while he is at a card game, and part of the interior of Il Circolo di Conversazione of Ragusa Ibla can be seen.

Il Circolo di Conversazione of Ragusa Ibla also returns in the episode “ The Scent of the Night ” recreating a financial agency and “ The Paper Moon ”.

Il Giardino Ibleo ( Ibla Garden )

tour montalbano fai da te Il Giardino Ibleo Ibla Garden ragusa sicily

Il Giardino di Ragusa Ibla (Il Giardino Ibleo) è anche uno dei luoghi ricorrenti di Montalbano a Vigata. Per questo è un’altra delle tappe obbligate di questo Tour di Montalbano Fai Da Te che abbiamo preparato per te. Gli episodi “ La luna di carta ” e “ Un diario del ’43 “.

The Garden of Ragusa Ibla (Il Giardino Ibleo) is also one of Montalbano’s recurring locations in Vigata. In the Montalbano episodes “ The Paper Moon ” and “ A Diary from ’43 ” the entrance of the Garden and some of the streets inside can be seen.

Alcune altre località della città di Ragusa che fanno parte di questo Tour di Montalbano Fai Da Te che vi proponiamo sono:

Some more locations in the city of Ragusa that are part of this Free Tour of Montalbano that we propose to you are:

La Cava Gonfalone ( The Quarry Gonfalone )

tour montalbano fai da te Cava Gonfalone Quarry Gonfalone ragusa

La Cava Gonfalone è una vera e propria cava da cui sono stati estratti i blocchi di pietra utilizzati per ricostruire Ragusa dopo il terremoto del 1693.

Nell’episodio “ Come voleva la prassi ”, il Commissario Montalbano è guidato dai risultati dell’autopsia di due vittime con polvere di silice nei polmoni a una cava di pietra abbandonata chiamata La Cava Gonfalone, che avvicina Salvo alla risoluzione del caso.

Allo stesso modo, la cava è di nuovo uno scenario nell’episodio “ Par condicio ” quando Montalbano cerca di stabilire una tregua tra due famiglie mafiose rivali.

Per questo La Cava Gonfalone, il cui ingresso principale si trova in Via Vittorio Emanuele Orlando, è uno dei luoghi della Sicilia di Montalbano che vi invitiamo a visitare.

Prima di andare, ti consigliamo di visitare il sito web o chiamare per confermare gli orari di apertura, che di solito sono venerdì, sabato e domenica 17 ore.

The Quarry Gonfalone ( La Cava Gonfalone ) is a real quarry from which the stone blocks used to rebuild Ragusa after the earthquake of 1693 was extracted.

In the episode “ As Per Procedure “, Inspector Montalbano is guided by the autopsy results of two victims with silica dust in their lungs to an abandoned stone quarry called “La Cava Gonfalone”, which brings Salvo closer to solving the case.

Likewise, the quarry is again a scenario in the episode “ Equal Time ” when Montalbano seeks to establish a truce between two rival mafia families.

This is why La Cava Gonfalone , whose main entrance is in Via Vittorio Emanuele Orlando, is one of the places in Montalbano’s Sicily that we encourage you to visit.

Before you go, we recommend you visit their website (by following this link) or call to confirm the opening hours, usually at 5 PM only on Fridays, Saturdays, and Sundays.

Grotta delle Trabacche ( Cave of the Trabacche )

La Grotta delle Trabacche sono resti di architettura funeraria romana risalenti al IV secolo. Questo è un altro dei luoghi da visitare di Montalbano a Ragusa ed è protagonista dell’episodio “ Il cane di terracotta “.

The Cave of the Trabacche ( Grotta delle Trabacche ) are remains of Roman funerary architecture dating back to the 4th century. This is another of Montalbano’s places to visit in Ragusa and is featured in the episode “ The Terracotta Dog “.

Piazza del Popolo (Stazione di Treno – Ragusa Train Station )

Piazza del Popolo di fronte alla Stazione Ferroviaria di Ragusa Superiore è un luogo del Tour Montalbano Fai Da Te a Ragusa.

Chi è arrivato in treno nella città di Ragusa è già passato per uno dei luoghi delle riprese di Montalbano nell’episodio “ La Gita a Tindari “.

La Piazza del Popolo situata proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Ragusa Superiore è uno dei luoghi di riprese del Commissario Montalbano dove compare il corpo di Nene Sanfilippo, assassinato davanti alla sua abitazione, e da dove Salvo avvia una nuova indagine.

In front of the Railway Station of Ragusa, Piazza del Popolo is one of Montalbano’s filming locations proposed to visit in this Free Montalbano Tour in Vigata.

Those who have arrived by train in the city of Ragusa have already passed through one of the filming locations of Montalbano in the episode “ A Journey to Tindari “. The Piazza del Popolo located just in front of the train station of Ragusa Superiore (not Ragusa Ibla) is one of Montalbano’s locations where the body of Nene Sanfilippo appears, murdered in front of his house, and from where Inspector Montalbano starts a new investigation.

Il sentiero che dal belvedere del Carmine porta a Largo San Paolo è un buon modo per tornare al centro di Ragusa a piedi senza troppa fatica e per attraversare una zona diversa.

The path from the Carmine Belvedere to Largo San Paolo is an excellent way to return to the centre of Ragusa on foot without too much effort and to walk through a different area.

Tour Montalbano Fai Da Te (DIY)

Sai che ci sono più di 60 luoghi da visitare dove è girato Il Commissario Montalbano in Sicilia?

Scopri la Sicilia di Montalbano . In questo post ti raccontiamo dove si trovano questi 60 luoghi di riprese di Montalbano in Sicilia , come accedere e la loro posizione precisa sulla mappa di Google Maps, da visitare in questo Tour Montalbano Fai Da Te durante le tue vacanze a Vigata e Montelusa .

Post Raccomandato: Scopri tutti i luoghi di ripresa di ogni episodio di Montalbano e dove si trovano sulla mappa in il post I luoghi di Montalbano (Guida per trovare questi 60 luoghi di Montalbano sulla Mappa) e conoscere dove è girato Montalbano in Sicilia.

Post Raccomandato: Dove Si Trova e Come Visitare il Commissariato di Vigata

Post Raccomandato:  Dove Si Trova La Casa di Montalbano

Post Raccomandato:  Nuovi Episodi di Montalbano! Conferme Sulle Nuove Puntate

Tour Montalbano Fai Da Te: Più Di 60 Luoghi Da Visitare – More Than 60 Filming Locations

Did you know there are more than 60 locations to visit where Inspector Montalbano is filmed in Sicily? Discover the Sicily of Montalbano.

In this post, we tell you where these 60 filming locations of Inspector Montalbano in Sicily are, how to access and their precise location on the map of Google Maps so that you visit them on your own during your holidays in Vigata and Montelusa .

Recommended Post: Montalbano Beach House

Recommended Post: Where Does Inspector Montalbano Live and How to Get There

Recommended Post: Inspector Montalbano’s House Location

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Wait, am I mentioning an episode you don’t remember? Are you sure you’ve seen them all? How Many Montalbano Episodes Are There?

🇮🇹 Se questo Fai Da Te Tour di Montalbano vi è stato utile, condividetelo per aiutare altri a godere delle fantastiche luoghi cinematografiche di Ragusa. 🇮🇹

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About Giulia

Introducing Giulia, the other half of our blogging team. Giulia, alongside her husband Joe, shares a deep appreciation for the Inspector Montalbano TV series and Andrea Camilleri’s literary works. Their exploration of Montalbano’s Sicily led them to fall head over heels for Ragusa. Giulia finds joy in strolling through the city's streets adorned with baroque art, savoring Sicilian cuisine, and relishing the proximity to the finest beaches in Sicily, including Marina di Ragusa, Scoglitti, Cefalù, and beyond. Together, they also embark on adventures to uncover famous filming locations across Europe.

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Indonesia fai da te.

  • Arianna Cipriani
  • arianna.cip
  • 1.000€ - 2.000€
  • Avventura, Città, Cultura, Mare, Montagna, Natura

Descrizione itinerario

1° giorno: volo Roma – Yogyakarta con Etihad (scali a Abu Dhabi, Singapore, Jakarta).

2° giorno: visita di Yogyakarta.

3° giorno: visita ai templi di Borobudur e Prambanan.

4° giorno: trasferimento in treno (8 ore) per Probolingo e sistemazione a Cemoro Lawang.

5° giorno: alle 3 del mattino si parte per vedere l’alba sul vulcano Bromo, poi camminata fino al cratere del vulcano. Rientro in hotel, relax e nel pomeriggio transfer per Surabaya (pernottamento in hotel interno all’aeroporto).

6° giorno: volo al mattino per Flores, arrivo a Labuan Bajo e visita della cittadina.

7° giorno: escursione al parco di Komodo: isola di Padar, isola di Komodo, Pink Beach (barriera corallina), Manta point.

8° giorno: volo per Denpasar e trasferimento a Ubud dove soggiorneremo per il resto del viaggio. Prima visita a Ubud.

9° giorno: alla scoperta di Bali: Tempio reale di Taman Ajun, Goa Lawah (la grotta dei pipistrelli), villaggio di Tenganan, Palazzo di Taman Ujung, Palazzo del Tirta Gangga.

10° giorno: ancora in giro per Bali: risaie di Tengalalang, il meraviglioso tempio di Tirta Empul, gli antichi templi di Gunung Gawi, Grotta dell’elefante (Goa Gajah), cascate di Tegenungang.

11° giorno: tempio di Uluwatu, relax nella spiaggia di Padang Padang e cena al tramonto sulla spiaggia di Jimbaran.

12° giorno: dedicato alla visita di Ubud (palazzo reale, foresta delle scimmie, mercato artigianale).

13° giorno: visita al tempio di Tanah Lot, risaie di Jatiluwih, tempio di Pura Danau Bratan, cascate di Munduk.

14° giorno: mattinata ad Ubud, pomeriggio volo di rientro per Roma con scali a Jakarta e Abu Dhabi.

Ulteriori informazioni e suggerimenti

  • Aereo, Auto, Barca, Treno
  • Hotel, Lodge

Farei più di tre giorni a Flores. A Labuan Bajo imperdibile una cena al mercato del pesce. A bali consigliatissimo Alam Terrace hotel.

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I miei viaggi fai da te

Semplici consigli per principianti che vogliono fare un viaggio fai da te, ma non sanno da dove cominciare. Cosa devo sapere una volta che ho scelto la città in cui andare? Quanto mi costa il viaggio? Cosa c'è da vedere? Questo e altro nel mio blog.

sabato 13 aprile 2019

Irlanda

  • 1° GIORNO: DUBLINO A CAVALLO DEL LIFFEY

Garden of remembrance

  • 2° GIORNO: DUBLINO SUD

Gesù dei tassisti Dublino

  • GUINNESS STOREHOUSE , 15 minuti a ovest da Dublinia 
  • Distillerie JAMESON , 8 minuti a nord da Brazen Head 
  • Distillerie TEELING WISKEY , 6 minuti a ovest di St Patrick   
  • Prigioni KILMAINHAM , mezz'ora di strada a piedi da Dublinia, meglio prendere un taxi. Lì vicino c’è anche l’ IMMA , il museo di arte moderna.
  • MUSEO DEI LEPRICANI , 4 minuti a nord ovest dall'Ha’ Penny Bridge; attenzione solo che è tutto raccontato e solo in inglese 
  • PHOENIX PARK , il polmone verde della città, nato come riserva di cervi, è talmente vasto che ci vuole mezza giornata solo per lui. Al suo interno potete trovare un orto botanico, campi da golf, da cricket, gente che gioca a calcio gaelico, animali selvatici tra cui i cervi, un giardino zoologico, un giardino ornamentale, la residenza del Presidente della Repubblica, una torre fortificata. Se volete visitarlo potete anche noleggiare una bicicletta o un segway. 
  • 3° GIORNO: DUBLINO – KILKENNY- CASHER -CORK
  •           MALAHIDE CASTLE , 10 minuti a nord dell’aeroporto di Dublino, che ha uno dei 4   giardini botanici d’Irlanda e una casa delle farfalle;
  •           WICKLOW MOUNTAIN, le montagne più famose con il loro PARCO NAZIONALE . Attraversandole troverete GLENDALOUGH , un villaggio con i resti di un antico monastero fondato nel 6° secolo e distrutto nel 1300;  
  •           POWERSCOURT ESTATE , una proprietà di 400 ettari con una residenza signorile, dei giardini, le cascate più alte d’Irlanda, due campi da golf. Per il National Geographic i suoi gardens occupano il 3° posto nei giardini più belli al mondo. 

Castello di Kilkenny

  • 4° GIORNO: CORK e DINTORNI

Cork Irlanda

  • zona nord: le prigioni CORK CITY GAOL (10-16 € 10)
  • zona est: BLACKROCK CASTLE OBSERVATORY , ideale coi bambini 
  • 30 minuti a ovest: COBH. Città da  cui salpò come ultima tappa il TITANIC,  cui è dedicata l'attrattiva maggiore: la  TITANIC EXPERIENCE . Si volge nelle originali biglietterie della White Line Star; al vostro arrivo vi daranno una carta d’imbarco di uno dei 123 passeggeri realmente salpati in quel primo e ultimo viaggio del transatlantico. Dopo aver visto il museo scoprirete la sorte toccata a quella persona. (€ 10)
  • 15 minuti a nord: BLARNEY CASTLE , nell'omonima cittadina.

BLARNEY CASTLE

  •           30 minuti a sud: KINSALE . Piccola cittadina sul mare, ha le casette più colorate di tutta l’Irlanda, anche se avete già iniziato a vederne un po’ per strada. Inoltre c’è il CHARLESFORT , un forte a stella. Alle 10.30 parte un tour del centro storico raccontato dai locali e che costa € 8. 
  • 5° GIORNO: CORK – RING OF KERRY

RING OF KERRY

  •           Chiudete l’anello arrivando a KELLARNEY e vi fermate lì per la notte
  •           Trovate un posto per dormire panoramico sulla costa risalendo verso nord
  •           Arrivate fino a LIMERICK (1 ora e mezza di macchina)
  • 6° GIORNO: KELLARNEY – CLIFF OF MOHER – KINVARA - GALWAY
  •           se il volo è di mattino consiglio di andare subito alle Cliff of Moher in modo da arrivare a Galway nel primo pomeriggio e vedere la città, così l’indomani rimangono solo le 2 ore fino in aeroporto.
  •       Se il volo è di pomeriggio potete vedere Galway domani mattina e oggi dedicarla a Limerick + Cliff of Moher per arrivare a Galway la sera o se è estate fare un’escursione sulle ISOLE ARAN . 
  •        Sempre se il volo è di pomeriggio e siete già a Limerick potete fare subito il percorso dalle Cliff of Moher a Kinvara e poi proseguire a nord ovest per un’ora e quaranta fino alla KYLEMORE ABBEY , uno di quei posti da cartolina. Siete anche nel pieno del CONNEMARA NATIONAL PARK . 

CLIFF OF MOHER

  • 7° GIORNO: GALWAY – AEROPORTO DI DUBLINO

GALWAY

  • la panchina con Oscar Wilde e il suo amico Eduard Vilde;
  • all'incrocio  con Abbeygate Upper, sulla destra, il  LYNCH’S CASTLE ,    castello del XIV secolo appartenuto alla famiglia Lynch, una delle più potenti della Galway medievale. È uno dei castelli cittadini e oggi ospita una banca, ma sulla facciata si vedono ancora i decori con gli stemmi dei Lynch e del Re;
  • su Quay St c'è TIGH NEACHTAIN, uno dei più vecchi pub della città, tutto in legno;
  • al n° 1  di Quay St c’è THOMAS DILLON’S CLADDAGH GOLD, una delle botteghe che vende il  Claddagh Rings, l’anello di fidanzamento irlandese. Secondo la leggenda fu creato da Richard Joyce, un abitante di Galway che fu catturato dai pirati e venduto come schiavo a un orafo arabo; durante la prigionia apprese l’arte orafa e quando fu liberato e tornò nella sua città realizzò questo anello come simbolo d’amore verso una ragazza che lo aveva aspettato per tutti gli anni della sua prigionia.

CATTEDRALE DI NOSTRA SIGNORA ASSUNTA IN CIELO E SAN NICOLA

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tour senegal fai da te

  • 26 ago 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Islanda, quanto costa un viaggio fai-da-te?

Aggiornamento: 25 mag 2022

Inutile negarlo, uno degli aspetti principali da tenere in considerazione quando si organizza un viaggio è sicuramente quello economico. A maggior ragione quando si parla di paesi in cui il costo della vita è piuttosto alto, ed è il caso dell'Islanda.

Senza dubbio l'Islanda, come altri paesi del Nord Europa, è un paese caro, ma come sempre i prezzi possono variare moltissimo a seconda delle proprie esigenze e capacità organizzative.

tour senegal fai da te

I costi del nostro viaggio

Veniamo al dunque: viaggiando in 4 nella settimana di ferragosto 2020, noi abbiamo speso in totale circa 1300 € a persona , così suddivisi:

250 € a persona per voli A/R Milano- Reykjavík con scalo a Francoforte (Lufthansa), bagaglio in stiva incluso, prenotando circa 2 mesi in anticipo

360 € a persona circa per 9 notti in guesthouse , in alcuni casi si trattava di un appartamento da 4 persone, in altri di 2 camere doppie; avevamo sempre un bagno privato a disposizione e molto spesso anche un angolo cottura per poterci preparare la cena; tutte le soluzioni sono state prenotate in anticipo con su booking.com

150 € a persona per il noleggio auto per 9 giorni , con prelievo e riconsegna all'aeroporto di Keflavík; l'auto era una Dacia Duster 4x4 noleggiata dal fornitore locale Lava Car Rental tramite il sito northbound.is

60 € a persona per la benzina, percorrendo un totale di quasi 2200 km

150 € a persona per mangiare 9 giorni , cibandoci prevalentemente di panini a pranzo e pasta/risotti portati dall'Italia a cena, e solo occasionalmente mangiando fuori; questa è chiaramente la spesa più aleatoria

200 € circa a persona di attività ed escursioni , inclusi l'escursione sul ghiacciaio Vatnajökull, il giro su mezzo anfibio nella laguna di Jökulsárlón , l'ingresso alla Blue Lagoon, il Puffin Express a Reykjavík, il museo dello squalo a Bjarnarhöfn e qualche piccola cosa sparsa qua e là; anche questo importo ovviamente può variare moltissimo

150 € circa a persona di extra di vario genere (birre, caffè, cioccolate calde, souvenir, ecc); anche qui altamente variabile

Chiaramente alcune voci variano anche notevolmente a seconda del numero di persone: se fossimo stati solo in 2 avremmo sicuramente speso il doppio di auto e benzina e almeno un 20% in più di guesthouse, quindi avremmo sforato sicuramente i 1500 € a testa.

D'altra parte, sicuramente muovendosi fuori stagione anziché nella settimana di Ferragosto, si può risparmiare notevolmente su voli ed alloggi.

NB : nei costi sopra indicati ho volutamente escluso i circa 55€ a persona che abbiamo dovuto sborsare per effettuare il test PCR per il Covid-19 al nostro arrivo in Islanda. Ci auguriamo che fosse un'esclusiva di quest'estate e che in futuro questa voce di spesa non sia necessaria...

UPDATE 2022 : i prezzi post pandemia sono cresciuti notevolmente, grazie all'aumento vertiginoso della domanda. Rispetto alla mia esperienza del 2020, ad esempio, i prezzi dei noleggi auto sono quasi raddoppiati. D'altra parte, i voli diretti per Reykjavík sono aumentati notevolmente di numero, con l'apertura di nuove tratte da parte di compagnie low cost come Easyjet. Muovendosi con largo anticipo è quindi possibile risparmiare molto sui voli.

Su cosa risparmiare

Il mio consiglio in generale è di risparmiare su alloggio e cibo.

Le guesthouse sono tutte tendenzialmente pulite e confortevoli (difficilmente si capita in delle bettole), ma raramente hanno un particolare fascino o posizione per cui valga la pena spendere di più. Nel nostro caso l'unico aspetto su cui non abbiamo mai derogato è stato il bagno privato.

Il cibo è l'altro aspetto sacrificabile: in Islanda si mangia male e si spende tanto, non vale davvero la pena. Certo mangiare pasta e panini è ripetitivo e a volte non si ha voglia di cucinare, ma mangiando in casa si può avere un risparmio davvero notevole, e davvero non ci si sta perdendo chissà quale delizia.

UPDATE 2022 : grazie all'aumento della domanda, la disponibilità di alloggi nel periodo estivo può diventare un problema, soprattutto nella costa sud a est di V í k. Il mio consiglio è di muoversi con ampio anticipo anche nella prenotazione delle sistemazioni per la notte.

Su cosa NON risparmiare

Due aspetti su cui invece cercherei di non avere troppo il braccino corto sono la macchina e le attività/escursioni .

Se come noi farete tutto il giro dell'isola, significherà guidare per almeno 1600 km, con deviazioni si va facilmente oltre i 2000 km. La macchina deve essere innanzitutto confortevole e deve poter contenere comodamente i bagagli di tutti. Inoltre capiterà spesso di dover fare dei tratti di sterrato, a volte davvero dissestati, anche senza intraprendere le famigerate F-roads. Un 4x4 (o comunque un SUV) è quindi caldamente consigliato, anche in estate, e diventa assolutamente necessario d'inverno.

Il secondo aspetto è più soggettivo: per me in un viaggio uno degli aspetti fondamentali è fare esperienze nuove, che posso fare solo nel paese che sto visitando. In pochi posti al mondo si ha la possibilità di navigare su una laguna in mezzo agli iceberg o di fare il bagno nell'acqua turchese a 38 gradi in mezzo ad un campo di lava, quindi queste attività, anche se non economiche, a mio avviso sono imprescindibili.

Conclusioni

Se condividete il nostro stile di viaggio, orientato al risparmio ma senza rinunciare ad un minimo di comodità e alle attività più significative, per un viaggio di 9-10 giorni in Islanda potete mettere in preventivo una spesa tra i 1200 e i 1600 € a persona. Non è un viaggio economico, ma neanche proibitivo, basta fare un po' di attenzione.

UPDATE 2022 : rispetto al 2020, bisogna considerare una spesa molto più significativa soprattutto per l'auto, che in caso di viaggio in coppia incide non poco. Spendere meno di 1500 € a persona ad oggi è veramente difficile, a meno di muoversi con larghissimo anticipo.

Altri articoli sull'Islanda

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    Il mio itinerario con mappa. Dakar, la capitale. Ile de N'Gor et Pointe aux Almadies. L'ile de Gorée, simbolo di schiavit ù. L ago Retba. Thies, la città della ferrovia. Viaggio in Senegal, a nord: Saint Louis, la capitale coloniale. Toubab Dialao, un tuffo al cuore. Mbour e l'arrivo dei pescatori.

  2. Il mio viaggio in Senegal: ecco l'itinerario

    10 giorni in Senegal: ecco le tappe del mio viaggio e il racconto di questa meravigliosa esperienza in Africa! [Soundtrack consigliata: La mia casa - Daniele Silvestri] Alla fine ce l'ho fatta. Ho realizzato anche questo grande sogno. Uno dei miei TravelDreams più ingombranti. Nella mia estrema insicurezza è strano riconoscere a me stessa ...

  3. Senegal: cosa vedere in due settimane. Un'idea per un itinerario

    Giorno 3: Dakar > Isola di Gorée > Dakar. In taxi raggiungiamo l'imbarcadero per l' isola di Gorée dove approdiamo dopo una ventina di minuti di nave. L'isola è una piccola oasi di pace, un mondo a parte rispetto a Dakar: qui la frenesia e il casino della città son lontani anni luce.

  4. Senegal: consigli e itinerari di viaggio

    Fantastico Senegal fai da te. Il Senegal è da vedere. Perché rappresenta una valida alternativa ai soliti percorsi eccessivamente turistici, ed offre una prospettiva... Syusy e Patrizio ... Roberto De la tour. Thiebb-ou-Dieunne. Ingredienti (sei persone) - Due tranci spessi di grossa cernia (inclusa la coda) - due etti e mezzo di concentrato ...

  5. Fantastico Senegal fai da te

    Home» Diari di viaggio» Fantastico Senegal fai da te. Fantastico Senegal fai da te. Un viaggio stupendo, completamente auto-organizzato, in un paese che ci ha riservato davvero mille soprese. Scritto da: Bir_Katia. Partenza il:20/05/2011.

  6. Cosa vedere in Senegal: itinerario di 12 giorni nella terra della

    Giorno 1-2 Dakar. Giorno 3: Escursione da Dakar. Giorno 4: Dakar - Lago Retba- Dune Lac Rose-Kayar- Saint-Louis. Giorno 5 : Saint Louis- Parc National des Oiseaux du Djoudj. Giorno 6: visita di Saint-Louis - Parco Nazionale del Delta del Saloum. Giorno 7 : Toubacouta-Parco Nazionale del Delta del Saloum.

  7. Tour del Senegal di 10 giorni: che cosa vedere

    Cosa vedere in Senegal con un tour di 10 giorni? Ecco le tappe da non perdere. Il punto di partenza ideale è la capitale Dakar: la città da cui iniziano la maggior parte dei tour in Senegal. Il fascino di Dakar si scopre passeggiando fra i quartieri del centro costellati di edifici coloniali, percorsi da viali alberati, in cui curiosare nei ...

  8. 15 top things to do in Dakar, Senegal (2024 guide)

    Here, there's Casa Teranga, Senegal's only vegan restaurant (among others!) and some market stalls selling souvenirs. Watch the sunset, grab a drink and toast to a successful time in Dakar! 11. Dinner at La Cabane du Pecheur. La Cabane du Pecheur (fisherman's cabin) is a fantastic seafood restaurant and guesthouse.

  9. THE 15 BEST Things to Do in Senegal

    1,569. History Museums. This centuries-old house served as a processing center for African slaves. See ways to experience (2) 2. Djoudj National Bird Sanctuary. 429. National Parks. Peaceful boat trips through wetlands for bird-watching, with thousands of pelicans and diverse wildlife as the main draw.

  10. Itinerario y Presupuesto viaje a Senegal

    Ruta y Presupuesto Mochilero Senegal. Itinerarios de viaje, Senegal. Para todos aquellos que estáis pensando en realizar una escapada y entre las opciones que planteáis está la de dejaros caer por África, os dejamos un pequeño resumen del viaje a Senegal de 3 semanas. Senegal es un país de grandes contrastes tanto culturales como ...

  11. Organizzare Viaggio In Senegal (fai da te e basso costo)

    36 post. Organizzare Viaggio In Senegal (fai da te e basso costo) 9 anni fa. Ciao a tutti, mi Chiamo Andrea, ho 31 anni ed abito in Toscana, in provincia di Pisa. Ieri insieme alla mia ragazza abbiamo prenotato i biglietti per il Senegal. L'anno scorso siamo andati in Marocco con il mio fuoristrada ma quest'anno volevamo andare più a sud, nel ...

  12. Complete Travel Guide to Saint Louis, Senegal

    18. Mar. Located in the very north of Senegal, Saint Louis is a UNESCO-listed city you have to visit during your time in the West African country. The former capital of Senegal, under French colonial rule, this now crumbling city possesses a kind of faded glamour and glory, coupled with an emerging young, vibrant and creative dynamic.

  13. THE 15 BEST Things to Do in Saint-Louis

    See ways to experience (12) 2. L'archipel de Musées. 27. Art Museums. In Saint-Louis, an island on the Senegal River, with perfectly laid out streets, houses with balconies and nostalgic rides, an Archipelago of museums (8 in total) invite you to discover the magic …. 3. Parque Nacional de la Lengua de Barbaria.

  14. Saint-Louis, Senegal: All You Must Know Before You Go (2024

    144. from $36/night. Hotel Mermoz on the beach. 250. from $60/night. Hotel La Residence. 182. from $70/night. Hôtel Cap Saint-Louis.

  15. vacanza fai da te in Senegal?

    vacanza fai da te in Senegal? Un saluto a tutti,mi chiamo Luca... avrei in programma un viaggio in Senegal con la mia compagna questa primavera. Ho cercato di documentarmi sulla sicurezza del Paese attraverso qualche sito ma le ricerche sono state poco redditizie. Mi chiedevo,insomma,se era possibile un tour "fai da te",magari noleggiando un ...

  16. Senegal: info viaggio, spiagge e cose da vedere

    Quindi potrete optare per gli autobus " fai da te": molti senegalesi si inventano un lavoro, modificando la propria auto per poter portare i turisti in giro. Non dovrete far altro che recarvi alle stazioni dei bus ed attendere che queste vetture siano piene: con una manciata d'euro potrete spostarvi da una zona all'altra del Senegal ...

  17. 7 giorni nelle marche: borghi, mare e medioevo

    Come sapete noi amiamo creare itinerari "fai da te" ed on the road, spostandoci con la nostra auto. Così è stato anche per questo viaggio marchigiano. Non avendo mai messo piede nelle Marche, abbiamo deciso di vedere le città d'arte più importanti e di aggiungere qualche chicca nascosta; oltre a concederci due giorni di relax al mare ...

  18. Il mio tour in Andalusia di 7 giorni low-cost e fai da te

    Questo mio viaggio in Andalusia seguirà l'itinerario classico, toccando le 4 città principali: Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga. La durata sarà di una settimana esatta, da domenica a domenica. Ecco nel dettaglio come ho strutturato il mio tour in Andalusia: Siviglia: 2 notti; Cordoba: 1 notte; Granada: 2 notti;

  19. Vigata a Ragusa: Tour Montalbano Fai Da Te Free Tour

    Un altro sito che puoi visitare in il Tour Montalbano Fai Da Te è il Ponte Vecchio. Situato a pochi passi dal Palazzo di Giustizia è a soli 200 metri dalla Cattedrale di San Giovanni Battista a Ragusa, questo ponte è uno dei luoghi di Montalbano.Il primo episodio della serie TV Il Commissario Montalbano (Il Ladro di Merendine) ha scene girate sul Ponte Vecchio, noto anche come Ponte dei ...

  20. THE 15 BEST Things to Do in Saly

    3. Art Galleries. 4. Galerie d'art Sankara. 2. Art Galleries. Located in Saly in Senegal, discover the Sankara Art Gallery on the cart track, you will find a large collection of African mask and bronze mask, Moctar the person in charge of the places will give…. 5. Allo Taxi Saly.

  21. Itinerario di viaggio: Indonesia fai da te

    Descrizione itinerario. 1° giorno: volo Roma - Yogyakarta con Etihad (scali a Abu Dhabi, Singapore, Jakarta). 2° giorno: visita di Yogyakarta. 3° giorno: visita ai templi di Borobudur e Prambanan. 4° giorno: trasferimento in treno (8 ore) per Probolingo e sistemazione a Cemoro Lawang. 5° giorno: alle 3 del mattino si parte per vedere l ...

  22. I miei viaggi fai da te

    Da lì avete tre opzioni: Chiudete l'anello arrivando a KELLARNEY e vi fermate lì per la notte. Trovate un posto per dormire panoramico sulla costa risalendo verso nord. Arrivate fino a LIMERICK (1 ora e mezza di macchina) 6° GIORNO: KELLARNEY - CLIFF OF MOHER - KINVARA - GALWAY.

  23. Islanda, quanto costa un viaggio fai-da-te?

    Se condividete il nostro stile di viaggio, orientato al risparmio ma senza rinunciare ad un minimo di comodità e alle attività più significative, per un viaggio di 9-10 giorni in Islanda potete mettere in preventivo una spesa tra i 1200 e i 1600 € a persona. Non è un viaggio economico, ma neanche proibitivo, basta fare un po' di attenzione.